
Non è raro che una futura mamma noti la comparsa di vene varicose in gravidanza, soprattutto sulle gambe, ma anche nella zona pelvica o intorno alle caviglie. Si tratta di una condizione molto comune, dovuta ai profondi cambiamenti ormonali e circolatori che accompagnano i nove mesi d’attesa. Nella maggior parte dei casi non è pericolosa, ma può causare fastidio, gonfiore o senso di pesantezza agli arti inferiori.
Noi di BlaBlaMamma vogliamo offrire informazioni chiare e utili su questo tema, spiegando cos’è la varicosi gravidica, perché compare e come prevenirla o alleviarla con semplici accorgimenti quotidiani. Scopriamo insieme tutto quello che c’è da sapere per vivere una gravidanza più leggera e serena, anche per le gambe.
- Cosa sono le vene varicose in gravidanza
- Perché compaiono: le cause principali
- Sintomi e come riconoscerle
- Vene varicose in gravidanza, cosa fare
- Come prevenire le vene varicose in gravidanza
- Vene varicose dopo il parto: cosa aspettarsi
- Sono pericolose per la mamma o per il bambino?
- Conclusioni
- FAQ sulle vene varicose in gravidanza
Cosa sono le vene varicose in gravidanza
Le vene varicose, o varici, sono vene dilatate e tortuose che si formano quando la circolazione venosa rallenta e il sangue tende a ristagnare, soprattutto negli arti inferiori. In condizioni normali, le vene trasportano il sangue dalle gambe al cuore grazie a una serie di valvole che ne impediscono il reflusso. Durante la gravidanza, però, queste valvole possono funzionare con meno efficienza a causa dei cambiamenti ormonali e dell’aumento di pressione nelle vene, favorendo così la comparsa delle varici.
La progesterone, ormone fondamentale in gravidanza, rilassa le pareti dei vasi sanguigni per consentire un maggior afflusso di sangue al bambino. Questo effetto, unito al naturale aumento del peso corporeo e al maggiore volume di sangue in circolo, può far sì che le vene si dilatino e perdano tonicità.
Non si tratta di un disturbo raro: si stima che circa una donna su due sviluppi vene varicose durante la prima gravidanza, con una maggiore incidenza se si tratta della seconda o se vi è una predisposizione familiare.
Sebbene nella maggior parte dei casi non rappresentino un rischio grave, le vene varicose in gravidanza possono aumentare la probabilità di trombosi venosa profonda. Gli studi indicano che le donne incinte hanno un rischio da tre a cinque volte superiore rispetto a chi non è in gravidanza, motivo per cui è importante non sottovalutare la prevenzione e parlarne sempre con il proprio ginecologo.
Perché compaiono: le cause principali
Le vene varicose in gravidanza sono la conseguenza di una combinazione di fattori ormonali, meccanici e circolatori che si sviluppano naturalmente durante i nove mesi. È un fenomeno fisiologico, ma può diventare fastidioso se non gestito correttamente.
Ecco le cause più comuni che portano alla comparsa delle varici in gravidanza:
- Cambiamenti ormonali: gli ormoni, in particolare il progesterone, rendono le pareti delle vene più elastiche per facilitare la circolazione del sangue verso l’utero. Tuttavia, questo rilassamento riduce anche l’efficacia delle valvole venose, favorendo il ristagno.
- Aumento del volume del sangue: già dalle prime settimane il sangue in circolo può crescere fino al 20%, per nutrire il feto e la placenta. Questo incremento rappresenta un vero e proprio “lavoro extra” per il sistema venoso.
- Aumento del peso corporeo: il peso in più grava sulle gambe, comprimendo le vene e rallentando il ritorno del sangue verso il cuore.
- Pressione del feto: con l’avanzare della gravidanza, l’utero esercita una crescente pressione sulle vene pelviche, rendendo più difficile la circolazione e favorendo la dilatazione delle vene.
- Ritenzione idrica: l’accumulo di liquidi, frequente in gravidanza, può accentuare la sensazione di gonfiore e pesantezza alle gambe, rendendo le vene più evidenti.
