Come gestire i capricci dei bambini? Come è meglio gestire i capricci dei bambini? Meglio mostrarsi accomodanti oppure severi e intransigenti? Vediamo qualche consiglio che può tornare utile.

capricci dei bambini

Sono molti i genitori che si sentono un po’ confusi su come affrontare e gestire i capricci dei bambini. Cosa è meglio fare di fronte a questi attacchi d’ira dei bimbi? È meglio accontentare le loro richieste o reagire con severità? E cosa vogliono comunicarci davvero attraverso i cosiddetti capricci? Noi di BlaBlaMamma vogliamo aiutarvi a fare un po’ di chiarezza su questo argomento e darvi qualche indicazione utile per affrontare con serenità questi episodi del tutto normali.

Perchè i bambini fanno i capricci?

Sarebbe semplice classificare la rabbia, il pianto, le urla e le disobbedienze dei bambini come capricci o come vizi. In realtà tramite questi atteggiamenti il bambino spesso cerca di comunicare un disagio o un bisogno che prova in quel momento e lo fa attraverso queste manifestazioni. Può essere fame, sonno, malessere o anche un bisogno di attenzione. Cosa fare? Invece che sgridarlo o usare metodi duri, gli adulti dovrebbero aiutarlo a capire che esiste un modo diverso per esprimere questi bisogni e sostenerlo nell’acquisire gli strumenti per esprimersi in maniera più adeguata e ottenere ciò che vuole. Per questo motivo cedere semplicemente al capriccio spesso è la scelta più facile, ma non la migliore. Gli esperti consigliano quindi – in linea di massima – di premiare i comportamenti adeguati, in cui il bambino si esprime attraverso il linguaggio in maniera calma e pacata, e ignorare invece comportamenti come urla e strepiti.[ 1 ]

A che età cominciano i capricci dei bambini?

I capricci rappresentano una tappa evolutiva importante per i bambini, quindi aspettatevi che anche il bambino più buono e obbediente, verso i 2-3 anni, cominci a fare i capricci. Questo accade perchè in questa fase della crescita il bimbo comincia a far emergere la sua personalità e a centrare ogni forma di comunicazione in modo egocentrico, affermando la sua volontà e i suoi desideri. I genitori dovranno quindi imparare a fare i conti con un bambino che molto spesso cerca di disegnare la sua personalità opponendosi a tutto ciò che dicono o propongono gli adulti. È la cosiddetta “fase dei no”: può essere snervante ma fa parte del cammino del vostro bimbo verso la sua indipendenza. [ 2 ]

Gestire capricci dei bambini

Come gestire i capricci dei bambini

Veniamo al nocciolo della questione: cosa fare quando il nostro bambino comincia a strillare e a picchiare i piedini, magari in pubblico, attirandoci le occhiatacce di altre persone? Niente panico, e soprattutto non facciamoci prendere dal nervoso: il nostro tono di voce deve rimanere deciso e sicuro. Vediamo alcuni consigli per gestire i capricci dei bambini:

  • per prima cosa, bisogna distinguere i capricci di diverso tipo per capire come è meglio comportarsi. Per fare questo è necessario dotarsi di pazienza e spirito di osservazione. Probabilmente ogni tanto sbaglierete, ma fa parte dell’essere genitori. Ci sono infatti i capricci veri e propri, che non andrebbero assecondati, ma anche i capricci determinati dalla paura o dallo stress. I primi si possono innescare quando il bambino ha paura ad esempio dell’abbandono al momento di essere lasciato a scuola, i secondi danno voce a tensioni che il bambino sta vivendo a causa di una situazione non facile a scuola o in famiglia. E poi ci sono i veri e propri bisogni, di cibo, di sonno o di attenzione. Tutte queste manifestazioni si possono travestire da capriccio, starà ai genitori capire le varie sfumature e gestire la situazione con maggiore attenzione.
  • Non cedere ai capricci: assodato che ci troviamo di fronte ad un classico capriccio è meglio non cedere, altrimenti insegneremo al bambino che con questo atteggiamento riesce ad ottenere ciò che vuole. Scegliere di ignorare il capriccio non è non-agire, ma una scelta educativa ben precisa, come anche quella di spiegare al bambino perchè il suo comportamento è sbagliato. È bene quindi che genitori, nonni e persone coinvolte nell’educazione del piccolo facciano fronte comune e decidano una linea di comportamento da tenere davanti ai capricci.
  • Non assecondare i capricci a tavola, i più classici. Di fronte ad un “non mi piace” è meglio mediare per una soluzione di compromesso che faccia almeno assaggiare al bambino ciò che ha nel piatto piuttosto che cedere e proporre una pietanza più gradita. Nella maggior parte dei casi, infatti, il rifiuto di un determinato cibo è solo un pretesto.
  • Patti chiari (ma non troppi) per cercare di prevenire i capricci. Ci sono situazioni in cui i capricci sono quasi scontati, ad esempio quando si va a fare la spesa accompagnati dal bambino, che sicuramente vorrà mettere nel carrello qualcosa per sé. Giochiamo d’anticipo: già da casa mettiamo in chiaro che potrà acquistare una sola cosa per sé e solo se richiesta con il giusto tono, senza scenate e capricci. Al tempo stesso, però, state attenti a non stabilire troppe regole, che potrebbero confondere il bambino e spingerlo a risposte nervose. Meglio poche regole, ma sulle quali non si transige.
  • Premiare i comportamenti corretti anziché castigare quelli sbagliati è una buona scelta, ma attenzione a non cadere nell’eccesso opposto, cioè di elargire premi con troppa facilità: perderebbero subito attrattiva.
  • Cosa fare quando il capriccio è fuori controllo? Può succedere: tenete conto che la parte del cervello del bimbo legata alle emozioni non è ancora ben sviluppata, quindi può capitare che perda il controllo. In questo caso, quello che potete fare è rassicurare il bambino con un abbraccio e aiutarlo a ritrovare la calma.

Speriamo di avervi dato qualche utile indicazione su come gestire i capricci dei bambini; in caso di dubbi e domande potete contattarci sui nostri canali social.

NOTE


1. Dott.ssa Annalisa Rende, Capricci nei Bambini: 4 mosse per gestirli al meglio
2. Centro Medico Unisalus, Sos capricci: come gestirli