Riflesso di estrusione del neonato: cos’è, quando scompare e cosa significa per lo svezzamento Tra i riflessi neonatali c'è anche il riflesso estrusione. Di cosa si tratta esattamente? Vediamo cosa sapere e come capire se è già scomparso per poter dare inizio allo svezzamento del nostro bimbo!

Riflesso di estrusione del neonato, cosa sapere

Si sente parlare spesso di riflesso di estrusione del neonato, soprattutto quando si avvicina il momento dell’inizio dello svezzamento. Ma sappiamo davvero che cos’è e perché è così importante? Questo riflesso, del tutto naturale, è uno dei tanti strumenti con cui il piccolo si protegge nei suoi primi mesi di vita e rappresenta una tappa fondamentale del suo sviluppo.

Noi di BlaBlaMamma vogliamo spiegarvelo in maniera semplice e chiara, così da capire a cosa serve, come riconoscerlo e soprattutto quando tende a scomparire, segnando uno dei primi segnali che il bimbo è pronto a conoscere il mondo dei cibi solidi.

Cos’è il riflesso di estrusione?

Alla nascita, ogni bimbo porta con sé un prezioso bagaglio di riflessi arcaici neonatali, meccanismi automatici che lo aiutano ad adattarsi al nuovo ambiente, così diverso dal pancione materno. Questi riflessi sono segnali della maturazione del sistema nervoso centrale e, con la crescita, molti di essi lasciano il posto a movimenti più consapevoli e intenzionali, mentre altri restano presenti anche in età adulta.

Tra questi riflessi c’è anche il riflesso estrusione, noto anche come riflesso di spinta della lingua. In termini semplici, quando nei primi mesi di vita qualcosa entra nella bocca del neonato, il piccolo tende a spingerlo fuori con la lingua. È un comportamento del tutto naturale e protettivo, che ha due funzioni fondamentali:

  • favorire la suzione del latte, movimento per il quale il neonato è perfettamente predisposto;
  • impedire l’ingestione di alimenti solidi o consistenze non adatte, che il suo organismo e la sua deglutizione non sono ancora pronti a gestire.

Questo riflesso rappresenta quindi un segnale chiaro della fisiologica immaturità digestiva e della necessità, nei primi mesi, di nutrirsi esclusivamente di latte materno o formulato.

Come si riconosce?

Il riflesso di estrusione è facilissimo da osservare anche a casa. Basta avvicinare delicatamente un dito alle labbra o appoggiarlo sulla lingua del neonato: immediatamente il piccolo spingerà fuori la lingua, come per dire “no, questo non mi serve!”.

Si tratta di un gesto spontaneo che gli permette di respingere tutto ciò che non sia il capezzolo materno o la tettarella del biberon.

Molte mamme lo notano anche quando, con un po’ di curiosità, provano ad avvicinare un cucchiaino con una purea o un piccolo assaggio di frutta: il bambino lo respinge senza pensarci due volte. Questo comportamento non è un capriccio, ma un segnale chiaro che non è ancora arrivato il momento di iniziare lo svezzamento e che per adesso l’unico alimento adatto resta il latte.

Riflesso di estrusione del neonato, cosa sapere2

Riflesso di estrusione: quando scompare?

Molte mamme si chiedono quando scompare il riflesso di estrusione del neonato. Non è solo una curiosità: la sua graduale scomparsa indica che il piccolo sta diventando pronto ad affrontare una nuova fase, quella dello svezzamento.

In assenza di questa maturazione, infatti, ogni cucchiaino o piccolo assaggio verrebbe spinto fuori dalla lingua, rendendo impossibile l’introduzione di consistenze diverse dal latte.

Non esiste una data uguale per tutti, ma in genere il riflesso si attenua e poi sparisce tra il quarto e il sesto mese di vita, proprio in coincidenza con il periodo in cui i pediatri consigliano di avviare lo svezzamento.

