Infertilità femminile, le cause principali e i rimedi Cos'è l'infertilità femminile e da cosa può essere provocata? Vediamo insieme le principali cause della difficoltà a concepire e i rimedi che si possono mettere in campo.

Infertilità femminile, le cause principali e i rimedi1

Può capitare che, nonostante un profondo desiderio di maternità, il bimbo tanto atteso tardi ad arrivare. In molti casi si tratta solo di una questione di tempo, ma a volte dietro le difficoltà a concepire può nascondersi l’infertilità femminile, una condizione che interessa circa il 15% delle donne in età fertile.

Le ragioni possono essere diverse: ormonali, fisiche, ambientali o legate allo stile di vita. Per questo è importante conoscere le possibili cause di infertilità femminile e capire quando è il momento giusto per rivolgersi a uno specialista.

Noi di BlaBlaMamma abbiamo raccolto in questa guida tutto ciò che serve per orientarsi: dalle definizioni ai sintomi più comuni, passando per le cause, i rimedi e le strategie di prevenzione. Un punto di partenza chiaro e affidabile per affrontare con consapevolezza un tema delicato ma sempre più diffuso.

Che cos’è l’infertilità femminile

L’infertilità femminile è una condizione che rende difficile, o in alcuni casi impossibile, ottenere una gravidanza naturale. Si parla di infertilità quando, dopo uno o due anni di rapporti sessuali regolari e non protetti, il concepimento non avviene.

È importante distinguere tra infertilità e sterilità, due termini spesso confusi ma profondamente diversi. L’infertilità indica una riduzione della capacità riproduttiva, che può essere temporanea o trattabile con cure mediche e strategie mirate. La sterilità, invece, rappresenta l’impossibilità totale di concepire a causa di fattori non reversibili, come l’assenza congenita di organi riproduttivi o danni irreparabili agli stessi.[ 1 ]

In altre parole, l’infertilità non significa necessariamente che una gravidanza sia impossibile, ma che potrebbe essere necessario un aiuto medico o tecnologico per realizzarla. Oggi la ricerca scientifica e le tecniche di procreazione medicalmente assistita offrono possibilità concrete e sempre più personalizzate, capaci di restituire speranza e serenità a molte coppie.

Infertilità femminile sintomi: come riconoscerli

Riconoscere i sintomi infertilità femminile non è sempre semplice, perché nella maggior parte dei casi la condizione può rimanere silente per molto tempo. Spesso ci si accorge di un problema solo dopo mesi o anni di tentativi di concepimento non andati a buon fine. Tuttavia, esistono alcuni segnali che possono suggerire una difficoltà ovulatoria o riproduttiva e che meritano attenzione.

Tra i sintomi più comuni di infertilità femminile si possono riscontrare:

  • Irregolarità mestruali o cicli molto lunghi, corti o assenti, che possono indicare un’alterazione ormonale o un’anovulazione;
  • Dolori pelvici persistenti o intensi, soprattutto durante il ciclo o i rapporti sessuali, che possono essere legati a endometriosi o infezioni pelviche;
  • Perdite anomale o abbondanti durante il ciclo mestruale;
  • Cambiamenti ormonali visibili, come acne severa, aumento di peli sul viso o sul corpo, o inspiegabile aumento di peso, spesso associati a sindrome dell’ovaio policistico (PCOS);
  • Assenza di sintomi ovulatori, come la variazione del muco cervicale o la leggera tensione al basso ventre tipica dell’ovulazione.

In alcuni casi l’infertilità è asintomatica, ma la difficoltà a rimanere incinta nonostante rapporti mirati per oltre dodici mesi può essere di per sé un segnale da non ignorare.

Quando si presentano uno o più di questi sintomi, è consigliabile rivolgersi a un ginecologo per eseguire accertamenti specifici e comprendere l’origine del problema. Una diagnosi precoce, infatti, permette di intervenire tempestivamente e aumentare le possibilità di concepimento naturale o assistito.

Cause di infertilità femminile

Non esiste una sola causa infertilità femminile, che al contrario possono essere numerose e molto diverse tra loro. Possono dipendere da fattori congeniti, da patologie acquisite nel corso della vita, da squilibri ormonali o, in alcuni casi, essere idiopatiche, cioè prive di una causa evidente nonostante esami approfonditi.

