Complicanze in gravidanza: le più frequenti e come prevenirle Ogni gravidanza comporta dei rischi per la futura mamma e per il suo bambini. Non bisogna preoccuparsi troppo, ma conoscerli meglio può aiutarci a prevenirli oppure ad individuarli tempestivamente.

Complicanze in gravidanza: le più frequenti e come prevenirle

Fino a qualche decennio fa le complicanze in gravidanza erano considerate eventi contro i quali si poteva fare poco o nulla; ora invece c’è una maggiore consapevolezza anche su questo fronte. Sappiamo quindi che ogni gravidanza può comportare dei rischi sia per la salute della futura mamma sia per quella del suo bambino, dal momento che ci sono tanti, tantissimi fattori che possono entrare in gioco in questi nove mesi di gestazione e durante il travaglio e il parto. Per fortuna sappiamo anche che nel nostro Paese gli esiti tragici sono abbastanza rari e sono nella maggior parte legati a problematiche pregresse oppure ad un improvviso evento traumatico. I controlli sempre più precisi, attenti e precoci a cui le donne in dolce attesa vengono sottoposte, poi, permettono di individuare subito eventuali anomalie e di intervenire tempestivamente oppure di tenerle monitorate. Noi di BlaBlaMamma vogliamo aiutarvi a capire quali sono le più frequenti complicanze in gravidanza, in modo da poterle prevenire, quando è possibile, oppure individuare il prima possibile.

Quali sono i principali fattori di rischio?

Le complicanze che possono insorgere nel corso della gravidanza sono molte e ognuna ha le sue cause specifiche. Possiamo però elencare alcuni fattori di rischio che possono favorirne l’insorgenza. Tra questi possiamo ad esempio elencare:

  • l’età della futura mamma superiore ai 35 anni;
  • soffrire di patologie a carico dell’apparato riproduttivo oppure avere anomalie dell’utero o della cervice;
  • soffrire di disturbi alimentari;
  • assumere alcune tipologie di farmaci;
  • fare uso di alcool o sostanze stupefacenti;
  • fumare.

Non è solo la prima gravidanza a poter essere potenzialmente a rischio, ma anche quelle successive, soprattutto se si sono già avuti problemi nel corso di precedenti gravidanze.

Cosa si intende quando si parla di gravidanza a rischio

Quella di gravidanza a rischio è una definizione abbastanza generica. Dal punto di vista legale, con questo termine si indica che ci sono alcune condizioni che possono mettere a rischio la salute di mamma e bambino. In questi casi è ad esempio possibile richiedere la maternità anticipata, se si ritiene che le condizioni di lavoro possano intervenire negativamente sulla gravidanza. Si può parlare di gravidanza a rischio in qualsiasi momento dei nove mesi di gravidanza in caso di problemi che mettano a rischio mamma e bambino e che richiedano riposo assoluto.

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Gravidanza, le complicanze del primo trimestre

Il primo trimestre di gravidanza, e in modo particolare le prime settimane, sono considerate in assoluto il periodo più delicato. L’embrione, infatti, deve formarsi e impiantarsi correttamente. Le principali complicanze della gravidanza di questo periodo sono:

  • perdite di sangue, che tendono a spaventare molto la futura mamma. In realtà, nella maggior parte dei casi si tratta di un sanguinamento innocuo e del tutto normale che segnala l’impianto dell’embrione nella cavità uterina. Se però le perdite sono abbondanti, color rosso vivo e accompagnate da dolori, la cosa migliore è consultare il proprio medico;
  • gravidanza extrauterina: è una complicanza gravissima che purtroppo non consente la sopravvivenza dell’embrione. Si verifica quando l’embrione di impianta nella sede sbagliata, al di fuori dell’utero, ad esempio nelle tube di Falloppio. In questo caso bisogna procedere con un’operazione d’urgenza;
  • gravidanza multipla: può sembrare strano, ma in realtà anche la gravidanza gemellare può essere considerata una complicanza. L’utero umano, infatti, è predisposto per ospitare un solo feto alla volta. La presenza di altri feti espone a maggiori rischi e complicanze;
  • patologie a carico della placenta, ossia dell’organo che si forma appositamente per nutrire il feto. La placenta, però, non è esente dal rischio di patologie e malfunzionamenti, che sono da diagnosticare tempestivamente per ridurre i rischi e decidere come procedere;
  • aborto spontaneo, anche senza sintomi. Spesso non ci sono cause precise e facilmente individuabili, ma semplicemente l’embrione non riesce a proseguire il suo processo di crescita e di sviluppo.

