Secondo trimestre di gravidanza: come cambiano corpo e feto Scopriamo quali cambiamenti avvengono a livello fisico nella futura mamma nei 3 mesi centrali di gravidanza e come cresce il feto, attraverso un calendario di sviluppo, settimana per settimana.

Secondo trimestre di gravidanza: cambiamenti di mamma e feto

Se sei incinta e ti appresti ad affrontare il secondo trimestre di gravidanza può essere molto utile sapere quali sono i cambiamenti a cui va incontro il fisico di una donna e conoscere le tappe di sviluppo del feto, settimana per settimana.
Dopo aver illustrato quello che avviene nel primo trimestre, noi di BlaBlaMamma ti guideremo alla scoperta di come cambia il corpo della futura mamma e come si evolve il feto durante i secondi tre mesi di gestazione, cioè quelli compresi tra la quattordicesima e la ventiseiesima settimana.
Troverai anche alcuni consigli utili per affrontare al meglio questi mesi di gravidanza.

Cambiamenti nella donna

È opinione consolidata che il secondo trimestre di gravidanza sia il periodo migliore per la donna incinta. Infatti tenderanno a scomparire, o perlomeno ad attenuarsi, la maggior parte dei disturbi apparsi nei primi tre mesi, in particolare nausea e vomito. Inoltre le dimensioni del feto, essendo ancora piuttosto ridotte, non saranno tali da apportare significativi cambiamenti nel fisico e nella vita della futura mamma.

Il trimestre ha inizio con la quattordicesima settimana, nella quale si assiste a un ulteriore aumento del volume del seno che, attraverso la ghiandola mammaria, potrebbe iniziare a produrre un liquido denso e giallastro: il colostro. Questo liquido è fondamentale per la nutrizione del bambino, essendo ricco di immunoglobuline A, necessarie alla protezione dell’apparato respiratorio e delle pareti dell’intestino.

Durante la quindicesima settimana il volume della pancia cresce e si notano gli effetti positivi dell’aumentata produzione di ormoni su pelle, capelli e unghie.

Piccole contrazioni dell’utero, perfettamente normali, possono iniziare a essere percepite a partire dalla sedicesima settimana.

Alla diciassettesima settimana il volume dell’utero aumenta ulteriormente, mentre le contrazioni riscontrate in precedenza dovrebbero attenuarsi in corrispondenza della diciottesima settimana.

Entro la ventesima settimana l’ingrossamento dell’utero raggiungerà il livello dell’ombelico, rendendo ancora più evidente la sporgenza nell’addome della donna. Il normale processo di crescita del feto, sostenuto dall’aumento del volume del sangue materno, può determinare un incremento della pressione sanguigna, con conseguenti possibili episodi di epistassi (perdita di sangue dal naso).

Durante la ventunesima settimana potrebbero presentarsi crampi nella zona addominale, dovuti al fatto che i muscoli devono abituarsi a sostenere il peso crescente del feto.

Intorno alla ventiduesima settimana la futura mamma potrebbe sentirsi stanca o mostrare pallore. Una possibile causa è da ricercarsi nell’anemia (valore dell’emoglobina inferiore ai 10,5 grammi/decilitro nel secondo semestre [ 1 ]), disturbo che può interessare il 41,8% delle gravidanze [ 1 ].

Alla ventitreesima settimana possono già presentarsi le cosiddette contrazioni di Braxton-Hicks, spasmi addominali e non ritmici, simili ai crampi mestruali, dovuti al crescente aumento del ventre. Si tratta di contrazioni indolori che favoriscono la circolazione uterina. Si possono avvertire dolori al seno, dovuti alla preparazione dello stesso all’allattamento, e si ha un aumento dell’attività della tiroide.

Nelle ultime tre settimane del trimestre pancia e seno continuano a crescere, mentre la crescita ponderale dovrebbe rallentare. L’aumento del volume dell’utero, che spinge sia sulla gabbia toracica che sul ventre, potrebbe comportare respiro affannoso e l’insorgenza del mal di schiena. Inoltre causare gonfiore (edema), soprattutto degli arti inferiori.

L’alterazione della circolazione sanguigna può anche favorire lo sviluppo di vene varicose, talvolta fastidiose, localizzate negli arti inferiori e all’altezza della vulva, regione che circonda l’apertura vaginale.

A livello cutaneo, solitamente a partire dalla sedicesima settimana, si assiste a un cambiamento della pigmentazione di viso (fronte, guance e radice del naso) e addome. In particolare può comparire la cosiddetta “maschera gravidica”, o melasma: una pigmentazione a chiazze brunastre in corrispondenza di fronte e guance.
Il colore delle areole dei capezzoli diventa più intenso e, sempre in prossimità delle areole, si nota la comparsa di tubercoli, dovuti all’aumento di volume delle ghiandole sebacee presenti.
Possono comparire smagliature alla radice delle gambe, sul seno, sull’addome e sui glutei.

