Crosta lattea, tutto quello che devi sapere La crosta lattea spesso preoccupa i genitori, ma in realtà è un disturbo frequente che non provoca dolore o fastidio al piccolo. Vediamo cosa è meglio fare.

crosta lattea

La crosta lattea è uno dei disturbi più frequenti nei neonati e non deve destare preoccupazione nei neo genitori: pur essendo poco piacevole alla vista, non crea particolari problemi al piccolo, che non avverte né dolore né prurito e quindi può riposare tranquillamente. Noi di BlaBlaMamma vogliamo darvi qualche indicazione sulla crosta lattea dei neonati: di cosa si tratta esattamente, quali sono le cause e come gestirla al meglio.[ 1 ]

Cos’è la crosta lattea

La crosta lattea dei neonati, il cui termine medico corretto è dermatite seborroica infantile, si presenta con una serie di piccole croste o di squame e pelliccine bianco-giallognole prevalentemente sul cuoio capelluto, dovute ad una infiammazione delle zone della pelle più ricche di ghiandole pilo sebacee, cioè quelle collegate ai peli. Questo disturbo può però interessare anche altre parti del corpo come fronte, naso, sopracciglia, palpebre, mento, retro delle orecchie, cavo ascellare e pieghe inguinali.
Si chiama così perchè l’aspetto è quello, appunto, di una crosta e perchè si manifesta quando il bambino si nutre quasi esclusivamente di latte che però, come vedremo meglio, non è tra le cause della crosta lattea. Come abbiamo detto, non è fastidiosa per il bambino, che non avverte né dolore né prurito.

Quando si manifesta?

La dermatite seborroica infantile può insorgere nei primi mesi di vita del bambino, in media tra la seconda settimana e il quarto mese di vita; il picco in genere è tra il secondo e il quarto mese. Nella maggior parte dei casi si risolve spontaneamente entro il primo anno di vita. In alcuni casi, però, può avere un andamento cronico recidivante, quindi ripresentarsi nel corso degli anni. Non si può prevedere con certezza se il bambino soffrirà di dermatite seborroica anche da grande. Se la crosta lattea è molto estesa e coinvolge anche la zona delle ascelle e del pannolino e in famiglia c’è una certa tendenza a soffrire di questo tipo di disturbi, è possibile che la dermatite si ripresenti durante l’adolescenza oppure in età adulta.

Le cause della crosta lattea e i fattori scatenanti

Ci si chiede spesso perchè viene la crosta lattea ai neonati. Le cause non sono ancora perfettamente note, tanto che i pediatri la considerano una condizione idiopatica, cioè non legata a cause specifiche. Ci sono però dei fattori che possono contribuire al manifestarsi della crosta lattea, che sono:

  • la permanenza degli ormoni della mamma nell’organismo del neonato, che ne alternano l’equilibrio ormonale;
  • l’iper produzione di sebo a livello soprattutto del cuoio capelluto;
  • un processo di rigenerazione cutanea un po’ difficoltoso;
  • la presenza di un lievito, chiamato Malassezia Furfur, che nei soggetti predisposti provoca un aumento della produzione del sebo;

E il latte?

Tradizionalmente si pensava che la comparsa di queste crosticine potesse essere collegato all’alimentazione del bambino, che è costituita esclusivamente o quasi dal latte, tanto che è stato attribuito il nome di “crosta lattea” al disturbo. In realtà il latte non è minimamente collegato, quindi non è necessaria alcuna variazione nella dieta del bimbo.

La crosta lattea è contagiosa?

Assolutamente no, la crosta lattea non è contagiosa. Inoltre non fa cadere i capelli del bambino, non impedisce la loro crescita, non provoca prurito (se non in rari casi) e nemmeno particolari fastidi ai bambini che ne soffrono.

Crosta lattea, i rimedi

Se i vostri bambini ne soffrono, vi starete sicuramente chiedendo come togliere la crosta lattea. Come abbiamo visto, si tratta di un problema benigno che non influisce sulla salute o sulla serenità del vostro bambino. Alla comparsa delle prime crosticine, però, sarebbe meglio rivolgersi comunque al proprio pediatra per un controllo, per farsi confermare di trovarsi di fronte proprio alla dermatite seborroica e avere quindi qualche consiglio. Salvo in rari casi non vi verrà data nessuna cura perchè il disturbo tende a risolversi spontaneamente, ma ci sono comunque alcune cose che potete fare in caso di crosta lattea.

Cosa potete fare tutti i giorni?

  • massaggiare con delicatezza il cuoio capelluto e il viso del neonato con un batuffolo di cotone imbevuto con olio di mandole dolci, di riso, di cocco oppure di oliva. Questo favorisce il distacco delle squame, che poi andranno rimosse, sempre delicatamente, con le dita o con un asciugamano morbido;
  • massaggiare le zone interessate con qualche olio essenziale lenitivo, come quello di calendula;
  • sciacquare la testa del bimbo con acqua e amido di riso.

Ogni due o tre giorni potete inoltre lavare la testa e i capelli del bambino con uno shampo naturale a base oleosa. Potete provare anche il sapone di Aleppo, che contiene olio di oliva e olio di alloro ad è completamente naturale.

Cosa non fare in caso di dermatite seborroica

Ci sono alcune cose da non fare in caso di crosta lattea dei neonati per evitare di peggiorare la situazione:

  • mai grattare le crosticine con il pettine o con le dita, per non irritare la pelle. Al massimo si può usare una spazzola morbida per allontanare le squame che si sono già staccate;
  • non usare pomate al cortisone o di qualsiasi altro genere senza consultare il proprio pediatra;
  • non utilizzare shampoo antiforfora, che sono sempre sconsigliati al di sotto dei due anni di età.

Speriamo di avervi dato tutte le indicazioni necessarie per tranquillizzarvi e per affrontare con serenità anche questo piccolo disturbo. In caso di dubbi o domande potete contattarci sui nostri canali social.

NOTE


1. Meyer, 5 domande sulla crosta lattea