Tutti questi fattori contribuiscono a rallentare il ritorno venoso, con il risultato che il sangue tende a ristagnare nella parte bassa del corpo. Questo non solo provoca la formazione di varici, ma può causare anche gonfiore, crampi e senso di pesantezza alle gambe, specialmente nelle ore serali o dopo una giornata trascorsa in piedi.
Sintomi e come riconoscerle
Le vene varicose in gravidanza non sempre si manifestano nello stesso modo: in alcune donne restano appena visibili, in altre invece possono essere più evidenti e causare fastidio o dolore. Riconoscerle per tempo è importante per intervenire con piccoli accorgimenti quotidiani che ne riducano l’evoluzione.
Ecco i sintomi più comuni da tenere sotto controllo:
- Vene bluastre o violacee ben visibili sotto la pelle, soprattutto su polpacci, caviglie o parte interna delle cosce;
- Senso di pesantezza o tensione alle gambe, che tende a peggiorare a fine giornata o dopo essere stati a lungo in piedi;
- Gonfiore localizzato alle caviglie e ai piedi, più marcato nelle giornate calde o dopo ore di inattività;
- Formicolii o crampi notturni, legati al ristagno di sangue venoso;
- Prurito o pelle secca nella zona delle vene dilatate.
In alcuni casi possono comparire anche piccole teleangectasie (i cosiddetti “capillari rotti”), che pur essendo innocue rappresentano un primo segnale di fragilità venosa.
Generalmente, i sintomi migliorano con il riposo, il movimento regolare e l’elevazione delle gambe. Se però il dolore diventa intenso, compare un arrossamento improvviso o una zona calda e dolente, è sempre bene rivolgersi al proprio ginecologo o a un angiologo per una valutazione accurata.
Vene varicose in gravidanza, cosa fare
Le varici gravidiche tendono spesso a migliorare spontaneamente dopo il parto, in particolare entro 3-6 mesi dalla nascita del bambino, quando il flusso sanguigno e gli ormoni tornano gradualmente ai livelli pre-gravidanza. Tuttavia, è importante monitorare la situazione durante tutto il periodo gestazionale per evitare che il disturbo peggiori o causi complicazioni.
In genere non è necessario alcun trattamento medico immediato, ma è fondamentale seguire il consiglio del proprio ginecologo, che potrà eventualmente indirizzare verso un angiologo per valutare la circolazione e consigliare strategie personalizzate.
Per alleviare i fastidi e migliorare la circolazione, possono essere utili alcuni accorgimenti quotidiani:
- alternare momenti di riposo a brevi camminate per stimolare il ritorno venoso;
- sollevare leggermente le gambe quando si è sdraiate o sedute per lunghi periodi;
- evitare indumenti troppo stretti che comprimono le gambe o la vita;
- applicare, se consigliate dal medico, creme o integratori con principi attivi che migliorano la tonicità delle pareti venose (ad esempio vite rossa, mirtillo, ippocastano);
- utilizzare calze elastiche a compressione graduata, da indossare al mattino prima di alzarsi dal letto, per sostenere il ritorno venoso e ridurre il gonfiore.
In alcuni casi selezionati, il medico può prescrivere farmaci venotonici specifici, ma solo dopo una valutazione attenta dei benefici e dei rischi in gravidanza. L’obiettivo principale resta sempre la prevenzione e la riduzione dei sintomi, per vivere i mesi dell’attesa con maggiore comfort e serenità.
Come prevenire le vene varicose in gravidanza
Durante la gravidanza, la prevenzione gioca un ruolo fondamentale per mantenere le gambe leggere e favorire una buona circolazione. Non sempre è possibile evitare del tutto la comparsa delle varici, ma con qualche attenzione quotidiana si possono ridurre notevolmente i sintomi e il rischio che peggiorino.
