Un preadolescente non è più un bambino, non è ancora un adolescente ed è ancora molto lontano dall’essere un adulto. Il corpo cambia ogni giorno e spesso chi sta vivendo questa trasformazione non si sente a suo agio nei suoi stessi panni. Inutile dire che è un periodo tutt’altro che semplice, non solo per chi lo sta vivendo ma anche per chi gli vive accanto. Noi di BlaBlaMamma vogliamo dare qualche spunto ai genitori su come affrontare e gestire la preadolescenza dei propri figli. La qualità essenziale? Senza ombra di dubbio la pazienza!
- Le problematiche dei preadolescenti
- Il ruolo dei genitori
- Come gestire la preadolescenza? Ecco alcuni consigli
- Come affrontare la preadolescenza di un figlia femmina?
- Come gestire la preadolescenza maschile?
Le problematiche dei preadolescenti
Le preadolescenza e l’adolescenza sono periodi di grandi cambiamenti. Non è solo l’umore ad essere mutevole, anche se sconvolgimenti emotivi, grandi entusiasmi e giornate di cupezza sono all’ordine del giorno, ma è anche il corpo a cambiare quasi di giorno in giorno. Le sorprese non sono sempre piacevoli: possono comparire brufoli sul viso e sul corpo e in generale ci sono periodi di transizione in cui il fisico può sembrare goffo e sgraziato. Aggiungiamoci l’incapacità di vedere le cose in prospettiva e il timore del giudizio degli altri e avremo il quadro della situazione esplosiva che si può creare nella casa e nella famiglia di un preadolescente!
Il ruolo dei genitori
Cosa possono fare i genitori e gli adulti che frequentano il ragazzo o la ragazza in generale? Il loro compito sarà quello di essere protettivi e rassicuranti ma allo stesso tempo incoraggiarli ad uscire e ad esplorare il mondo. Non è raro che i genitori vengano sfidati in questo periodo o che il ragazzo voglia fare tutte nuove esperienze, comprese quelle più pericolose: starà ai genitori trovare il giusto atteggiamento, non troppo rigido né troppo accomodante, per gestire la situazione mettendo limiti da rispettare ma anche incoraggiando la comunicazione e il confronto.
Come gestire la preadolescenza? Ecco alcuni consigli
Il mestiere di un genitore è un po’ quello di un equilibrista e nel periodo della preadolescenza dei ragazzi questo si accentua più che mai. Ognuno deve trovare il proprio equilibrio in base al proprio carattere, a quello del figlio e alle circostanze che si vengono a creare. Possiamo però dare qualche semplice consiglio, da personalizzare a seconda della propria situazione:
- non trattare il ragazzo come un adulto: poco importa che a dieci anni sia già alto come noi o completamente formato, il cervello e l’emotività rimangono quelli di un ragazzino. Adottate quindi un approccio graduale, assegnando loro maggiori responsabilità in base al loro grado effettivo di maturità;
- tenete conto del fattore emotività: non è un mistero che un preadolescente prima agisca e poi ragioni. La motivazione è da ricercare nel fatto che in questo periodo della vita il cervello emotivo prevale sul cervello cognitivo, facendo compiere al ragazzo azioni impulsive che spesso non è in grado nemmeno lui di spiegare. Aiutiamoli quindi a rielaborare le loro azioni e a ragionare sui loro errori per non ripeterli in futuro;
- aiutateli a non distrarsi: il cervello di un preadolescente fatica molto a rimanere concentrato proprio a causa delle interferenze del cervello emotivo. Lo studio potrebbe quindi risultare difficoltoso e frustrante, costellato da continue distrazioni. Aiutiamoli eliminando ad esempio ogni fonte di distrazione esterna, come tv e cellulare, nei momenti dedicati allo studio;
- proteggeteli senza invadere (troppo) la loro privacy: anche se si è spinti dalle migliori intenzioni, spiare il telefono dei figli è una grossa invasione della loro privacy (fanno ovviamente eccezione i casi in cui si sospetta che il ragazzo si stia mettendo in guai seri). Meglio incentivare il dialogo e imparare a cogliere piccoli segnali che possano metterci sulla giusta strada;
- non fateli sentire giudicati, anche se alcuni dei cambiamenti che mettono in atto o alcune delle loro nuove passioni proprio non vi convincono. È il periodo della sperimentazione e della ricerca della propria identità: meglio sospendere il giudizio e rimanere a vedere come si evolve la situazione;
- aiutateli a cavarsela da soli. Un litigio con un amico, un insuccesso o una difficoltà sono tutte occasioni per crescere: trovate il giusto equilibrio tra far sentire il ragazzo supportato e lasciarlo libero di cavarsela da solo;
- se sono arrabbiati, mantenete la calma e il controllo della situazione. Urlare a vostra volta non servirà a nulla se non a peggiorare le cose. Un atteggiamento calmo e paziente potrebbe invece contribuire a riportare l’equilibrio;
- assicuratevi che dormano a sufficienza: la privazione di sonno può rendere preadolescenti ed adolescenti depressi, irritabili e ancora più impulsivi. Dormire il tempo necessario li può aiutare a recuperare energie emotive e cognitive.
