È proprio vero che un bimbo piccolo può mangiare solo certi alimenti e in una certa progressione? O è obbligatorio cominciare lo svezzamento con gli omogeneizzati? Ormai pediatri ed esperti sono concordi nell’affermare che l’allattamento esclusivo sia da preferire almeno fino al sesto mese, momento in cui in genere il bimbo è pronto per lo svezzamento, anche se ogni piccolo ha i suoi tempi. Ci sono tuttavia alcuni falsi miti sullo svezzamento a cui, sicuramente in buona fede, si crede ancora: noi di BlaBlaMamma vogliamo aiutarvi a saperne di più, anche se il vostro principale punto di riferimento in questa avventura dovrà rimanere il pediatra.
- Falsi miti sullo svezzamento: c’è un momento ben preciso per cominciare
- Il bambino è pronto allo svezzamento quando cerca di afferrare il cibo
- Il bambino non può mangiare alcuni alimenti: falso!
- Falsi miti sullo svezzamento: ci sono cibi che possono causare allergie
- I cibi per lo svezzamento devono essere assolutamente insipidi
- Mai introdurre la frutta prima della verdura: falso!
- Falsi miti sullo svezzamento: aggiungere grana per avere ossa forti
- Falsi miti sullo svezzamento: se il bambino non cresce bisogna cominciare
Falsi miti sullo svezzamento: c’è un momento ben preciso per cominciare
L’Organizzazione Mondiale della Salute, l’Unicef e la maggior parte di pediatri ed esperti sono concordi nel raccomandare almeno sei mesi di allattamento esclusivo, meglio se al seno. Prima di questo momento, quindi, è sconsigliato introdurre altri tipi di alimenti solidi perchè il latte fornisce tutto ciò che serve per la crescita del vostro bambino. In realtà, 6 mesi è un’età puramente indicativa per lo svezzamento: se è vero che è sconsigliato cominciare prima a introdurre cibi solidi, è altrettanto vero che non tutti i bambini sono pronti a cominciare lo svezzamento a 6 mesi e non c’è alcuna controindicazione a rimandare questo momento. Ogni bambino è unico, ha i suoi tempi e a tempo debito vi darà segnali ben precisi per indicarvi che è pronto ad esplorare nuove consistenze e nuovi sapori.
Il bambino è pronto allo svezzamento quando cerca di afferrare il cibo
Alcuni genitori ritengono in buona fede che il bimbo sia pronto a mangiare cibi solidi quando cerca di afferrarli a tavola. In realtà questo comportamento è abbastanza comune per un bambino, che magari può essere attirato dal colore e dalla forma di ciò che abbiamo nel piatto. Un certo interesse per il cibo è una buona cosa e può essere sfruttato a nostro vantaggio nel momento in cui cominceremo la svezzamento, ma ci sono altri segnali, più significativi, da interpretare correttamente per cominciare a introdurre cibi solidi nei pasti del bimbo.
Il bambino non può mangiare alcuni alimenti: falso!
Fino a qualche tempo fa era ben radicata la convinzione che bisognasse svezzare il bambino con alimenti pensati in maniera specifica per lui, come omogeneizzati, pastine, creme di cereali e così via, con una tabella di introduzione degli alimenti piuttosto rigida. Questo avveniva nella convinzione di rispettare i tempi dell’apparato digerente del piccolo, che si riteneva ancora immaturo, e di evitare l’insorgere di allergie.
In realtà già a quattro mesi le capacità digestive sono completamente sviluppate, quindi il bimbo può spaziare liberamente tra consistenze e sapori, assaggiando ciò che lo attira, ovviamente sminuzzando tutto in bocconi della giusta dimensione in modo che non costituiscano un pericolo per il bimbo. Anche gli alimenti ritenuti in grado di causare allergie e intolleranze, in realtà, per un bimbo sano non sono un rischio.
Falsi miti sullo svezzamento: ci sono cibi che possono causare allergie
Quello relativo alle allergie è uno dei falsi miti sullo svezzamento più ricorrenti, ma è da sfatare. Già dal quarto mese, infatti, il bambino ha un apparato gastrointestinale adatto a digerire tutti gli alimenti, anche quelli potenzialmente allergenici come uova, pesce, frutta secca e soia. Se il bambino è in perfetta salute non c’è alcune controindicazione ad introdurli nella dieta, in quanto di norma sono ben tollerati. Inoltre non è dimostrato che evitare certi cibi da bambini riduca il rischio di sviluppare allergie in età adulta.
I cibi per lo svezzamento devono essere assolutamente insipidi
Tra il falsi miti sullo svezzamento questo ha sicuramente un posto d’onore: i cibi cucinati per il bambino devono essere assolutamente insipidi e bisogna evitare del tutto l’aggiunta di sale e di zucchero almeno per i primi due o tre anni. Ai bambini, però, piace mangiare saporito e colorato, quindi i cibi devono essere buoni per il palato e attraenti per la vista. Ciò non vuol dire esagerare con il sale e con lo zucchero: potrebbe essere una buona occasione per moderare il consumo di sale di tutta la famiglia se ce n’è bisogno. È noto, infatti, che le buone abitudini alimentari si acquisiscono da bambini, quindi il buon esempio dei genitori è fondamentale anche in questo ambito. A lungo termine, inoltre, aver mangiato cibi completamente senza sale nei primi anni di vita non fa differenza se poi in famiglia se ne abusa.
Mai introdurre la frutta prima della verdura: falso!
Un falso mito sullo svezzamento dice che se il bimbo assaggia prima la frutta e poi la verdura potrebbe sviluppare un’abitudine e una preferenza per i sapori dolci. È incontestabile che la maggior parte dei bambini preferisca una dolce purea di frutta al sapore più amarognolo degli spinaci, ma questo non ci deve spingere a non offrire frutta al nostro bambino. Proponiamogli piuttosto piccole porzioni di frutta e di verdura, facendogliene assaggiare il più possibile e preferendo alimenti provenienti da agricoltura biologica.
Falsi miti sullo svezzamento: aggiungere grana per avere ossa forti
Anche questo falso mito è, per l’appunto, falso. Spesso si teme di non dare al bambino una quantità di calcio sufficiente a supportare la crescita delle ossa, che in questo periodo è davvero molto rapida. Tuttavia offrire al bambino formaggi stagionati come grana padano e parmigiano reggiano, seppure siano alimenti di alta qualità, non è una buona idea. Il lungo processo di stagionatura, infatti, conferisce al formaggio delle sostanze che causano un cattivo assorbimento intestinale nei bambini più piccoli, rendendo paradossalmente inutili le alte quantità di calcio contenute in questi alimenti. Inoltre il rischio di esagerare con le proteine è sempre in agguato: un bimbo di 6 mesi dovrebbe assumerne 10 grammi al giorno e un solo cucchiaino di grana ne contiene 1,5 grammi.
Falsi miti sullo svezzamento: se il bambino non cresce bisogna cominciare
Spesso si corre dietro all’idea di una crescita ideale, che nella realtà non esiste oppure è molto rara: ogni bambino ha i suoi ritmi e il suo fisico. Sarà il pediatra a stabilire se il bambino gode di buona salute; in ogni caso ritenere il proprio bambino troppo magro o con una crescita troppo lenta non autorizza automaticamente a cominciare lo svezzamento. Anche perchè pappe e brodini raramente sono più nutrienti e completi del latte materno…
Speriamo di aver contribuito a sfatare alcuni dei più comuni falsi miti sullo svezzamento. Ne conoscete altri? Fatecelo sapere sui nostri canali social!