
Se si sta pensando di avere un bambino, oppure semplicemente non si esclude questa possibilità, è molto probabile che si sia già sentito parlare dell’importanza dell’acido folico per la gravidanza. Si tratta di un nutriente fondamentale perché il feto possa svilupparsi in modo sano fin dalle primissime settimane, quando il corpo materno lavora senza sosta per creare nuovi tessuti e strutture vitali.
Noi di BlaBlaMamma abbiamo raccolto in questa guida tutto ciò che una futura mamma dovrebbe conoscere sull’acido folico gravidanza e acido folico prima della gravidanza: cos’è, perché è così importante, quando assumerlo e quali rischi si possono prevenire seguendo le giuste indicazioni. Un punto di riferimento chiaro e aggiornato per affrontare questo tema con consapevolezza.
- Cos’è l’acido folico?
- Acido folico o folati?
- L’importanza dell’acido folico in gravidanza
- Gli effetti della carenza di acido folico durante la gravidanza
- Come assumere folati con l’alimentazione
- Quanto acido folico serve in gravidanza?
- Quando cominciare ad assumere acido folico?
- Acido folico gravidanza: ci sono effetti collaterali?
- Chi deve assumere una dose più alta di acido folico per la gravidanza?
- Acido folico e folina sono la stessa cosa?
- Conclusioni
Cos’è l’acido folico?
L’acido folico è una vitamina del gruppo B, più precisamente la vitamina B9, fondamentale per la formazione di nuove cellule. Una volta assorbito dall’intestino e convertito in forma attiva dal fegato, entra in circolo per sostenere tutti quei processi che richiedono una rapida crescita dei tessuti, come la produzione dei globuli rossi, la sintesi del DNA e la rigenerazione delle cellule.
Si tratta di funzioni vitali in ogni momento della vita, ma diventano ancora più importanti durante la gravidanza, quando l’organismo materno lavora a ritmo accelerato per permettere al feto di svilupparsi correttamente fin dalle primissime settimane.
La vitamina B9 venne identificata nel 1939 dalla ricercatrice inglese Lucy Wills, che osservò come alcune forme di anemia materna migliorassero grazie al consumo di estratti di verdure a foglia verde. Proprio da qui deriva il termine “folico”, che rimanda a “foglia”. Negli anni successivi le ricerche hanno chiarito il ruolo cruciale di questa vitamina nello sviluppo embrionale, fino a portare, negli anni Novanta, a una piena conferma scientifica della sua importanza nella prevenzione dei difetti del tubo neurale, oggi una delle informazioni più note e condivise in ambito materno-infantile.
L’acido folico è quindi molto più di una semplice vitamina: è un vero alleato per la salute della futura mamma e per il corretto sviluppo neurologico e cellulare del piccolo fin dai primi giorni dopo il concepimento.
Acido folico o folati?
I termini acido folico e folati vengono spesso utilizzati come se fossero sinonimi, ma in realtà indicano due forme differenti della stessa vitamina. Entrambi appartengono al gruppo delle vitamine B, ma si distinguono per origine e modalità di assorbimento.
I folati sono la forma naturale della vitamina B9, quella che si trova negli alimenti di tutti i giorni come verdure a foglia verde, legumi, agrumi, frutta secca e alcune proteine animali. Il loro contenuto, però, può diminuire con la conservazione o la cottura, e la biodisponibilità varia molto da un alimento all’altro.
L’acido folico, invece, è la versione di sintesi della vitamina, più stabile e più facilmente assorbibile dall’organismo. È la forma utilizzata negli integratori e negli alimenti fortificati, ed è quella più indicata quando si vuole raggiungere una quantità precisa di vitamina B9, come nel periodo che precede il concepimento e nei primi mesi di gravidanza.[ 1 ]
Comprendere questa differenza è utile per sapere come garantire un apporto adeguato: la dieta ricca di folati è un’ottima base, ma spesso non basta per coprire il fabbisogno necessario in gravidanza, motivo per cui l’acido folico in forma di integratore diventa la scelta più efficace e sicura.