Tra la sedicesima e la ventiquattresima settimana aumenta il volume del sangue, che raggiunge il picco massimo per poi rimanere costante fino al parto.
Con la crescita progressiva del feto si assiste anche a un aumento della frequenza cardiaca della donna che, a riposo, può passare dai normali 70 battiti al minuto agli 80-90.
Infine, a partire da questo trimestre, diminuisce la produzione dell’ormone Beta hCG mentre aumenta quella di altri ormoni, come le endorfine, che contribuiscono, tra l’altro, all’innalzamento della soglia del dolore.

Il corpo della futura mamma è ormai pronto ad affrontare l’ultimo trimestre di gravidanza.

Secondo trimestre di gravidanza - Lo sviluppo del feto
Fasi dello sviluppo del feto nel secondo trimestre di gravidanza

Calendario dello sviluppo del feto

Di seguito riportiamo il calendario di crescita del feto dell’American Pregnancy Association [ 2 ], riferito al secondo trimestre di gravidanza.

Dalla 12° alla 14° settimana (dalla 14° alla 16° settimana gestazionale)

La pelle del feto risulta essere trasparente e sulla sua testa inizia a formarsi una fine peluria, detta lanugo. La sua funzione è quella di proteggere la pelle, evitandone la macerazione dovuta al prolungato contatto con il liquido amniotico in cui il bambino è immerso. Il lanugo, che in seguito ricoprirà il corpo del feto, solitamente decade entro l’ottavo mese di gravidanza, anche se potrebbe essere ancora presente al momento del parto, per poi sparire entro pochi giorni dalla nascita.
Il feto inizia a succhiare e ingoia piccoli pezzi di liquido amniotico. Sulle piccole dita delle mani si sviluppano le impronte digitali.
Nel tratto intestinale si forma il meconio, materiale di colore verde scuro, di consistenza vischiosa, che è responsabile di rudimentali movimenti intestinali.
Iniziano i primi movimenti fetali, percepiti dalla madre. Fegato e pancreas cominciano a produrre secrezioni fluide e si sviluppano le ghiandole sudoripare.
A questo punto dello sviluppo il feto pesa mediamente poco più di 110 grammi e ha raggiunto i 15 centimetri circa di lunghezza.

Dalla 15° alla 18° settimana (dalla 17° alla 20° settimana gestazionale)

I movimenti del feto possono essere percepiti con maggior frequenza dalla futura mamma. Cominciano a crescere ciglia e sopracciglia, e si assiste all’iniziale formazione di piccole unghie sulle dita di mani e piedi. La pelle va incontro a numerosi cambiamenti: entro la ventesima settimana produce la vernice caseosa, sostanza viscosa e cerosa di colore bianco-grigiastro che protegge il feto dal liquido amniotico.
Adesso il battito cardiaco può essere auscultato usando uno stetoscopio.
Il feto ha raggiunto i 20 centimetri circa di lunghezza e un peso approssimativo di 340 grammi.

Dalla 19° alla 21° settimana (dalla 21° alla 23° settimana gestazionale)

Il lanugo ricopre tutto il corpo del feto, che comincia anche ad assumere l’aspetto di un neonato, grazie al fatto che la sua pelle diventa meno trasparente, mentre compare il primo grasso. Gli occhi risultano sviluppati in tutti i loro componenti. Fegato e pancreas proseguono a ritmi rapidi la loro formazione.
In questa fase di sviluppo la lunghezza del feto è compresa tra i 28 e i 30 centimetri circa per un peso di 450-500 grammi all’incirca.

Dalla 22° alla 24° settimana (dalla 24° alla 26° settimana gestazionale)

Il feto sarà arrivato a un punto dello sviluppo tale che, se dovesse nascere ora, cioè al sesto mese di gravidanza, potrebbe sopravvivere grazie alle attuali tecnologie mediche. Risultano ormai sviluppati i cicli di sonno e veglia, percepibili dalla madre.
Il feto comincia ad avere sussulti e inizia la formazione delle sacche d’aria nei polmoni.
Lo sviluppo del cervello proseguirà rapidamente nelle prossime settimane e il sistema nervoso è sviluppato al punto tale da poter controllare alcune funzioni.
Il feto raggiunge una lunghezza di quasi 35 centimetri e un peso di 1 chilogrammo circa.

Consigli

Per limitare eventuali problemi legati alla gravidanza, e non solo quelli relativi al secondo trimestre di questo delicato periodo per la donna, la dottoressa Alessandra Graziottin [ 3 ], specialista in ginecologia-ostetricia e oncologia, suggerisce di:

  • assumere un integratore multivitaminico che contenga anche la vitamina B9 (acido folico), molto importante per ridurre il rischio di malformazioni a carico soprattutto di cervello e colonna vertebrale (ad esempio la spina bifida), ma anche di bocca e palato (“labiopalatoschisi”) oltreché cardiache
  • programmare una camminata a ritmo veloce di almeno 30-40 minuti ogni giorno
  • migliorare la dieta per abbassare il rischio di patologie cardiovascolari e dismetaboliche, tra cui il diabete in gravidanza (diabete gestazionale)
  • controllare il peso corporeo, riducendo eventualmente quello in eccesso
  • eliminare le sostanze tossiche per il feto, responsabili anche della possibile alterazione delle funzionalità della placenta, vale a dire alcol, fumo e droghe

Avendo come riferimento una donna normopeso, la dottoressa Graziottin indica come ideale un aumento ponderale di 1.200-1.300 grammi al mese per il secondo trimestre, inserendolo in un programma per il fisiologico aumento di peso in gravidanza.
Secondo il parere della dottoressa è da considerasi ottimale un aumento di peso totale compreso tra gli 11 e i 12 chili, mentre dovrà essere inferiore se la donna è inizialmente obesa o sovrappeso. Si consideri che le alterazioni metaboliche in corso portano a un ulteriore aumento di peso e quindi a rischi maggiori per mamma e bambino.

