Come smettere di allattare senza stress Anche se l'allattamento prolungato non può fare che bene al nostro bambino, smettere di allattare è inevitabile. Vediamo come farlo nella maniera più serena e naturale possibile.

smettere di allattare

Smettere di allattare è una tappa obbligata nella vita di ogni mamma, che deve essere vissuta nella maniera più naturale e serena possibile. Così come non ha nessuna controindicazione (anzi!) l’allattamento prolungato, nemmeno smettere di allattare dopo il sesto mese nuoce al bambino: ogni mamma ha il diritto di scegliere liberamente quando interrompere l’allattamento senza per questo sentirsi “meno mamma”. Noi di BlaBlaMamma vogliamo accompagnarvi anche in questo momento che può essere un po’ difficoltoso, non certo sostituendoci al vostro pediatra, ma dandovi qualche indicazione utile per smettere di allattare senza stress.

Le linee guida dell’OMS sull’allattamento

Le indicazioni dell’OMS [ 1 ] consigliano di allattare il proprio bambino in maniera esclusiva fino al momento dello svezzamento, che avviene intorno al sesto mese di vita del bambino. Da quel momento ogni mamma può decidere di continuare ad allattare, diminuendo gradualmente la quantità di latte a favore dei cibi solidi, oppure di smettere di allattare. Se si è costrette a smettere di allattare prima del sesto mese sarà il vostro pediatra a darvi le indicazioni più corrette per non far mancare nulla al vostro bambino dal punto di vista nutrizionale.

Valutate tutte le alternative a disposizione

Le motivazioni per smettere di allattare sono molte, ma se sono legate unicamente a difficoltà nella gestione degli orari delle poppate, magari a causa del lavoro, conviene informarsi bene su tutte le alternative possibili. Le neo-mamme che devono rientrare al lavoro potrebbero considerare la possibilità di prelevare il proprio latte tramite un tiralatte: l’operazione può sembrare complicata, ma basta prendere un po’ di manualità e tutto diventerà più facile. Il latte materno in questo modo si può conservare in biberon e si può persino congelare, lasciandolo a disposizione di chi si occuperà del bambino. Questo può essere anche un buon modo per smettere di allattare di notte in maniera graduale, cominciando così ad eliminare le poppate notturne. Le mamme che lavorano hanno anche diritto a permessi per l’allattamento specifici, quindi informatevi per capire se ne avete diritto.

Analizzate le vostre motivazioni

Come abbiamo già detto, ogni neo-mamma ha il diritto di smettere di allattare, tuttavia è una decisione che non deve essere presa alla leggera. Allattare al seno il proprio bimbo, infatti, può essere gratificante ma anche molto faticoso: se la vostra decisione è dettata dalla stanchezza provate a chiedere il sostegno dei famigliari per alleggerire il vostro carico di fatica. In questo modo potrete chiarirvi meglio le idee e vedere se si tratta di un momento di crisi passeggero.
Se invece la vostra scelta è dettata da uno dei tanti falsi miti sull’allattamento[ 2 ], come ad esempio pensare che il bambino allattato a lungo cresca viziato o che il vostro latte ormai sia poco nutriente, prendere le informazioni più corrette è il modo giusto per poter prendere una decisione consapevole. Il pediatra potrà essere il vostro punto di riferimento, ma se avete bisogno di qualche consiglio ulteriore potete rivolgervi, ad esempio, agli esperti dell’IBCLC[ 3 ] e della Leche League.[ 4 ]

interrompere allattamento

Gradualità è la parola d’ordine per smettere di allattare

Smettere di allattare al seno è un’operazione da fare con gradualità per il bene sia della mamma che del bambino. Diradando le poppate, infatti, la mamma corre il rischio di incorrere in ingorghi mammari che possono sfociare in dolorose mastiti; per evitarlo, se sentite che il vostro seno si riempie troppo tra una poppata e l’altra, imparate a spremerlo per avere sollievo ed evitare problemi.

Non meno importante è il benessere del vostro bambino: per lui, inutile nasconderlo, abbandonare il seno materno sarà un piccolo (e inevitabile) trauma, ma questo distacco potrà essere vissuto in maniera più serena se avverrà gradualmente. Cominciate quindi con l’eliminare qualche poppata, cominciando da quelle “meno importanti”: se il bambino è già grandicello potete anticipare la richiesta del seno offrendo un piccolo spuntino o proponendo un’attività divertente che lo distragga.
Ovviamente non offrite il seno al bimbo se non lo richiede, magari per calmarlo: se smettere di allattare è il vostro obiettivo sarebbe meglio evitarlo.

L’importanza di essere flessibili

Se per scelta o per necessità decidete di interrompere l’allattamento, cercate comunque di ascoltare i bisogni del vostro bimbo e non abbiate paura di essere un po’ flessibili se la situazione lo richiede, soprattutto se il bambino non è del tutto pronto a questo passaggio. Qualche protesta è normale, ma se ci sono manifestazioni come pianti inconsolabili oppure modifiche vistose del comportamento, se è possibile, sarebbe meglio fare un passo indietro e rimandare l’interruzione dell’allattamento, magari cominciando a diradare le poppate e togliendone solo alcune.

Attenzione ai “rimedi della nonna”

La tradizione popolare è ricca dei cosiddetti “rimedi della nonna” per smettere di allattare. Inutile dire che sono in larga parte superati, quando non addirittura dannosi. Ad esempio si consigliava di spalmare sul seno delle sostanze amare o di raccontare al bimbo che la mamma “ha la bua” per convincerlo a non chiedere più il latte materno: molto meglio, consigliano pediatri ed esperti, dire la verità al bimbo, piuttosto che lasciare un brutto ricordo di questa esperienza bellissima. Si può dire che la mamma è stanca e preferirebbe che il bimbo, per una volta, non si attaccasse: i bambini più grandi sono perfettamente in grado di capire. È comunque importante proporre un’alternativa altrettanto allettante.
Attenzione anche alle fasciature del seno, consigliate dalla tradizione per ridurre la produzione di latte: il rischio è quello di provocare ingorghi mammari e mastiti.

L’argomento è veramente delicato e ogni mamma, così come ogni bambino, ha i suoi tempi e le sue motivazioni per smettere di allattare. Se avete dubbi, domande o esperienze da condividere potete contattarci sui nostri canali social.

NOTE


1. OMS, Breastfeeding
2. Unicef, 14 falsi miti sull’allattamento
3. AICPAM, Ibclc sito ufficiale
4. LLLItalia, La Leche League Italia sito ufficiale