L’importanza dell’acido folico in gravidanza
La vitamina B9 svolge un ruolo chiave nella formazione dei tessuti, ma durante la gravidanza la sua funzione diventa ancora più centrale. Acido folico e folati partecipano infatti alla sintesi di DNA e RNA, i “mattoni” necessari per costruire ogni nuova cellula del corpo umano. Nei primi mesi di gestazione, quando il ritmo di crescita dell’embrione è velocissimo, questa vitamina diventa indispensabile per permettere all’organismo di formare correttamente organi, apparati e strutture fondamentali.[ 2 ]
Oltre a sostenere la produzione cellulare, l’acido folico contribuisce al corretto sviluppo del cervello e del midollo spinale del bambino. È proprio negli anni Novanta che le ricerche scientifiche hanno confermato il suo ruolo nella prevenzione dei difetti del tubo neurale, un gruppo di gravi malformazioni che possono comparire nelle primissime fasi della gravidanza, quando molte donne non sanno ancora di essere incinte.
Tra queste rientrano condizioni come la spina bifida e l’anencefalia, che si sviluppano già nelle prime settimane di crescita dell’embrione. Ecco perché assumere acido folico prima del concepimento e durante i primi mesi è considerato uno dei gesti più importanti per proteggere la salute neurologica del piccolo.
Gli effetti della carenza di acido folico durante la gravidanza
Forse il termine “tubo neurale” non è familiare, ma è molto probabile che si sia sentito parlare di spina bifida, una delle malformazioni più note e purtroppo più gravi legate alla carenza di acido folico. Il tubo neurale è la struttura embrionale da cui si sviluppano il cervello e il midollo spinale, e si chiude completamente entro le primissime settimane dal concepimento. Se l’apporto di vitamina B9 non è sufficiente in questo periodo, il rischio di anomalie aumenta in modo significativo.
Assumere correttamente acido folico aiuta a prevenire diverse malformazioni, soprattutto i difetti del tubo neurale (DTN), quali:
- Spina bifida, la più comune, dovuta alla mancata chiusura del tubo neurale. Può comportare disabilità motorie, paralisi degli arti inferiori, difficoltà nel controllo di intestino e vescica e problematiche nello sviluppo cognitivo.
- Anencefalia, una delle condizioni più gravi, in cui il cervello non si sviluppa completamente. Purtroppo è incompatibile con la vita, e il piccolo può non sopravvivere alla nascita.
- Encefalocele, una protrusione del tessuto cerebrale attraverso un’apertura nel cranio, che può causare ritardi e disabilità di grado variabile.[ 2 ]
Oltre ai difetti del sistema nervoso, la carenza di acido folico è stata associata a una maggiore probabilità di altre anomalie congenite, tra cui cardiopatie, malformazioni delle labbra e del palato, anomalie degli arti e difetti del tratto urinario. Può inoltre aumentare il rischio di ritardo di crescita intrauterina e parto prematuro.
Secondo le evidenze scientifiche, una corretta integrazione di acido folico prima e durante la gravidanza può ridurre il rischio di difetti del tubo neurale fino al 70%.[ 1 ] Un gesto semplice, ma di enorme importanza per la salute del piccolo.
Come assumere folati con l’alimentazione
I folati come detto sono presenti in molti alimenti che fanno parte della dieta quotidiana e rappresentano la forma naturale della vitamina B9. Le fonti più ricche sono le verdure a foglia verde, come spinaci, lattuga, bietole e crescione, ma anche ortaggi come broccoli, asparagi, zucchine e carciofi. Una buona quantità si trova inoltre nei legumi, fagioli, ceci, fave e piselli, e nella frutta fresca, in particolare agrumi, kiwi e fragole.
Tra gli alimenti di origine animale, meritano una menzione fegato e frattaglie, merluzzo, uova, yogurt e alcuni tipi di formaggi, che contribuiscono ad aumentare l’apporto complessivo di folati. Anche la frutta secca, come mandorle e noci, può offrire un aiuto prezioso quando inserita regolarmente nelle abitudini alimentari.
È importante ricordare che i folati sono vitamine delicate e termolabili: si degradano facilmente con la cottura e durante i processi di conservazione, motivo per cui una parte del loro contenuto può andare persa prima di arrivare in tavola. Nonostante una dieta varia e bilanciata possa fornire un buon apporto di vitamina B9, questo spesso non basta a coprire il fabbisogno aumentato della gravidanza. Per questa ragione, anche seguendo un’alimentazione ricca di verdure e legumi, può essere necessario ricorrere alla forma sintetica, l’acido folico, per garantire una quantità adeguata alla salute della mamma e del bambino.
