Alcol in gravidanza, cosa bisogna sapere? È possibile bere alcol in gravidanza? Le future mamme dovrebbero sapere che anche un bicchiere di vino ogni tanto può causare gravi danni al proprio bimbo: vediamo come evitarlo.

alcol in gravidanza

Alcol e gravidanza è un’accoppiata pericolosa e, dato che al momento non si conosce una quantità che possa evitare rischi per il nascituro, il consiglio di medici ed esperti è quello di astenersene del tutto. Noi di BlaBlaMamma vorremmo aiutarvi a capire i rischi a cui potreste esporre il vostro bimbo anche solo con un semplice bicchiere di vino a pasto.

La situazione attuale

Che il consumo di alcol nuoce al feto dovrebbe ormai essere noto, ma uno studio dell’Istituto Superiore di Sanità rileva che quasi l’8% dei neonati in Italia porta il segno di una esposizione al consumo di alcol mentre era nel grembo materno, recando traccia di un biomarcatore specifico nel meconio, cioè le prime feci del bimbo. Ciò purtroppo testimonia che non c’è ancora una diffusa consapevolezza relativa alle conseguenze del consumo di alcol sul feto.[ 1 ]

Perchè l’alcol è pericoloso per il feto?

Quando la mamma beve durante la gravidanza, è come se bevesse anche il suo bambino, con l’aggravante che il piccolo non è in grado di metabolizzare l’alcol come un adulto.
L’alcol ingerito dalla mamma, infatti, attraversa la placenta trasformandosi in una sostanza chiamata acetaldeide e arriva direttamente al sangue del feto in un momento delicato in cui tutto è ancora “in costruzione”: si stanno formando i vari organi, stanno crescendo i circuiti cerebrali e si stanno sviluppando i sensi. È quindi un momento di grande vulnerabilità e in più il feto, non essendo in grado di metabolizzare l’alcol, è più esposto ai suoi effetti nocivi.

Il problema si aggrava nel caso di gravidanze non pianificate, in cui è davvero alto il rischio che il piccolo sia esposto all’alcol bevuto dalla mamma, inconsapevole di portarlo in grembo. È infatti durante i primi 10-15 giorni a partire dal momento del concepimento che si formano organi importantissimi come cuore, cervello e scheletro; concedersi uno o più drink proprio in quel periodo potrebbe avere conseguenze anche gravi.[ 2 ]

Lo spettro dei disordini feto alcolici (FASD)

Tutti i danni conseguenti all’esposizione del feto all’alcol sono raccolti sotto la classificazione di “spettro dei disturbi feto alcolici” (FASD), che comprende tutte le disabilità fisiche, comportamentali e sociali che possono presentarsi in modi diversi e con diversi gradi di gravità.
Il danno causato al bimbo può essere di varia entità in base a diversi fattori, come ad esempio la quantità di alcol consumata dalla mamma, la frequenza nel consumo e l’influenza di altre sostanze come medicinali, tabacco e sostanze stupefacenti.

Ad essere maggiormente a rischio sono il primo e l’ultimo trimestre di gravidanza ed è proprio in questi periodi che si possono provocare i danni peggiori sui tessuti in formazione, cervello compreso, con disturbi via via più gravi fino ad arrivare alla sindrome conclamata feto alcolica, progressiva e irreversibile.

Le disabilità conseguenti al consumo di alcol in gravidanza si possono suddividere in primarie e secondarie. Tra le prime troviamo:

  • anomalie del viso del bimbo (testa piccola, occhi piccoli e distanti, naso schiacciato);
  • ritardo nell’accrescimento;
  • anomalie e ritardi nello sviluppo neurologico del sistema nervoso centrale, che porta a disfunzioni comportamentali e cognitive.