Comprendere l’origine dell’infertilità è fondamentale, perché solo una diagnosi precisa consente di individuare la terapia più adatta. Tra le principali cause di infertilità femminile troviamo:

  • Età della donna: la fertilità femminile è strettamente legata all’età. La riserva ovarica, ovvero il numero e la qualità degli ovociti, tende a diminuire progressivamente con gli anni. Il primo calo significativo avviene intorno ai 32 anni, uno più marcato dopo i 37, fino alla menopausa. L’Istat segnala che in Italia l’età media al parto è di 31,8 anni, tra le più alte in Europa, e questo contribuisce a un aumento dei casi di infertilità legati all’età;
  • Fattore tubarico: riguarda le disfunzioni o le ostruzioni delle tube di Falloppio, che impediscono l’incontro tra ovulo e spermatozoo. Può derivare da infezioni pelviche, interventi chirurgici, malformazioni congenite o aderenze dovute a patologie come l’endometriosi;
  • Endometriosi: è una delle cause più comuni di infertilità femminile. In questa condizione, cellule simili a quelle dell’endometrio (il rivestimento interno dell’utero) si impiantano su organi come ovaie, tube o peritoneo, provocando infiammazione cronica, dolore e riduzione della fertilità. Oltre a interferire con il concepimento, può compromettere anche la qualità della vita quotidiana;
  • Fattore uterino: include le alterazioni della struttura dell’utero, congenite o acquisite, che possono impedire l’impianto dell’embrione o causare aborti precoci. Tra queste rientrano polipi, fibromi, setti uterini o anomalie della cavità uterina;
  • Fattore cervicale: la cervice uterina ha un ruolo fondamentale nella risalita degli spermatozoi. Alterazioni del muco cervicale o della sua struttura possono ostacolare il loro passaggio, riducendo così le possibilità di concepimento;
  • Fattori ormonali: squilibri ormonali che compromettono l’ovulazione sono tra le cause più frequenti di infertilità. Possono essere legati a patologie endocrine come sindrome dell’ovaio policistico (PCOS), disfunzioni tiroidee o iperprolattinemia;
  • Condizioni sistemiche e abitudini di vita: malattie croniche, disturbi metabolici, deficit nutrizionali, esposizione a sostanze tossiche, pesticidi o radiazioni possono influire sulla fertilità. Anche l’abuso di alcol, fumo, droghe e l’uso prolungato di alcuni farmaci compromettono la salute riproduttiva. L’eccesso di peso, così come la magrezza estrema, può alterare la produzione ormonale e rendere più difficile l’ovulazione.[ 2 ]

Infertilità femminile, le cause principali e i rimedi

Come affrontare l’infertilità femminile

Quando una coppia incontra difficoltà nel concepire, il primo passo è non scoraggiarsi e rivolgersi tempestivamente a uno specialista. La tempestività è un fattore determinante: più precocemente si individua la causa, maggiori sono le possibilità di intervenire in modo efficace, soprattutto se i partner non sono più giovanissimi.

Il percorso diagnostico inizia con una visita ginecologica approfondita, durante la quale vengono raccolte informazioni sulla storia clinica, familiare e riproduttiva della donna. Successivamente, lo specialista può prescrivere esami mirati come dosaggi ormonali, ecografie pelviche, isterosalpingografia, isterosonosalpingografia e isteroscopia. Questi test permettono di valutare lo stato dell’apparato riproduttivo e individuare eventuali anomalie o disfunzioni.

La terapia per l’infertilità femminile dipende strettamente dalla causa individuata e deve essere personalizzata caso per caso. Se la difficoltà è legata a uno squilibrio ormonale, il ginecologo può intervenire con trattamenti farmacologici che ristabiliscono l’ovulazione. Se, invece, il problema è di tipo anatomico, come ostruzioni o aderenze, può essere necessario un intervento chirurgico mini-invasivo per ripristinare la funzionalità.

Nei casi in cui il concepimento naturale risulti più complesso, la scienza offre oggi opzioni concrete grazie alle tecniche di procreazione medicalmente assistita (PMA). Queste comprendono terapie di primo livello, che favoriscono il concepimento naturale (come la stimolazione ovarica controllata e l’inseminazione intrauterina), e di secondo livello, che prevedono l’incontro tra ovociti e spermatozoi in vitro.