Quanto acido folico serve in gravidanza?
Una dieta equilibrata può contribuire a fornire una buona base di folati, ma spesso non è sufficiente a coprire il fabbisogno aumentato della gravidanza. Per questo motivo esistono raccomandazioni precise sulle quantità da assumere ogni giorno.
In condizioni normali si consiglia un apporto di circa 0,4 mg di acido folico al giorno. Durante la gravidanza il fabbisogno aumenta e arriva a circa 0,6 mg al giorno, mentre per le mamme che allattano la dose raccomandata è di 0,5 mg quotidiani. Queste quantità difficilmente possono essere raggiunte con la sola alimentazione, motivo per cui si suggerisce alle donne che stanno pianificando una gravidanza, o che non la escludono, di iniziare un’integrazione specifica.
Gli integratori, preferibilmente scelti con il supporto del ginecologo, permettono di raggiungere in modo semplice e sicuro la quantità necessaria di vitamina B9. È importante optare per prodotti pensati per la gravidanza ed evitare i complessi multivitaminici non specifici, che potrebbero contenere dosaggi poco adeguati o vitamine non indicate in questo periodo.
Un aiuto può arrivare anche dagli alimenti fortificati, ovvero prodotti come cereali per la colazione, fette biscottate e succhi di frutta arricchiti con acido folico.
Un aspetto fondamentale riguarda infine la vitamina B12, indispensabile affinché l’acido folico possa essere utilizzato correttamente dall’organismo. Poiché la vitamina B12 si trova quasi esclusivamente negli alimenti di origine animale, chi segue un’alimentazione vegetariana o vegana dovrebbe prestare particolare attenzione a questo aspetto per evitare carenze che potrebbero influenzare la salute della mamma e del bambino.
Quando cominciare ad assumere acido folico?
Chi sta cercando una gravidanza, oppure non esclude la possibilità di poter rimanere incinta, non dovrebbe rimandare l’assunzione dell’acido folico. Parlare con il proprio medico è sempre la scelta migliore, così da definire la dose quotidiana più adatta e individuare l’integratore migliore in base alle esigenze personali e allo stato di salute.
L’indicazione più importante riguarda il momento in cui iniziare: l’ideale sarebbe assumere acido folico per gravidanza almeno un mese prima del concepimento e continuare regolarmente nei primi mesi di gravidanza. Questo perché il tubo neurale, la struttura da cui si svilupperanno cervello e midollo spinale, si chiude entro i primi trenta giorni dal concepimento, spesso quando la gravidanza non è ancora stata scoperta.
Se la gravidanza non era pianificata è comunque essenziale iniziare l’integrazione il prima possibile, così da offrire al bambino una protezione tempestiva nelle fasi iniziali dello sviluppo. L’acido folico rappresenta infatti uno dei gesti più semplici ma più efficaci per la salute del futuro bambino.
Acido folico gravidanza: ci sono effetti collaterali?
L’acido folico è considerato uno degli integratori più sicuri in assoluto per la gravidanza e, nella maggior parte dei casi, non provoca disturbi significativi. È una vitamina idrosolubile, quindi l’organismo utilizza ciò che serve ed elimina l’eccesso attraverso l’urina. Per questo motivo i veri effetti collaterali sono rari e di solito lievi.
Le future mamme possono talvolta sperimentare piccoli fastidi come nausea leggera, sensazione di gonfiore o disturbi intestinali, soprattutto quando l’integratore viene assunto a stomaco vuoto. In questi casi è possibile chiedere al ginecologo di cambiare prodotto o assumere la compressa insieme a un pasto per ridurre l’impatto sulla digestione.
È importante anche evitare il fai da te, in quanto dosaggi eccessivi possono mascherare eventuali carenze di vitamina B12, una condizione più comune in chi segue diete vegetariane o vegane. Per questo motivo è sempre consigliato scegliere integratori pensati per la gravidanza e seguire le indicazioni del medico, così da garantire un’assunzione sicura ed efficace.
Nel complesso, l’acido folico rimane uno degli integratori più consigliati per proteggere lo sviluppo del bambino, con un profilo di sicurezza molto alto e una tollerabilità generalmente ottima.
