Ingorgo mammario in allattamento, cosa fare? Una sensazione di dolore e di tensione al seno durante l'allattamento può essere la spia di un ingorgo mammario, un problema abbastanza frequente tra le neomamme ma che spesso si risolve nel giro di poco tempo. Ecco cosa sapere su cause e rimedi.

Ingorgo mammario in allattamento, cosa fare

L’ingorgo mammario è un problema che si può presentare durante le prime settimane di allattamento, anche se in alcuni casi può presentarsi anche più tardi. È un disturbo fastidioso ma per fortuna è temporaneo e può essere risolto con alcuni semplici accorgimenti. Noi di BlaBlaMamma vogliamo spiegarvi tutto quello che c’è da sapere sulle cause dell’ingorgo mammario e sui metodi più efficaci per risolverlo senza smettere di allattare.

Cos’è l’ingorgo mammario?

Si parla di ingorgo mammario quando la mammella appare calda, gonfia, tesa e dolente a causa di una produzione di latte maggiore di quella consumata dal neonato. La conseguenza è che il seno non si svuota in maniera completa e che il latte tende ad accumularsi al suo interno, provocando tensione, dolore e difficoltà ad allattare, cosa che non potrà che peggiorare ulteriormente la situazione. Non è un caso che l’ingorgo mammario sia una delle cause più frequenti dell’interruzione precoce dell’allattamento e proprio per questo è importante intervenire in maniera tempestiva, oltre che per evitare problemi di salute alla neomamma. Per fortuna le soluzioni per prevenire e risolvere il problema ci sono e nella maggior parte dei casi sono abbastanza semplici da mettere in pratica.

Come riconoscere l’ingorgo mammario

L’ingorgo mammario non deve essere confuso con il turgore mammario, che è una condizione del tutto fisiologica e normale dovuta alla produzione di latte nei primi giorni dell’allattamento, in cui il seno può apparire gonfio e lievemente dolorante. L’ingorgo si può verificare pochi giorni dopo la nascita del bambino, quando il seno comincia a produrre vero e proprio latte e non più il colostro, ricco di sostanze nutrienti per il bimbo. È proprio durante la montata lattea che si può frequentemente verificare l’ingorgo mammario: il seno, infatti, si riempie tanto da diventare gonfio, caldo e dolente al tatto, con fitte che possono estendersi fin sotto alle ascelle. Il problema può riguardare un solo seno oppure entrambi. Il disturbo può accompagnarsi con qualche linea di febbre.

Ingorgo mammario in allattamento, cosa fare

Le cause e i fattori di rischio

La causa principale dell’ingorgo mammario è in un insufficiente deflusso del latte dal seno della mamma; ciò avviene in maniera abbastanza frequente se il piccolo si attacca al seno meno di 8 volte al giorno, ma ogni situazione è a sé. Il problema si presenta frequentemente nel corso delle prime settimane di allattamento, ma può verificarsi anche a distanza di tempo, magari a causa di un cambiamento nelle abitudini di mamma e bambino, ad esempio quando il bimbo comincia a mangiare cibi solidi diminuendo il consumo di latte.
Nessuna donna può dirsi del tutto esente dal rischio di ingorgo mammario, ma ci sono alcuni fattori che possono aumentare le possibilità di sviluppare questo disturbo:

  • l’uso di reggiseno non adatti o troppo stretti;
  • poppate ad orari stabiliti e molto rigidi, che possono ostacolare il deflusso del latte;
  • un drenaggio insufficiente dei seni che rende difficile prevenire o risolvere la stasi del latte;
  • seno di piccole dimensioni, che non limita in nessun modo la quantità di latte prodotta, ma che può influenzare il ritmo di allattamento: in genere chi ha il seno piccolo potrebbe aver bisogno di un numero maggiore di poppate rispetto a donne con un seno più grande, che riesce a contenere maggiori quantità di latte;
  • l’aver già allattato sembra aumentare le probabilità di soffrire di ingorgo mammario;
  • la capacità di produrre grandi quantità di latte (iperlattazione);
  • un limitato contatto madre – bambino nei primi giorni di vita.[ 1 ]

Ci possono essere conseguenze?

Qualunque sia la causa scatenante dell’ingorgo mammario, è importante risolvere il prima possibile questo problema non solo per il dolore che provoca alla mamma, ma anche perché il bimbo fatica ad attaccarsi al seno e questo, oltre a peggiorare ulteriormente la situazione, potrebbe portare ad un abbandono precoce dell’allattamento al seno. Se la situazione viene trascurata, inoltre, potrebbero svilupparsi mastopatie e in particolare dolorose mastiti, cioè delle infiammazioni della ghiandola mammaria.

Ingorgo mammario in allattamento, cosa fare

Cosa fare in caso di ingorgo mammario?

Molte donne riescono a risolvere il problema dell’ingorgo mammario nel giro di breve tempo e senza grosse difficoltà, mentre per altre la situazione è un po’ più complicata. La prima cosa da fare è quella di rivolgersi al proprio medico oppure ad una ostetrica che valuterà la situazione e consiglierà i rimedi per l’ingorgo mammario più adatti caso per caso, ma ci sono alcune piccole accortezze che si possono mettere in pratica.

In generale, bisognerebbe svuotare il seno più frequentemente possibile, allattando a richiesta almeno 8/12 volte nell’arco delle 24 ore, sia di giorno che di notte oppure aiutandovi con un tiralatte. Tenere il bambino a contatto con la propria pelle può essere un buon modo per aumentare la richiesta di latte del bimbo, che deve essere lasciato poppare quanto vuole prima di offrirgli l’altro seno. Se ci sono delle difficoltà ci si può rivolgere ad una ostetrica, ad una consulente per l’allattamento oppure ad una figura specializzata, che potrà dare preziosi consigli sulle posizioni per l’allattamento migliori e su come facilitare il flusso del latte durante la poppata.

Si possono poi applicare impacchi caldi sul seno per qualche minuto prima della poppata per favorire l’emissione del latte e impacchi freddi dopo la poppata per ridurre l’edema. Un rimedio della nonna che si può sperimentare prevede l’applicazione di foglie di cavolo verde sul seno della mamma (ma non sui capezzoli) per almeno un’ora, anche un paio di volte al giorno. Le foglie dovranno rigorosamente essere ben pulite e applicate solo se la pelle del seno è integra. Sotto controllo medico, se necessario, si potranno prendere anche degli analgesici per ridurre il fastidio.

Si può prevenire l’ingorgo mammario?

L’ingorgo mammario si può prevenire con alcuni accorgimenti che, in realtà, sono molto simili ai rimedi, con la sola differenza che, messi in pratica in anticipo, permettono in molti casi di evitare di sviluppare il problema. Via libera, quindi, al contatto pelle a pelle con il bimbo e a frequenti poppate a richiesta, svuotando completamente un seno prima di offrire l’altro, magari chiedendo qualche consiglio ad una figura specializzata per facilitare l’attaccamento, la corretta suzione e per trovare le posizioni migliori.
Può essere d’aiuto anche rilassarsi con una doccia tiepida o con un impacco caldo sul seno per facilitare l’afflusso di latte, così come massaggiare delicatamente seno e capezzoli prima della poppata. Nel caso in cui si avverta che il seno non è stato completamente svuotato dal neonato, la cosa migliore sarebbe praticare una spremitura manuale oppure utilizzare un tiralatte per evitare ristagni.

Avete le idee un po’ più chiare su questo disturbo? Se avete dubbi o domande potete farcelo sapere sui nostri canali social.

NOTE


1. La Leche League Italia, Allattamento e ingorgo