Tutto quello che bisogna sapere sul parto cesareo Sono molte, forse troppe, le donne che in Italia partoriscono con il taglio cesareo. Vediamo tutto quello che bisognerebbe sapere sull'argomento.

Informazione su parto cesareo

Il parto cesareo, chiamato anche taglio cesareo, è una vera e propria operazione che permette al bambino di nascere per via addominale. Può essere programmato oppure eseguito d’urgenza, ma sempre in una struttura ospedaliera e da personale esperto e qualificato: chirurghi, ginecologi o ostetrici. Dal momento che è una prospettiva che spesso spaventa le future mamme, noi di BlaBlaMamma vogliamo aiutarvi a fare un po’ di chiarezza sull’argomento.

Cos’è il parto cesareo

Come abbiamo accennato, il parto cesareo è una procedura chirurgica che consente di estrarre il neonato dal ventre materno dopo aver inciso la parete addominale e l’utero della mamma, che viene ovviamente messo sotto anestesia. Nel corso dell’operazione viene anche reciso il cordone ombelicale del neonato ed estratta la placenta.

Cesareo programmato e cesareo d’urgenza, cosa bisogna sapere

Esistono due diverse circostanze in cui viene praticato il taglio cesareo: si tratta del taglio cesareo programmato oppure d’urgenza.

Il cesareo programmato viene effettuato prima dell’inizio del travaglio, in genere intorno alla 38esima o 39esima settimana di gravidanza, ed è preceduto da un pre-ricovero. I motivi che possono portare a questa scelta sono il peso del neonato superiore a 4 chili, una posizione anomala del feto, ad esempio podalico o di spalla, se il bacino della mamma è considerato troppo stretto oppure nel caso in cui ci siano stati precedenti parti cesarei e l’utero ne porta le cicatrici (miemectomia).

Altre situazioni in cui può essere a rischio l’incolumità di mamma e bambino e nelle quali si può quindi prendere in considerazione un parto cesareo sono:

  • età della mamma superiore ai 35 anni;
  • gravidanza gemellare;
  • placenta previa, cioè impiantata troppo in basso nell’utero, cosa che può ostacolare l’uscita del neonato;
  • patologie importanti della mamma come diabete, ipertensione o insufficienza renale;
  • gestosi o preeclampsia.

Il cesareo d’urgenza viene invece effettuato durante il travaglio se il chirurgo, il ginecologo o l’ostetrico ritengono che ci sia una situazione di sofferenza oppure rischiosa per la mamma e/o per il bambino. Tra le cause più comuni ci sono anomalie del battito cardiaco del feto oppure un blocco della dilatazione del collo dell’utero della mamma, rottura dell’utero o emorragia.

parto cesareo

Come si svolge un parto cesareo programmato

Il taglio cesareo programmato consente alla gestante di prepararsi all’intervento sia psicologicamente che dal punto di vista medico; potrà quindi avere un colloquio con l’anestesista e sottoporsi a diversi esami e controlli già prima del ricovero. In genere la gestante viene ricoverata il giorno stesso dell’intervento e deve rimanere digiuna dalla mezzanotte del giorno precedente. Prima dell’intervento il personale medico procede alla depilazione del pube e a disinfettare l’addome, per poi inserire un piccolo catetere nella vescica per raccogliere l’urina e una flebo nel braccio, per idratare la donna e somministrare farmaci.

In sala operatoria la donna viene poi anestetizzata con un’iniezione a livello lombare, che risulta del tutto indolore grazie ad un leggero anestetico sulla pelle della schiena. Si può praticare una anestesia epidurale o spinale; in entrambi i casi si ha una perdita di sensibilità dalla vita in giù. L’anestesia totale viene scelta solo per i cesarei d’urgenza o in casi particolari: in questo modo la gestante può vedere il neonato e interagire con i medici e con il partner, anche se una tendina le impedisce di vedere l’intervento e di preoccuparsene.

È il momento dell’incisione, che viene praticata orizzontalmente sopra il pube e che sarà lunga circa 10 centimetri. Il piccolo viene estratto dal sacco amniotico, il cordone ombelicale viene tagliato e il ventre della mamma richiuso, non prima di aver rimosso la placenta. La cucitura dei tessuti viene solitamente effettuata con un tipo di sutura chiamato intradermico che non richiede di togliere i punti e che lascia una cicatrice quasi invisibile. L’intervento dura circa 30-40 minuti, poi la mamma dovrà rimanere in osservazione per un paio di ore.

