Allattamento al seno: le raccomandazioni dell’OMS Riportiamo le linee guida dell'Organizzazione Mondiale della Sanità per chi allatta al seno e un decalogo sui benefici legati a questa pratica, che dovrebbe continuare almeno fino ai 2 anni del bambino.

Allattamento al seno: le raccomandazioni dell'Organizzazione Mondiale della Sanità

L’allattamento al seno è l’atto più naturale e istintivo che possa avvenire tra mamma e neonato. Noi di BlaBlaMamma abbiamo pensato di riportare un interessante decalogo e alcune linee guida per le strutture sanitarie diffusi dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che considera il latte materno un nutrimento essenziale per i bambini, promuovendo e incoraggiando la pratica di allattare al seno.

Allattare al seno: il parere dell’OMS

Fin dal 2001 l’Organizzazione Mondiale della Sanità afferma che il latte materno è in assoluto il nutrimento preferibile per i neonati [ 1 ]. Linee guida e programmi informativi sull’argomento sono stati distribuiti in tutto il mondo, anche se la commercializzazione dei succedanei del latte materno continua a minare gli sforzi per migliorare tassi e durata dell’allattamento al seno.

Secondo l’OMS l’allattamento al seno è tra i metodi più efficaci per garantire la salute e la sopravvivenza dei bambini. Ciononostante, da due decenni a questa parte, quasi 2 bambini su 3 non vengono allattati esclusivamente al seno neanche durante i primi 6 mesi di vita raccomandati.
Il latte materno è considerato l’alimento ideale per i bambini perché sicuro e ricco di anticorpi che aiutano a proteggere da molte malattie infantili comuni, fornendo tutta l’energia e le sostanze nutritive di cui il neonato ha bisogno per i primi mesi di vita. Inoltre continua a fornire oltre la metà del fabbisogno nutrizionale del bambino tra i 6 mesi e il primo anno di vita, e circa un terzo durante il secondo anno.
I bambini allattati al seno sembrano ottenere migliori risultati nei test di intelligenza, hanno minori probabilità di essere obesi o in sovrappeso e sono meno inclini al diabete in età più avanzata. Ma ci sono vantaggi anche per le mamme, visto che le donne che allattano presentano un rischio ridotto di tumori al seno e alle ovaie.

Il decalogo dell’OMS sull’allattamento al seno

A livello mondiale meno del 40% dei bambini con meno di 6 mesi vengono allattati al seno. Secondo l’OMS, se l’allattamento al seno fosse adottato in quasi tutto il mondo, si potrebbero salvare circa 820.000 bambini ogni anno.
Per questa ragione, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha redatto un decalogo relativo ai molti benefici dell’allattamento al seno, spiegando come un forte sostegno alle madri possa far aumentare questa pratica in tutto il mondo [ 2 ].

Punto 1 – L’allattamento al seno è cruciale per i primi 6 mesi di vita

L’OMS raccomanda che:

  • la mamma inizi ad allattare il neonato al seno entro un’ora dalla nascita
  • il bambino dovrebbe essere esclusivamente allattato al seno per i primi 6 mesi di vita per raggiungere livelli ottimali di crescita, sviluppo e salute. Dopo i 6 mesi, per andare incontro al fabbisogno nutritivo in evoluzione, il bambino dovrebbe ricevere alimenti nutrizionalmente adeguati in aggiunta al latte materno
  • l’allattamento al seno dovrebbe continuare fino ai 2 anni o proseguire oltre

Punto 2 – L’allattamento al seno protegge i bambini dalle malattie infantili

Il latte materno è l’alimento ideale per i neonati, fornendo loro tutti i nutrienti di cui hanno bisogno per un sano sviluppo. È sicuro e contiene anticorpi che aiutano a proteggerli da malattie infantili comuni come diarrea e polmonite, che rappresentano le due cause primarie di mortalità infantile a livello globale. Il latte materno è sempre a disposizione ed è conveniente, e questo aiuta a garantire sempre una nutrizione adeguata.

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Punto 3 – L’allattamento al seno porta vantaggi anche alla mamma

L’allattamento esclusivo è considerabile anche come un metodo naturale, sebbene non infallibile, di controllo delle nascite (98% di protezione nei primi sei mesi dopo la nascita). Riduce i rischi di cancro al seno e alle ovaie, diabete di tipo II e depressione post-partum.

Punto 4 – L’allattamento al seno porta benefici a lungo termine per i bambini

Al di là dei benefici immediati per i bambini, l’allattamento al seno contribuisce a una vita in buona salute. Gli adolescenti e gli adulti che sono stati allattati al seno da bambini hanno meno probabilità di diventare obesi o in sovrappeso, di avere il diabete di tipo II e ottengono prestazioni migliori nei test di intelligenza.

Allattamento al seno - Vantaggi per mamma e neonato
Allattamento al seno: vantaggi per mamma e neonato

Punto 5 – Il latte in formula non contiene gli anticorpi presenti nel latte materno

I benefici a lungo termine dell’allattare al seno per le madri e i bambini non possono essere replicati con il latte in polvere. Nelle zone del mondo in cui il latte artificiale non è adeguatamente preparato, insorgono rischi derivanti dall’utilizzo di acqua non potabile e strumenti non sterilizzati o dalla potenziale presenza di batteri nel latte in polvere. Inoltre, allungare troppo il latte in polvere per farlo durare di più potrebbe causare malnutrizione. Mentre poppate frequenti mantengono la produzione di latte dal seno, se si comincia a utilizzare il latte artificiale e poi questo non è più disponibile, il ritorno al latte materno potrebbe non essere più un’opzione a causa della diminuzione della produzione.