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Le complicanze del secondo trimestre di gravidanza

Si ritiene che, dopo aver superato il primo trimestre di gravidanza, sia stato oltrepassato il periodo più critico. Ciò non toglie che possono essere alcune complicanze che riguardano il secondo trimestre di gravidanza, tra cui possiamo ricordare:

  • infezioni, che durante la gravidanza possono rappresentare un fattore di rischio. A costituire un pericolo per mamma e bambino non sono solo le infezioni delle vie urinarie, ma anche infezioni come varicella, toxoplasmosi, rosolia ed herpes simplex, che possono compromettere la crescita e il corretto sviluppo del feto. La stessa cosa vale anche per le malattie sessualmente trasmissibili, di natura batterica, virale o parassitaria;
  • ipertensione in gravidanza, che può evolversi in preeclampsia o in eclampsia, con grave rischio per il feto e anche per la mamma. Se non viene tenuta sotto controllo può associarsi a problemi al cuore, edema polmonare, danni ai reni, al fegato, al cervello e agli occhi, comportare emorragie durante il parto o provocare un esito letale della gravidanza;
  • diabete gestazionale, un’altra complicanza molto seria e da tenere attentamente sotto controllo. Può provocare macrosomia fetale (cioè un bambino di dimensioni superiori alla media) e problemi al momento del parto; aumenta inoltre le possibilità di soffrire di diabete di tipo 2 dopo il parto. Durante la gravidanza si può diagnosticare con un esame chiamato minicurva glicemica, che consiste in un prelievo di sangue. Dopo questa operazione, la futura mamma dovrà bere a digiuno del glucosio; un’ora più tardi verrà fatto un nuovo prelievo per confrontare i valori e controllare che rientrino nella media;
  • anemia in gravidanza, una condizione legata alla carenza di ferro che può provocare problemi sia alla mamma che al bimbo, il quale potrebbe andare incontro a difetti del tubo neurale e a ritardi nell’apprendimento.

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Complicanze gravidanza del terzo trimestre

Si può andare incontro a problemi e complicanze anche in questa fase della gravidanza. Possiamo ricordare tra queste:

  • preeclampsia o gestosi, una condizione grave legata all’aumento della pressione sanguigna della mamma e che si risolve spontaneamente dopo il parto. Sul bambino può avere effetti più o meno gravi a seconda della serietà della situazione. Si può ad esempio avere una scarsa irrorazione della placenta e di conseguenza un ritardo nella crescita del feto; c’è anche il rischio di dover intervenire con un parto cesareo. La futura mamma deve quindi prestare attenzione a sintomi come aumento della pressione, presenza di proteine nell’urina, gonfiore alle gambe e presenza di lividi in varie parti del corpo. La situazione va attentamente monitorata con la supervisione del proprio medico;
  • placenta previa, una condizione in cui la placenta aderisce all’utero in modo anomalo, ostruendo il canale del parto. Può quindi determinare la necessità di procedere con un parto cesareo;
  • travaglio pretermine: in base alla settimana di gravidanza in cui si verifica questa complicanza possono esserci diversi rischi per la mamma e per il feto, che potrebbe non essere ancora del tutto pronto a venire al mondo. È una delle principali cause di disabilità del sistema nervoso e di morte infantile;
  • natimortalità: si tratta di un esito tragico della gravidanza che però è abbastanza raro. È spesso dovuto a scarsa crescita del feto, patologie della placenta o anomalie cromosomiche.

Come prevenire le complicanze della gravidanza?

Ogni futura mamma farebbe di tutto per garantire la salute del proprio bambino. Uno stile di vita sano, una dieta adeguata e l’assunzione di acido folico e di integratori consigliati dal proprio medico nel periodo iniziale della gravidanza sono importanti. Tuttavia queste accortezze non sempre bastano e ci sono complicanze che non si possono prevedere o prevenire. Bisogna comunque cercare di vivere questo periodo intenso con consapevolezza ma anche con gioia e senza troppe preoccupazioni.

Ora dovreste conoscere tutto ciò che riguarda le principali complicanze della gravidanza. Avete dubbi o domande? Fatecelo sapere sui nostri canali social!