Alcuni consigli per la vita di tutti i giorni
Piccole abitudini quotidiane possono fare una grande differenza nel prevenire o attenuare le vene varicose in gravidanza. Ecco i comportamenti più efficaci:
- Dormire sul lato sinistro: aiuta il ritorno del sangue verso il cuore, evitando la compressione della vena cava che si trova a destra dell’utero;
- Tenere le gambe sollevate durante il riposo o la notte, magari con un cuscino sotto i polpacci, per favorire il deflusso venoso;
- Alzare spesso le gambe durante la giornata, anche solo per qualche minuto;
- Evitare di accavallare le gambe quando si è sedute;
- Alternare movimento e riposo: restare in piedi o sedute per lunghi periodi ostacola la circolazione;
- Controllare l’aumento di peso con una dieta equilibrata, ricca di frutta, verdura e fibre;
- Prevenire la stitichezza, che aumenta la pressione addominale e peggiora il ritorno venoso;
- Bere a sufficienza, senza eccedere, per mantenere una buona idratazione;
- Fare pediluvi e docce fredde sulle gambe: l’acqua fredda stimola la contrazione dei vasi e migliora la circolazione;
- Evitare scarpe con i tacchi alti e prediligere modelli comodi, con suola stabile e leggera.
L’esercizio fisico contro lo stress venoso
Il movimento è uno dei rimedi più efficaci per sostenere il lavoro delle vene. Un po’ di esercizio fisico in gravidanza stimola la pompa muscolare delle gambe, facilitando il ritorno del sangue verso il cuore. Attività dolci come camminate regolari, nuoto, cyclette e yoga prenatale aiutano a ridurre il gonfiore, migliorano la tonicità muscolare e donano una sensazione di leggerezza immediata.
Indumenti compressivi contro le vene varicose
Le calze a compressione graduata sono un prezioso alleato nella prevenzione e nel trattamento delle vene varicose in gravidanza. Si possono scegliere:
- Calze a compressione leggera (classe 1), ideali per chi non presenta problemi di circolazione ma desidera un supporto preventivo;
- Calze a compressione media (classe 2), indicate per chi soffre di gambe gonfie, capillari visibili o predisposizione familiare alle varici.
È consigliabile indossarle già dal terzo mese di gravidanza e continuare fino a due mesi dopo il parto. Il medico potrà indicare il modello più adatto in base alle esigenze individuali, assicurando comfort e sostegno ottimali.
Vene varicose dopo il parto: cosa aspettarsi
Dopo il parto, molte donne si chiedono se le vene varicose comparse in gravidanza spariranno del tutto o se resteranno visibili nel tempo. In gran parte dei casi, la buona notizia è che tendono a regredire spontaneamente entro pochi mesi, man mano che gli ormoni si stabilizzano e la pressione sull’area pelvica diminuisce.
Nei tre o sei mesi successivi alla nascita del bambino, il corpo ritrova gradualmente il proprio equilibrio: il flusso sanguigno si normalizza, l’utero si riduce di volume e la circolazione migliora. Tutti questi cambiamenti contribuiscono a ridurre la dilatazione delle vene e a far scomparire molte delle varici sviluppatesi in gravidanza.
Tuttavia, se le vene risultano molto evidenti o persistono anche dopo diversi mesi, può essere utile una valutazione angiologica per verificare lo stato della circolazione. L’esperto potrà consigliare trattamenti mirati, come terapie flebotoniche, scleroterapia o rimedi naturali per migliorare il tono venoso.
Per favorire un recupero più rapido:
- continuare a indossare calze a compressione graduata per qualche settimana dopo il parto, soprattutto in caso di gonfiore o stanchezza alle gambe;
- evitare di restare troppo a lungo nella stessa posizione, alternando movimento e riposo;
- seguire un’alimentazione equilibrata ricca di fibre e antiossidanti, utili per rafforzare i capillari e migliorare la circolazione;
- mantenere una buona idratazione e praticare attività fisica leggera, come camminate quotidiane o yoga post-partum.
Le vene varicose dopo il parto non devono destare preoccupazione, ma è importante continuare a prendersi cura delle gambe anche nei mesi successivi, per aiutare il corpo a ritrovare il suo naturale equilibrio e prevenire eventuali recidive.
Sono pericolose per la mamma o per il bambino?
Nella maggior parte dei casi, le vene varicose in gravidanza non rappresentano un pericolo né per la mamma né per il bambino. Si tratta di una condizione comune e, se monitorata correttamente, tende a risolversi spontaneamente dopo il parto. Tuttavia, quando le vene risultano molto dilatate o doloranti, è importante che il ginecologo o l’angiologo valuti la situazione per escludere complicazioni.
