Ossitocina parto, tutto quello che c’è da sapere L'ossitocina è chiamata "l'ormone dell'amore", ma sapevate che ha un ruolo anche durante il parto e l'allattamento? Vediamo cosa sapere su ossitocina e parto, sia naturale che indotto!

Ossitocina parto, tutto quello che c'è da sapere

L’ossitocina è un ormone che viene spesso chiamato “ormone dell’amore”, dal momento che è in grado di stimolare l’attaccamento relazionale, l’empatia e anche il desiderio sessuale. Ma sapevate che svolge un ruolo anche nel momento del parto? Noi di BlaBlaMamma vogliamo spiegarvi tutto quello che c’è da sapere sull’ossitocina parto!

Cos’è l’ossitocina e a cosa serve

L’ossitocina è un ormone che a livello neurologico stimola l’affetto empatico, l’attaccamento e il desiderio sessuale, svolgendo un ruolo molto importante anche nel rapporto tra i genitori e il figlio neonato. Svolge anche diverse funzioni biologiche e psicoattive nell’organismo, agendo in particolar modo sui tessuti dell’utero durante il parto e sui dotti lattiferi delle mammelle durante l’allattamento. In entrambi i casi, la sua produzione viene stimolata da contatti fisici affettuosi o anche dalla sola vista di un bimbo piccolo.

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Ossitocina parto, cosa sapere?

Al momento del parto l’ossitocina svolge un ruolo davvero importante, dal momento che provoca le contrazioni delle cellule muscolari lisce uterine, favorendo così l’espulsione del feto. Questo avviene in maniera spontanea nel parto naturale, ma il ruolo di questo ormone è importante anche in caso di parto indotto o pilotato. In questo caso, infatti, il personale medico inietta alla partoriente in maniera graduale e in quantità controllate dell’ossitocina sintetica, che ha il compito di favorire il movimento dei muscoli uterini dando il via al travaglio e stimolando le contrazioni. L’uso dell’ossitocina nell’induzione al parto è una delle soluzioni migliori quando la cervice uterina è già dilatata e assottigliata: la sua somministrazione, infatti, permetterà di stimolare e di rendere più regolari le contrazioni e di facilitare la nascita del neonato.

Ci sono dei rischi o delle controindicazioni?

L’ossitocina sintetica che viene utilizzata per indurre le contrazioni viene somministrata alla partoriente per via endovenosa in maniera graduale e controllata proprio per evitare che si verifichino effetti collaterali. Si tratta della soluzione migliore per evitare i rischi che derivano da un travaglio troppo prolungato o da una gravidanza che si protrae troppo a lungo, ma ci sono comunque alcuni effetti collaterali di cui tenere conto. Questo ormone, ad esempio, fa contrarre l’utero in maniera più veloce e più intensa, provocando così contrazioni molto più dolorose. Il corpo della mamma, inoltre, non riesce ad adattarsi così in fretta, percependo maggiormente il dolore.
Bisogna poi non sottovalutare il fatto che lo sforzo provocato dalle contrazioni dovute all’ossitocina somministrata in quantità troppo elevate potrebbe essere tanto intenso da “bloccare” i muscoli dell’utero, che potrebbero smettere di contrarsi rendendo così necessario un parto cesareo. Infine, la somministrazione di ossitocina durante il parto potrebbe avere l’effetto collaterale di ridurre il ritmo cardiaco del bambino, aspetto che quindi deve essere tenuto costantemente monitorato dal personale medico.

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Ossitocina e allattamento

L’ossitocina ha un ruolo anche dopo il parto, al momento dell’allattamento. Questo ormone, infatti, interviene per aumentare la produzione di latte e per facilitarne l’eiezione mentre il bambino succhia. Non per niente, poi, viene chiamato “l’ormone dell’amore”: la sua produzione aiuterà a costruire il rapporto unico e speciale che lega mamma e bambino!

Tutto ciò che riguarda l’ossitocina parto dovrebbe ora essere più chiaro. Avete dubbi o domande? Fatecelo sapere sui nostri canali social!