Secondo trimestre di gravidanza - Creme contro secchezza della pelle e smagliature
Secondo trimestre di gravidanza: usare creme per contrastare secchezza della pelle e smagliatura

Altri utili consigli vengono dati dal dottor Raul Artal-Mittelmark [ 4 ] della Saint Louis University School of Medicine, e sono relativi a come attenuare bruciori di stomaco, eruttazioni, stipsi, emorroidi, gonfiore agli arti inferiori e vene varicose.
Possibili rimedi per combattere bruciore di stomaco ed eruttazioni sono:

  • mangiare poco ai pasti
  • non restare chinati o sdraiati per parecchie ore dopo un pasto
  • evitare caffeina, tabacco, alcolici, aspirina e altri farmaci simili (salicilati)
  • assumere antiacidi liquidi, senza bicarbonato di sodio che contiene troppo sale
  • non assumere cibi per diverse ore prima di coricarsi
  • durante la notte, tenere testa e spalle sollevate con dei cuscini o in altro modo

La stipsi si può contrastare seguendo una dieta che preveda l’assunzione di un alto contenuto di fibre e liquidi in quantità elevata. Utile anche un regolare esercizio fisico.
Validi rimedi contro le emorroidi, causate principalmente dalla pressione dell’utero ingrandito o dalla stitichezza, sono costituiti da emollienti delle feci, gel anestetico e impacchi caldi.

Per cercare di alleviare il gonfiore alle gambe e favorire la scomparsa delle vene varicose dopo il parto, gli accorgimenti suggeriti sono:

  • indossare calze elastiche di sostegno
  • riposare spesso con le gambe sollevate
  • coricarsi sul lato sinistro
  • indossare abiti ampi attorno alla vita

È possibile favorire la circolazione sanguigna anche mangiando cibi che aiutano a rinforzare i vasi sanguigni come mirtilli, frutti rossi e uva.

Per contrastare pelle secca e smagliature si possono usare olio di mandorle dolci, burro di karité o creme specifiche, facendosi consigliare dal proprio ginecologo.

Nessun prodotto trovato.

Per quanto riguarda i disturbi causati dall’anemia durante la gestazione, facciamo nuovamente ricorso ai consigli della dottoressa Graziottin [ 5 ], secondo la quale il miglior modo per evitare i problemi in gravidanza è quello di arrivarci con buoni valori dell’emocromo.
La cura dell’anemia è possibile:

  • seguendo una dieta appropriata, facendosi consigliare da uno specialista
  • aumentando l’integrazione di ferro che, in caso di anemia conclamata, può essere assunto anche due volte al giorno, in flaconcini o compresse e distante dai pasti, sempre che non dia problemi gastrici o intestinali e lontano da latte e latticini. Questo perché calcio e ferro si legano tra loro e vengono espulsi con le feci, determinando così l’eliminazione di un doppio fattore nutritivo
  • bevendo una spremuta di agrumi quando si assume il ferro, perché la vitamina C ne facilita l’assorbimento
  • continuando ad assumere acido folico e vitamina B12
  • ricorrendo all’integrazione con lattoglobina, una proteina che facilita il trasporto e l’uso ottimale del ferro da parte dell’organismo

Per alleviare i disturbi provocati dalle contrazioni di Braxton-Hicks, i consigli includono: camminare, fare un bagno in acqua tiepida, controllare la respirazione e sdraiarsi su un lato quando ci si corica.

Infine, per il benessere psicofisico della futura mamma, è consigliabile aumentare le ore di sonno così come i momenti di riposo.

Ora potresti voler scoprire quali sono i cambiamenti fisici di mamma e feto nel terzo trimestre di gravidanza e qualche consiglio utile su come affrontare i disturbi tipici di questo periodo.

Se hai domande o ti piacerebbe che approfondissimo particolari aspetti relativi al secondo trimestre di gravidanza, contattaci sui nostri social.

NOTE


1. “Gyneco Aogoi, Numero 2 – 2018”, “Anemia in gravidanza”
2. American Pregnancy Association, “Fetal Development: Second Trimester”
3. Alessandra Graziottin, “Gravidanza: una finestra aperta sulla salute futura della donna”
4. Raul Artal-Mittelmark, “Cambiamenti del fisico durante la gravidanza”
5. Alessandra Graziottin, “Anemia in gravidanza: come prevenirla?”
Altre fonti: Sismer.it, “Calendario della gravidanza. Il secondo trimestre”