Le varici possono infatti aumentare leggermente il rischio di flebiti o trombosi venosa, poiché il sangue tende a ristagnare e a coagulare più facilmente. Questo rischio è più elevato negli ultimi mesi di gravidanza e nelle prime sei settimane dopo il parto, periodo in cui la circolazione si sta ancora riequilibrando.
Una buona prevenzione e alcuni accorgimenti pratici (come indossare calze compressive, mantenere il movimento e controllare il peso) riducono notevolmente la possibilità che si verifichino problemi.
Se compaiono sintomi come dolore improvviso, gonfiore accentuato, arrossamento o calore in una zona precisa della gamba, è fondamentale consultare subito il medico: potrebbe trattarsi di un segnale di infiammazione o di un trombo che richiede un controllo tempestivo.
In generale, con una corretta sorveglianza e uno stile di vita equilibrato, le vene varicose in gravidanza restano un disturbo fastidioso ma temporaneo, che non compromette la salute del piccolo né il buon andamento della gravidanza.
Conclusioni
Le vene varicose in gravidanza sono un disturbo molto comune e, nella maggior parte dei casi, temporaneo. Anche se possono causare gonfiore, pesantezza o disagio, raramente rappresentano un rischio serio per la salute della mamma o del bambino.
Con piccoli gesti quotidiani, come muoversi regolarmente, sollevare le gambe, utilizzare calze compressive e mantenere un’alimentazione equilibrata, è possibile migliorare la circolazione e prevenire il peggioramento dei sintomi. Dopo il parto, nella maggior parte delle donne, le varici tendono a ridursi o scomparire spontaneamente.
Ricordiamo che il ginecologo o l’angiologo resta il punto di riferimento per ogni dubbio o cambiamento evidente nelle gambe. Un monitoraggio costante, insieme a uno stile di vita sano, permette di vivere la gravidanza con maggiore serenità e comfort, anche per le gambe.
FAQ sulle vene varicose in gravidanza
Le vene varicose in gravidanza fanno male?
In genere provocano solo fastidio, senso di pesantezza o gonfiore, ma non dolore intenso. Tuttavia, se compaiono aree arrossate, calde o molto dolenti, è importante consultare subito il medico per escludere una possibile infiammazione o trombosi.
Le vene varicose spariscono dopo il parto?
Sì, nella maggior parte dei casi tendono a migliorare spontaneamente entro 3-6 mesi dal parto, quando la circolazione e gli ormoni tornano ai livelli normali. Alcune vene più marcate, però, possono restare visibili più a lungo o richiedere trattamenti specifici dopo l’allattamento.
Si possono usare creme o pomate in gravidanza?
Sì, ma solo prodotti sicuri per la gravidanza e approvati dal ginecologo. Esistono creme a base di vite rossa, mirtillo nero o ippocastano che aiutano a ridurre la sensazione di pesantezza e a migliorare la microcircolazione.
Posso viaggiare se soffro di vene varicose?
Sì, ma è consigliabile muoversi ogni ora, anche solo alzandosi e camminando qualche minuto. In aereo o durante lunghi tragitti in auto, meglio indossare calze compressive e bere acqua regolarmente per favorire la circolazione.
Le vene varicose possono comparire anche in zone diverse dalle gambe?
Sì, alcune donne possono sviluppare varici vulvari o pelviche durante la gravidanza, dovute alla maggiore pressione dell’utero e ai cambiamenti ormonali. Di solito regrediscono dopo il parto, ma è sempre bene parlarne con il ginecologo per un controllo.
Quando rivolgersi al medico?
Se le vene diventano improvvisamente più gonfie, doloranti o accompagnate da sintomi come rossore, calore o gonfiore asimmetrico, è fondamentale contattare subito il medico o recarsi al pronto soccorso. Un controllo tempestivo evita possibili complicazioni e garantisce una gestione sicura del disturbo.





