Le disabilità secondarie compaiono invece più tardi nel corso della vita e comprendono:

  • problemi di salute mentale;
  • mancanza di autonomia;
  • esperienza scolastica e lavorativa fallimentare;
  • problemi con la legge;
  • tendenza all’isolamento;
  • comportamento sessuale inappropriato.[ 2 ]

sindrome feto alcolica

La sindrome feto alcolica (FAS)

All’estremo di questo spettro di disordini troviamo la sindrome feto alcolica, la manifestazione in assoluto più grave dell’esposizione del feto all’alcol prima della nascita. I bambini che ne soffrono presentano:

  • scarsa crescita sia prima che dopo la nascita;
  • anomalie del cranio e del volto come appiattimento della mascella e della mandibola, fessure oculari strette, pieghe agli angoli degli occhi, labbro superiore sottile, solco naso labiale e fronte lunga e stretta;
  • ridotta circonferenza della testa;
  • difficoltà visive;
  • disturbi della parola e dell’udito;
  • problemi di comportamento e di apprendimento;
  • disturbi del sonno;
  • ritardo mentale;
  • in alcuni casi malformazioni al cuore, ai reni e alle ossa.[ 2 ]

Disturbi dello spettro feto alcolico e quantità di alcol

Per mettere al mondo un bimbo affetto da sindrome feto alcolica è necessario che la mamma sia alcolizzata oppure una forte bevitrice, che assume grandi dosi di alcol in maniera frequente. Si calcola che siano a rischio i bambini la cui mamma assume almeno 80 grammi di alcol puro al giorno; basti considerare che un bicchiere di vino da 125 ml o una birra da 220 ml ne contengono circa 12 grammi. Anche piccole quantità di alcol, in ogni caso, possono provocare problemi cognitivi e comportamentali nel nascituro, iperattività, disturbi dell’attenzione e nelle relazioni affettive.
In effetti non si conosce con certezza una quantità di alcol “sicura” per il feto, quindi il consiglio migliore è quello di astenersi totalmente dall’alcol per tutta la durata della gravidanza, un piccolo sacrificio che però garantirà che il vostro bimbo non soffra dei disturbi dello spettro feto alcolico.

La diagnosi dei disturbi della sindrome alcolico fetale

Non è semplice diagnosticare i disturbi dello spettro dei disordini feto alcolici, a meno che non sia la mamma stessa a riferire un elevato consumo di alcol in gravidanza. Non esiste infatti un esame specifico per diagnosticarli e bisogna tenere in considerazione anche il fatto che i sintomi possono essere molto diversi da individuo a individuo e manifestarsi con intensità differenti e in diversi momenti della vita.

Una conferma attendibile è data dalla combinazione di ritardo nella crescita, caratteristiche fisiche particolari e disfunzioni del sistema nervoso centrale. A questi sintomi si possono aggiungere anomalie cognitive e del comportamento, che possono essere rilevate con test specifici ma in genere non prima dei 5 anni.

Pur essendo disturbi irreversibili e non curabili, una diagnosi quanto più precoce possibile è importante per stabilire una strategia che porti il bambino ad usufruire a programmi educativi e sociali specifici per aiutarlo a sviluppare appieno il proprio potenziale, migliorando la sua vita in maniera significativa.

bere alcol in gravidanza

Alcol in gravidanza, come prevenire i danni al feto?

La prevenzione dei disturbi legati all’alcol in gravidanza è semplice e consiste nella completa astensione della futura mamma da ogni tipo di bevanda alcolica, anche dalla semplice birra.
Non si sa bene perchè non tutti i bimbi sviluppino i sintomi dello spetto feto alcolico e perchè alcuni soffrano di manifestazioni più gravi, ma si può pensare con ragionevole certezza che in buona parte possa dipendere dalla quantità di alcol assunta e dalla combinazione con fumo, droghe, cattiva alimentazione e fattori genetici.

Speriamo di avervi chiarito quanto sia pericoloso l’alcol in gravidanza per il vostro bambino: se avete dubbi o domande potete farcelo sapere sui nostri canali social.

NOTE


1. Fondazione Veronesi, Attente all’alcol in gravidanza
2. Iss Salute, Gravidanza e alcol