Punto 6 – La trasmissione dell’HIV attraverso l’allattamento al seno può essere ridotta con i farmaci

Una madre affetta da HIV può passare l’infezione al suo bambino durante la gravidanza, il parto e attraverso l’allattamento al seno. Tuttavia, farmaci antiretrovirali (ARV) somministrati sia alla madre che al bambino esposti all’HIV riducono il rischio di trasmissione. Insieme hanno il potenziale per migliorare in modo significativo le possibilità di sopravvivenza dei neonati. Quando le madri affette da HIV allattano, dovrebbero ricevere i farmaci ARV e seguire le linee guida dell’OMS per l’alimentazione infantile.

Punto 7 – La commercializzazione dei sostituti del latte materno è strettamente monitorata

Nel 1981 è stato adottato un codice internazionale per regolamentare la commercializzazione dei sostituti del latte materno. Tale codice prevede:

  1. che tutte le confezioni riportino etichette e informazioni estensive per comunicare i benefici dell’allattamento al seno e dei rischi per la salute derivanti dai sostituti del latte materno
  2. nessuna pubblicità dei sostituti del latte materno
  3. divieto di distribuzione di campioni gratuiti di latti artificiali a donne in gravidanza, madri o alle loro famiglie
  4. nessuna distribuzione di sostituti del latte materno gratis o con sussidi a operatori e strutture sanitarie

Punto 8 – Il supporto per le madri è essenziale

L’allattamento al seno si impara anche se molte donne possono incontrare alcune difficoltà all’inizio. Molte pratiche di routine, come la separazione della madre e del bambino, l’uso di asili nido e l’integrazione con latte artificiale, in realtà rendono più difficile per le madri e i neonati l’allattamento al seno. Le strutture sanitarie che evitano queste pratiche e formano consulenti per le neo mamme, incoraggiano un aumento del tasso di allattamento al seno. Per fornire questo sostegno e migliorare la cura per le madri e i neonati, la maggior parte delle nazioni ha implementato l’iniziativa WHO-Unicef Baby-friendly Hospital, che stabilisce degli standard per il controllo della qualità.

Punto 9 – Le mamme dovrebbero continuare ad allattare a lavoro

Molte madri che tornano a lavorare abbandonano l’allattamento al seno parzialmente o completamente, perché non hanno il tempo sufficiente o un luogo per allattare al seno, estrarre e conservare il loro latte. Le madri hanno bisogno di un posto sicuro, pulito e privato sul luogo di lavoro o in una zona limitrofa per continuare ad allattare al seno. In questo senso possono essere d’aiuto permessi di maternità e ferie pagate, forme di lavoro part-time, asili nido, strutture in loco per conservare il latte materno.

Punto 10 – Gli alimenti solidi andrebbero introdotti a partire dal sesto mese

Per soddisfare le crescenti esigenze dei bambini a sei mesi di età, i cibi solidi frullati dovrebbero essere introdotti come integrazione all’allattamento al seno. Alimenti per il bambino possono essere appositamente preparati o ricavati dai pasti della famiglia.
L’OMS rileva che:

  1. l’allattamento al seno non deve essere ridotto quando si inizia a svezzare il bambino
  2. il cibo deve essere somministrato con un cucchiaio o una ciotolina, non in una bottiglia
  3. il cibo deve essere pulito e sicuro
  4. un ampio margine di tempo deve essere concesso ai bambini per imparare a mangiare cibi solidi

10 step per allattare con successo

Vediamo i 10 step per allattare con successo inclusi nelle linee guida Unicef-OMS per gli ospedali amici dei bambini sparsi in tutto il mondo (WHO-Unicef Baby-friendly Hospital Initiative). [ 3 ]

Procedure di gestione critiche

  1. a) attenersi pienamente al codice internazionale di commercializzazione dei sostituti del latte materno e risoluzioni pertinenti dell’Assemblea mondiale della sanità
    b) dotarsi di norme scritte sull’alimentazione del neonato che vengano regolarmente comunicate al personale e ai genitori
    c) istituire sistemi di monitoraggio continuo e gestione dei dati
  2. assicurarsi che il personale disponga di conoscenze e competenze sufficienti per supportare l’allattamento al seno

Principali pratiche Cliniche

  1. discutere l’importanza e la gestione dell’allattamento al seno con le donne in gravidanza e le loro famiglie
  2. facilitare il contatto pelle-pelle immediato e ininterrotto e aiutare le madri a iniziare l’allattamento al seno non appena possibile dopo la nascita
  3. sostenere le madri a iniziare e mantenere l’allattamento al seno e gestire le difficoltà comuni
  4. non somministrare ai neonati allattati al seno cibo o liquidi diversi dal latte materno, a meno che non sia indicato dal medico
  5. sistemare il neonato nella stessa stanza della madre, in modo che trascorrano insieme ventiquattr’ore su ventiquattro durante la permanenza in ospedale
  6. aiutare le madri a riconoscere e a rispondere ai segnali di richiesta di cibo dei loro bambini
  7. informare le madri sull’uso e sui rischi dei biberon, delle tettarelle e dei ciucci
  8. coordinare le dimissioni in modo che i genitori e i loro bambini possano usufruire di aiuto e sostegno continuativi

Speriamo di aver illustrato chiaramente i vantaggi dell’allattamento al seno, così come le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e dell’Unicef affinché questa pratica sia sempre più diffusa a livello mondiale.
Se hai dubbi o domande o vorresti che ci occupassimo di qualche altro aspetto di questo argomento, contattaci sui nostri social.

 

NOTE


1. OMS, “Breastfeeding”
2. Decalogo sull’allattamento al seno, “10 facts on breastfeeding”
3. Linee guida Unicef-OMS, “Protecting, promoting and supporting breastfeeding in facilities providing maternity and newborn services: the revised BABY-FRIENDLY HOSPITAL INITIATIVE”