Dopo la gioia e l’emozione nell’apprendere che si diventerà mamma, bisogna cominciare a programmare tutte le scadenze degli esami da fare nel primo trimestre di gravidanza per controllare che tutto proceda nei migliore dei modi e che il bambino cresca bene e in salute. Noi di BlaBlaMamma vogliamo quindi aiutarvi a stilare un calendario degli esami del primo trimestre di gravidanza, indicandovi quelli previsti dal Sistema Sanitario Nazionale e quelli suggeriti.
- Mamma in salute, l’app del Ministero per la gravidanza
- BetaHCG per confermare la gravidanza
- La prima visita ginecologica
- Gli esami del sangue e delle urine
- Gli esami per le malattie genetiche
- Il test del DNA fetale o NIPT
- L’ecografia del primo trimestre di gravidanza
Mamma in salute, l’app del Ministero per la gravidanza
Un primo aiuto per ricordare tutte le scadenze può venire dall’app gratuita Mamma in salute lanciata dal Ministero della Salute[ 1 ] e disponibile su Apple Store e Google Play. La futura mamma grazie a questa app può informarsi su cosa deve fare e ha a disposizione uno strumento per segnare visite e appuntamenti.
BetaHCG per confermare la gravidanza
Un primo passo dopo il test di gravidanza positivo sarebbe quello di confermare lo stato di gravidanza tramite un test basato sulla presenza dell’ormone BetaHCG, chiamato appunto “ormone della gravidanza”. Potete farvelo prescrivere dal vostro ginecologo oppure recarvi in un laboratorio di analisi per fare direttamente un prelievo di sangue per misurare il dosaggio BetaHCG.
Oltre a confermare la gravidanza, questo valore può indicare anche una buona progressione della gravidanza stessa. Se questo dato cresce troppo lentamente, infatti, potrebbe indicare la presenza di una gravidanza extrauterina; è comunque una considerazione che può fare solo una persona qualificata ed esperta.
La prima visita ginecologica
La prima visita ginecologia della gravidanza andrebbe fatta entro l’ottava settimana, in modo da poter chiarire tutti i dubbi (soprattutto se si tratta del primo figlio) e per poter fare un’anamnesi completa della salute della futura mamma. Soprattutto se non vi conosce, il ginecologo vi farà molte domande per poter valutare se ci sono fattori di rischio. Potrebbe ad esempio chiedere:
- lo stato di salute attuale, con particolare riferimento a nausee, perdite di sangue, febbre e così via;
- lo stato di salute generale, quindi eventuali allergie, le vaccinazioni effettuate, trattamenti cronici, se si soffre di patologie come ad esempio il diabete;
- la presenza di malattie genetiche in famiglia;
- eventuali operazioni subite;
- precedenti ginecologici e ostetrici: infertilità, infezioni, la storia di eventuali parti precedenti, l’ultimo pap test effettuato;
- se sono state fatte indagini sierologiche per toxoplasmosi e rosolia;
- la data delle ultime mestruazioni.
Nel corso di questa visita viene inoltre fatta una serie di controlli medici e ginecologici, come un’ecografia interna per controllare il corretto avvio della gravidanza. Vengono poi misurate pressione, frequenza cardiaca e peso di partenza per poter stabilire l’aumento ponderale ideale nel corso dei nove mesi. Con il calcolatore ostetrico viene infine stabilita la data presunta del parto.
Questa visita può essere effettuata sia presso strutture private (a pagamento) sia gratuitamente presso strutture pubbliche come ospedali o consultori familiari.
Gli esami del sangue e delle urine
Durante la visita ginecologica il medico prescriverà degli esami del sangue e delle urine, che se sono richiesti dal medico di base o dal ginecologo di una struttura pubblica possono usufruire dell’esenzione dal ticket prevista dal Servizio Sanitario Nazionale. In particolare si effettua:
- la determinazione del gruppo sanguigno e il fattore Rh;
- il test di Coombs per valutare eventuali incompatibilità tra la mamma e il feto;
- screening della sifilide o TPHA-VDLR e dell’epatite B e C;
- screening infettivologici della rosolia e toxoplasmosi; se non si risulta immuni questi test andranno ripetuti ogni 30/40 giorni fino al termine della gravidanza;
Altri esami consigliati ma non obbligatori sono:
- screening dell’HIV 1 e 2;
- screening dell’anemia per controllare la quantità di ferro presente;
Gli esami delle urine, invece, verificheranno la funzionalità dei reni e la presenza di eventuali infezioni alle vie urinarie.
Gli esami per le malattie genetiche
La maggior parte delle donne in gravidanza viene invitata dal proprio ginecologo a sottoporsi a dei test non invasivi per escludere alcune anomalie genetiche, tra cui la più comune è la Sindrome di Down. Questi esami sono la traslucenza nucale e il Bi-test, che si effettuano tra l’undicesima e la quattordicesima settimana e offrono una buona percentuale di efficacia ma non la sicurezza assoluta.
Se questi test evidenziano un aumentato rischio di trisomie si può procedere a test diagnostici invasivi some villocentesi e amniocentesi, che però danno un lieve rischio di aborto spontaneo.
Il test del DNA fetale o NIPT
I continui progressi tecnologici hanno portato alla nascita di test prenatali non invasivi, che ricercano cellule e DNA fetale nel sangue materno. Sono chiamati NIPT e la loro sempre maggiore diffusione ha portato il Ministero della Salute a definire delle Linee guida per lo screening prenatale non invasivo basato sul DNA[ 2 ], nel 2015.
Si possono eseguire a partire dalla decima settimana di gravidanza e si effettuano facendo un semplice prelievo del sangue della donna: possono evidenziare con buona precisione il rischio di anomalie nel numero di cromosomi del feto.
L’ecografia del primo trimestre di gravidanza
Secondo le linee guida SIEOG (Società Italiana di Ecografia Ostetrico Ginecologica)[ 3 ], la prima ecografia andrebbe effettuata a partire dalla 6°/7° settimana ed entro la 13° settimana + 6 giorni. Serve a verificare la presenza della gravidanza in utero, ad accertare il battito cardiaco fetale e ad identificare eventuali anomalie. È anche il momento più adatto per misurare la traslucenza nucale.
Se farete questa ecografia verso la 6°/7° settimana potrete intravedere il cuoricino del vostro bimbo che pulsa, più avanti invece, verso l’11°settimana, potrete addirittura vedere il vostro bambino. In ogni caso sarà una grande emozione!
Speriamo di avervi dato tutte le informazioni utili per affrontare senza troppe ansie tutti gli esami previsti per il primo trimestre di gravidanza, ma se avete dubbi o domande potete contattarci sui nostri canali social.
NOTE
1. Ministero della Salute, Mamma in salute, l’app del ministero per la gravidanza
2. Ministero della Salute, Linee guida Screening prenatale non invasivo basato sul DNA
3. Sigo, Linee guida Sieog