Chi deve assumere una dose più alta di acido folico per la gravidanza?
Nella maggior parte dei casi la dose raccomandata di acido folico è sufficiente a proteggere la salute del bambino, ma esistono situazioni in cui il medico può consigliare un dosaggio più elevato. Si tratta di condizioni che aumentano il rischio di carenza o rendono necessario un supporto aggiuntivo durante le prime settimane di gravidanza.
Un apporto più alto può essere indicato per le donne che hanno già avuto una gravidanza complicata da difetti del tubo neurale oppure per chi ha una familiarità diretta con queste condizioni. Anche chi assume farmaci antiepilettici o altri medicinali che interferiscono con l’assorbimento dei folati può necessitare di un dosaggio diverso dal solito.
Il medico può suggerire una quantità superiore anche in presenza di diabete, obesità, anemia megaloblastica o patologie dell’apparato digestivo che riducono l’assorbimento delle vitamine. Un’attenzione particolare è utile anche per le donne che fanno un uso eccessivo di alcol o che seguono un’alimentazione molto povera di alimenti ricchi di folati.
In alcuni casi può essere opportuno valutare anche la presenza di varianti genetiche, come quelle che coinvolgono l’enzima MTHFR, che riducono l’efficienza di trasformazione dell’acido folico nella sua forma attiva. In queste situazioni è il ginecologo a stabilire quale tipo di integratore utilizzare e in quale quantità.
La scelta della dose non deve mai essere improvvisata. Solo una valutazione medica completa permette di individuare il fabbisogno corretto e di garantire una protezione adeguata al bambino fin dalle prime settimane di sviluppo.
Acido folico e folina sono la stessa cosa?
Acido folico, folina e acido folinico fanno riferimento alla vitamina B9, ma indicano forme diverse di questa vitamina. Il nostro organismo non è in grado di produrla da solo e deve quindi assumerla tramite alimenti o integratori. È utile conoscere le differenze per capire meglio quali prodotti utilizzare in gravidanza.
- L’acido folico, spesso chiamato anche folina, è la forma sintetica della vitamina B9. È la versione più stabile e più utilizzata negli integratori e negli alimenti fortificati. Per essere attivo deve essere convertito dall’organismo attraverso alcuni passaggi enzimatici.
- L’acido folinico, conosciuto anche come folato attivo, è la forma già biologicamente attiva. Non richiede trasformazioni da parte dell’organismo ed è presente sia negli alimenti sia in specifici farmaci usati in ambito clinico.
In sintesi, “folina” non è una vitamina diversa ma un nome utilizzato per indicare l’acido folico sintetico, mentre l’acido folinico rappresenta la sua forma già attiva. Questa distinzione aiuta a comprendere perché in gravidanza venga raccomandato soprattutto l’acido folico tradizionale, che è sicuro, stabile e facile da dosare.
Conclusioni
L’acido folico per la gravidanza rappresenta uno dei supporti più importanti per accompagnare in sicurezza le prime fasi della gravidanza, un periodo in cui il corpo del bambino si sviluppa rapidamente e ha bisogno di un apporto costante di nutrienti essenziali. Garantire alla futura mamma una quantità adeguata di vitamina B9 significa offrire al piccolo le migliori condizioni per crescere in modo sano fin dall’inizio.
L’alimentazione ricca di folati è un aiuto prezioso, ma spesso non basta a coprire il fabbisogno necessario. Per questo i medici consigliano di iniziare l’integrazione già prima del concepimento, così da proteggere il tubo neurale nelle settimane in cui si formano le strutture fondamentali del sistema nervoso.
Anche se nella maggior parte dei casi l’acido folico è ben tollerato, ogni donna è diversa e alcune possono avere bisogno di dosaggi specifici o di un monitoraggio più attento. Parlare con il proprio medico permette di ricevere indicazioni personalizzate e di scegliere l’integratore più adatto alle proprie esigenze.
Con una corretta integrazione e uno stile di vita sano si può affrontare il percorso della gravidanza con maggiore consapevolezza e tranquillità, sapendo di aver compiuto un gesto semplice ma fondamentale per la salute del proprio bambino.
NOTE
1. Ministero della Salute, Acido folico e gravidanza… prima è meglio
2. Epicentro, Acido folico e folati





























