Distacco placenta: le cause e i sintomi Il distacco di placenta è un'eventualità che si può verificare nel corso di qualsiasi gravidanza. Vediamo insieme quali sono le cause, i rischi a cui vanno incontro mamma e bambino e quali sono i sintomi da non trascurare.

Distacco placenta: le cause e i sintomi

Durante la gravidanza si può purtroppo verificare un evento conosciuto come distacco di placenta, una eventualità che preoccupa moltissimo i futuri genitori. Ma di cosa si tratta e quali sono i rischi che comporta per mamma e bambino? Noi di BlaBlaMamma vogliamo aiutarvi a scoprire tutto quello che c’è da sapere sul distacco placenta e in particolare sulle sue cause e sui sintomi da riconoscere.

Cos’è il distacco di placenta?

Un distacco di placenta si verifica quando la placenta di separa del tutto o in parte dall’utero, che è la sua naturale sede di impianto, prima della nascita del bambino. Questo distacco può essere prematuro, cioè verificarsi prima che cominci il travaglio, oppure precoce, cioè avvenire nel corso del travaglio. Il distacco di placenta, però, si può purtroppo verificare in qualsiasi momento della gravidanza, a partire dal primo trimestre: si tratta di una eventualità che va seguita con grande attenzione per non mettere a rischio mamma e nascituro.

Le possibili cause e i fattori di rischio

Perché si verifica il distacco di placenta? Tra le possibile cause ce ne sono alcune che riguardano in maniera specifica la futura mamma, le sue condizioni e alcune sue eventuali abitudini. Possiamo infatti elencare:

  • l’età avanzata;
  • l’aver già avuto molte gravidanze;
  • l’abitudine di fumare;
  • l’abuso di sostanze stupefacenti;
  • alcune malattie che possono alterare i normale scambi placentari tra mamma e feto, come ad esempio ipertensione, preeclampsia o malattie renali;
  • un grande aumento di volume dell’utero, come nel caso di polidramnios (ovvero un eccesso di liquido amniotico) o di una gravidanza gemellare.

Ci sono anche alcuni fattori di rischio meccanico, come ad esempio traumi e incidenti stradali, che possono provocare questo problema.

Cosa succede in caso di distacco di placenta?

Quando la placenta si stacca del tutto o in parte dal tessuto dell’utero si può verificare una sorta di ferita che comincia a sanguinare. Il sangue può rimanere occulto dando luogo ad una emorragia interna impossibile da individuare in assenza di altri sintomi, fuoriuscire attraverso la vagina dando luogo ad una emorragia esterna, penetrare nelle membrane penetrando nel liquido amniotico oppure raccogliersi e formare un ematoma che conferisce all’utero un colore violaceo oppure nerastro.

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I sintomi da non sottovalutare

Ci sono alcuni sintomi del distacco di placenta che possono mettersi in allarme, anche se non sempre questi segnali sono chiari e precisi. In generale, i sintomi a cui prestare attenzione sono:

  • sanguinamento esterno di colore rosso vivo o rosso scuro;
  • dolore addominale importante e continuo;
  • contrazioni uterine improvvise e dolorose;
  • alterazioni del battito fetale.

Il distacco di placenta rimane comunque un evento abbastanza imprevedibile, che può purtroppo verificarsi anche nel corso di una gravidanza senza problemi. Proprio per questo motivo se si notano sanguinamenti o si avverte dolore addominale, la cosa migliore è sottoporsi subito ad un controllo dal proprio medico oppure presso un pronto soccorso ostetrico.

Quali sono i rischi per mamma e bambino?

Ci sono chiede spesso quali sono i rischi di un distacco di placenta. Se questo distacco dà origine ad un sanguinamento importante potrebbe verificarsi uno shock emorragico, che comporta un abbassamento della pressione sanguigna della mamma, malessere generale, tachicardia, sudorazione, vertigini, ansia e pallore. Ci possono essere anche complicanze tardive come disordini della coagulazione, insufficienza renale e danni all’utero tali da portare alla sua rimozione chirurgica.
Il bimbo, invece, può subire una carenza di ossigeno (chiamata ipossia) che può portare alla morte del piccolo. Nei casi meno gravi si può invece verificare distress del feto, una condizione che può portare a ridotto accrescimento, anomalie cardiache e riduzione del liquido amniotico.

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Cosa fare?

Le contromisure da mettere in atto variano in base al momento in cui si verifica il distacco di placenta:

  • nelle prime settimane di gravidanza o comunque nel corso del primo trimestre alla futura mamma verrà raccomandato riposo assoluto e assunzione di un farmaco che limiti o blocchi le contrazioni uterine. Se viene accertato che manca il battito fetale si è purtroppo di fronte ad un aborto spontaneo;
  • se il distacco placenta avviene del secondo o nel terzo trimestre di gravidanza la situazione deve essere costantemente monitorata e verrà probabilmente somministrato un farmaco per bloccare le contrazioni uterine. Potrebbe essere prescritto anche un farmaco che induca la maturità polmonare del piccolo. Se il sanguinamento viene ritenuto abbondante al punto da mettere a rischio la salute di mamma e bambino si potrà decidere di procedere con un parto cesareo d’urgenza.

Tutto ciò che riguarda il distacco di placenta dovrebbe ora essere più chiaro. Avete dubbi o domande? Fatecelo sapere sui nostri canali social!