Un modo semplice per verificarne la presenza è avvicinare un cucchiaino (anche vuoto) alla bocca del bimbo:

  • se lo respinge con la lingua, significa che è ancora presto e occorrerà attendere un po’ prima di proporre i primi assaggi;
  • se invece accetta il cucchiaino senza spingerlo fuori, sarà il momento giusto per iniziare a far conoscere al piccolo sapori e consistenze nuove.

Ricordiamo che l’introduzione dei cibi solidi deve sempre avvenire con gradualità e seguendo i consigli del pediatra, che resta il riferimento più importante per valutare i tempi e i bisogni specifici di ogni bambino.

E se non scompare?

Ogni bambino segue il proprio ritmo di crescita, perciò non c’è motivo di allarmarsi se il riflesso di estrusione non sparisce esattamente allo scoccare del sesto mese. Alcuni piccoli hanno semplicemente bisogno di un po’ più di tempo.

In particolare, i bambini nati prematuri possono impiegare più mesi a perdere questo riflesso, poiché il loro sviluppo procede con tempistiche leggermente diverse rispetto ai coetanei nati a termine.

Se però il riflesso dovesse persistere ben oltre il periodo atteso, è importante parlarne con il pediatra. In casi rari, infatti, la sua permanenza può influire su aspetti pratici dello sviluppo:

  • difficoltà nell’accettare cibi solidi, con conseguenti problemi nello svezzamento;
  • possibili interferenze con l’allineamento dei denti durante la crescita;
  • ostacoli nella pronuncia di alcune consonanti, come la “s” o la “l”.

Un controllo pediatrico permette di valutare la situazione in modo sereno e, se necessario, proporre piccoli esercizi o strategie per accompagnare il bimbo verso una deglutizione più matura.

Conclusioni

Il riflesso di estrusione del neonato è un meccanismo naturale e temporaneo, che protegge il piccolo nei suoi primi mesi di vita e lo aiuta a nutrirsi in modo sicuro. La sua scomparsa, tra il quarto e il sesto mese, è un segnale che il bambino si sta preparando ad affrontare una nuova fase: quella dello svezzamento.

Ogni bimbo, però, ha i propri tempi: alcuni sono pronti un po’ prima, altri hanno bisogno di più settimane. L’importante è osservare i segnali, affidarsi al pediatra e accompagnare il piccolo con serenità. Non esiste un traguardo da raggiungere “in fretta”: lo sviluppo segue un ritmo personale che merita rispetto e fiducia.

In poche parole, se il cucchiaino viene ancora respinto, non c’è da preoccuparsi: arriverà il momento giusto, e quando accadrà il bimbo sarà pronto a scoprire i sapori e le consistenze del cibo con curiosità e gioia.

Domande frequenti sul riflesso di estrusione

Quanto dura il riflesso estrusione?

Il riflesso di estrusione tende a scomparire naturalmente tra il quarto e il sesto mese di vita, periodo che coincide con l’inizio dello svezzamento. In alcuni bambini, specialmente se nati prematuri, può persistere per qualche settimana in più.

Cosa succede se il riflesso di estrusione non scompare?

Se il riflesso permane a lungo, può rendere difficile l’introduzione dei cibi solidi e, in casi rari, influire sull’allineamento dei denti o sulla pronuncia di alcune consonanti. In questi casi è sempre consigliabile parlarne con il pediatra.

Come capire se un neonato è pronto per lo svezzamento?

Oltre alla scomparsa del riflesso di estrusione, ci sono altri segnali importanti: il bambino riesce a stare seduto con supporto, mostra interesse per il cibo degli adulti e apre la bocca quando gli si avvicina un cucchiaino.

Il riflesso di estrusione può influire sull’allattamento?

No, al contrario: questo riflesso è utile nei primi mesi proprio per facilitare la suzione del latte materno o dal biberon. Rappresenta quindi un meccanismo protettivo, non un ostacolo all’allattamento.