La convalescenza dopo il parto cesareo

Il taglio cesareo, rispetto al parto naturale, comporta maggiori disturbi post parto e una convalescenza più lunga, oltre a richiedere una degenza ospedaliera anche in assenza di complicazioni. Non appena passato l’effetto dell’anestesia, il dolore può essere intenso e per questo possono essere somministrati degli antidolorifici, anche per due o tre giorni; dopo 24 ore dall’intervento è necessario alzarsi dal letto e fare qualche passo per evitare il rischio di flebite. Dopo un parto cesareo, inoltre, le lochiazioni, cioè le perdite di sangue post parto, sono più abbondanti e intense rispetto a quelle del parto naturale. Il periodo di assestamento può durare da 3 settimane a 2 mesi.

Una volta tornata a casa, in genere dopo due o tre giorni di degenza, la neo mamma dovrà seguire alcune indicazioni:

  • evitare di fare il bagno per 3 settimane;
  • non indossare pantaloni o gonne con la zip per non irritare la cicatrice;
  • massaggiare la cicatrice con una crema idratante per evitare aderenze;
  • non sforzarsi troppo, anche se potrà occuparsi del suo bambino.

Per alcune settimane, inoltre, dovrà evitare di portare pesi, guidare, fare sport e avere rapporti sessuali.

I rischi e le conseguenze del cesareo per il bambino

Anche se il parto naturale sembra più faticoso per il bimbo, in realtà consente un adattamento migliore al mondo esterno proprio grazie alle lunghe ore di travaglio; il corpo della mamma inoltre rilascia i cosiddetti “ormoni dell’accoglienza” che servono al bimbo a superare l’impatto con il mondo esterno. Tutto ciò nel cesareo viene a mancare, così come il contatto pelle contro pelle che con il parto naturale si può effettuare nei primi istanti di vita del bimbo, contribuendo a creare un legame speciale tra mamma e bambino.

Durante il cesareo, i rischi per il bambino comprendono piccole ferite riportare durante l’incisione e problemi respiratori, che tendono a risolversi spontaneamente. In ogni caso i rischi per il piccolo non sono elevati e la mortalità è molto bassa.

La salute dei bambini nati con parto cesareo

Il parto cesareo potrebbe provocare anche degli squilibri che potrebbero durare anche due anni e che implicano:

  • difese immunitarie più deboli;
  • maggiore probabilità di sviluppare allergie alimentari;
  • una flora batterica intestinale meno varia ed equilibrata.

Inoltre i bimbi nati con cesareo sarebbero più soggetti a sviluppare diabete e malattie infiammatorie dell’intestino.

taglio cesareo

L’importanza di una corretta informazione

Nonostante, come abbiamo visto, ci siano condizioni ben precise in cui è consigliato il taglio cesareo, negli ultimi anni si sta assistendo ad un aumento esponenziale di questo tipo di intervento, in tutto il mondo. In Italia, ad esempio, sembra che questo tipo di parto sia scelto nel 38% dei casi, una percentuale molto alta se si considera che la media europea si assesta intorno al 20-25% e che l’Organizzazione Mondiale della Sanità consiglia come buona norma praticare un taglio cesareo su 7, arrivando quindi al 15% circa.[ 1 ]
Ciò succede spesso a causa di strutture sanitarie carenti nell’assistenza alle partorienti oppure alla paura delle future mamme del parto naturale. Alla base c’è sempre una carenza di informazione, che non mette le donne al corrente dei rischi di un cesareo, che pur salvando la vita di tante mamme e di tanti bambini, rimane pur sempre una vera e propria operazione chirurgica.

Prima di prendere una decisione in merito, la gestante può parlarne liberamente con il proprio medico di famiglia prima e con specialisti come ginecologi e ostetrici in un secondo momento, pensando se ha davvero necessità di sottoporsi all’intervento.[ 2 ] In particolare, la futura mamma dovrà essere informata su benefici e rischi del cesareo, su tutto ciò che riguarda l’anestesia e l’intervento e sulle conseguenze che potrebbe avere su parti futuri. Solo quando sarà in possesso di queste informazioni potrà firmare il consenso informato al cesareo; in ogni caso il ginecologo può rifiutare l’intervento se lo reputa ingiustificato.

Speriamo di avervi dato informazioni utili su questo delicato argomento; se avere dubbi o domande potete farcelo sapere sui nostri canali social.

NOTE


1. Ivana Arena, ostetrica, Parto cesareo, fondamentale un’informazione corretta
2. Ministero della Salute, Taglio cesareo, solo quando serve