Come affrontare la preadolescenza di un figlia femmina?
Nelle bambine la preadolescenza può cominciare già verso gli otto anni per poi concludersi verso i tredici anni. In questa fase il corpo cambia e compare il menarca, ovvero il primo flusso mestruale, che può provocare imbarazzo e vergogna. La bambina, inoltre, può non avere ancora gli strumenti emotivi per affrontare la situazione, dal momento che la maturazione fisica tende ad avvenire ad un’età sempre più precoce. Come affrontare questo periodo?
- instaurare un rapporto sano con la propria figlia, fatto di fiducia e di comunicazione. Anche se a prima vista appare riservata, molto probabilmente ha non solo la voglia, ma anche il bisogno di condividere dubbi ed esperienze;
- il giusto rispetto della privacy: è vietato sbirciare nel diario segreto, ma al tempo stesso è bene monitorare l’attività online della propria figlia. Non ricorrete a sotterfugi, ma aprite un dialogo onesto con la vostra ragazza, esplicitando che la sua attività online verrà monitorata. Non siate però troppo invadenti!
- non cercate a tutti i costi di diventare un amico o un’amica per vostra figlia: il rispetto dei ruoli è importante, anche perché i ragazzi hanno bisogno di una figura di riferimento a cui rivolgersi nei momenti di dubbio o di difficoltà.
Come gestire la preadolescenza maschile?
Anche la crescita e lo sviluppo dei ragazzi porta con sé sorprese e grandi cambiamenti sia fisici che psicologici. Nei ragazzi la preadolescenza tende ad arrivare più tardi, tra i nove e i tredici anni e mezzo, ed è spesso caratterizzata da molti centimetri in più ma anche da atteggiamenti spavaldi e da attacchi di rabbia. I genitori come possono gestire la preadolescenza maschile e accompagnare il figlio in questo percorso di crescita?
- la figura paterna non dovrebbe mai mancare, ma in questa fase della vita diventa più importante che mai, senza nulla togliere ovviamente al rapporto con la mamma. Con il papà spesso il figlio maschio riesce a trovare un linguaggio comune e a confrontarsi su argomenti che per lui sono importanti;
- trascorrere insieme tempo di qualità: anche se il tempo da trascorrere insieme è poco, l’importante è che sia impiegato nel modo giusto, condividendo momenti e attività che possano rafforzare il nostro rapporto;
- cercare di orientare il ragazzo, ma sempre ascoltandolo e assecondandolo quando possibile, senza mai imporre obblighi ad esempio sullo sport da praticare o sul tipo di scuola da scegliere. A volte è meglio farsi da parte e aspettare che trovi da solo la sua strada.
Anche voi siete alle prese con un figlio preadolescente? Come affrontate questo delicato ed entusiasmante periodo? Fatecelo sapere sui nostri canali social!
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