Oggi, grazie all’evoluzione delle tecniche mediche e alla maggiore consapevolezza femminile, affrontare l’infertilità non significa più rinunciare al sogno di una gravidanza. Con una diagnosi accurata e il giusto supporto specialistico, è possibile costruire percorsi di cura sempre più mirati e rispettosi della salute e dei desideri di ogni donna.

Prevenire l’infertilità femminile

Parlare di prevenzione dell’infertilità femminile significa agire in anticipo, tutelando la salute riproduttiva fin dall’adolescenza e durante tutta la vita fertile. Molti fattori che incidono sulla fertilità, infatti, possono essere gestiti o evitati con alcune semplici attenzioni quotidiane.

Fin da giovani è importante non sottovalutare infezioni o infiammazioni ginecologiche, anche se sembrano di poco conto. Alcune di esse, se non trattate correttamente, possono lasciare esiti a lungo termine e compromettere la funzionalità delle tube o dell’utero.

Uno stile di vita equilibrato è un alleato prezioso per prevenire l’infertilità:

  • seguire un’alimentazione varia e ricca di nutrienti, evitando sia l’obesità che l’eccessiva magrezza;
  • mantenere una regolare attività fisica, senza eccessi che possano alterare l’assetto ormonale;
  • limitare l’esposizione a sostanze tossiche, pesticidi, fumo e inquinamento ambientale;
  • evitare l’abuso di alcol, droghe o farmaci non prescritti, che possono compromettere la funzionalità ovarica e ormonale.

Anche la gestione dello stress gioca un ruolo importante: livelli elevati di cortisolo e tensione costante possono influire sull’equilibrio ormonale e, nel lungo periodo, sulla fertilità.

In sintesi, la prevenzione passa attraverso la consapevolezza e la cura di sé: visite ginecologiche regolari, screening periodici e uno stile di vita sano rappresentano la base per proteggere la propria capacità riproduttiva nel tempo.

Conclusioni

L’infertilità femminile è una condizione complessa, che può dipendere da molteplici fattori fisici, ormonali o ambientali, ma non deve essere vissuta come una condanna. Oggi la medicina offre strumenti sempre più efficaci per individuarne le cause e affrontarla con percorsi personalizzati, rispettosi della salute e del benessere emotivo di ogni donna.

Il primo passo è non rimandare: rivolgersi a uno specialista permette di comprendere la propria situazione e valutare le soluzioni più adatte, dalle terapie mirate alle tecniche di concepimento assistito, sempre con il supporto di un’equipe esperta.

Prendersi cura della propria fertilità significa anche ascoltare il proprio corpo, effettuare controlli regolari e mantenere uno stile di vita equilibrato. Con consapevolezza, fiducia e il giusto sostegno medico, molte donne riescono a realizzare il desiderio di maternità anche dopo un percorso difficile.

Domande frequenti sull’infertilità femminile

Quali sono i primi sintomi dell’infertilità femminile?

I segnali possono variare da donna a donna, ma i più comuni sono irregolarità mestruali, dolori pelvici ricorrenti, cicli molto lunghi o assenti e difficoltà a rilevare l’ovulazione. In alcuni casi, però, l’infertilità può essere asintomatica e manifestarsi solo dopo ripetuti tentativi di concepimento non riusciti.

Quando preoccuparsi se la gravidanza non arriva?

Se dopo 12 mesi di rapporti non protetti (o 6 mesi se l’età è superiore ai 35 anni) la gravidanza non arriva, è consigliabile rivolgersi a uno specialista. Una valutazione tempestiva aiuta a individuare la causa e a iniziare il percorso più adeguato.

L’infertilità femminile si può curare?

In molti casi sì. Tutto dipende dalla causa sottostante: squilibri ormonali, infezioni o anomalie strutturali possono spesso essere trattati con terapie mirate. Anche quando il concepimento naturale risulta difficile, oggi esistono soluzioni efficaci per sostenere il percorso verso la maternità.

Come aumentare le possibilità di concepimento?

Uno stile di vita sano è fondamentale: alimentazione equilibrata, attività fisica moderata, niente fumo o abuso di alcol e gestione dello stress. Inoltre, è importante monitorare il ciclo ovulatorio e non trascurare i controlli ginecologici periodici.

NOTE


1. Humanitas Medical Care, Infertilità femminile
2. Ministero della Salute, Diagnosi di infertilità femminile