Il metodo Montessori ha lo scopo di rendere autonomo il bimbo e di stimolarlo ad apprendere sperimentando e imitando gli atteggiamenti delle persone che lo circondano. Questo vale praticamente per tutte le attività e le conquiste del bambino e il momento delle prime pappe non fa eccezione: noi di BlaBlaMamma vogliamo scoprire con voi tutti i segreti dello svezzamento con il metodo Montessori.
- Il momento dello svezzamento
- Svezzamento con il metodo Montessori: tavolino o seggiolone?
- Il gioco del lanciare a terra cibo e oggetti
- Apparecchiare, sparecchiare e pulire
- Svezzamento con il metodo Montessori: l’importanza di servirsi da soli
- In cucina tutti insieme!
Il momento dello svezzamento
Sarà proprio il bambino a dirci quando è pronto per essere svezzato; al genitore spetta il compito di interpretare correttamente i suoi segnali per non anticipare o posticipare troppo il momento di presentare al bambino i primi cibi solidi. In generale, il bambino è pronto per questa importante fase quando è in grado di stare seduto correttamente, sostenendo la schiena e la testa, e riesce ad afferrare e a tenere in mano gli oggetti. È inoltre necessaria una certa curiosità verso il cibo “dei grandi”. Si può scegliere di svezzare il bambino in modo tradizionale o tramite l’autosvezzamento; in ogni caso, il metodo Montessori ci aiuterà a renderli da subito più autonomi e consapevoli.
Svezzamento con il metodo Montessori: tavolino o seggiolone?
Il metodo di Maria Montessori prevede che tutto sia a misura di bambino e il necessario per il momento della pappa non fa eccezione. Il tavolino dello svezzamento ha il pregio di rendere il bimbo autonomo: si tratta di un tavolino basso che permette al piccolo di salire e scendere dalla sua sedia in maniera autonoma. Secondo la Montessori, il bimbo potrà condividere i pasti al tavolo con il resto della famiglia in un secondo momento, ma questo non trova tutti concordi: molti ritengono infatti che sia importante sin da subito coinvolgere il bambino in ogni attività della vita famigliare, pasti compresi. Questo è addirittura indispensabile nel caso dell’autosvezzamento, in cui il piccolo assaggia ciò che mangia il resto della famiglia.
Un altro aspetto di questa questione è la necessità di legare il bambino, pratica impensabile per Maria Montessori, che la sconsiglia in qualsiasi situazione. È però chiaramente pericoloso lasciare un bambino di 6 o 7 mesi su un seggiolone alto senza assicurarlo, quindi se si fa questa scelta è necessario prendere tutte le precauzioni necessarie per la sicurezza del piccolo. Molti scelgono una soluzione di compromesso: i pasti a tavola con la famiglia, colazioni e merende su un tavolino basso su cui il piccolo possa sperimentare l’autonomia, facendo anche da “cameriere” per eventuali fratellini e sorelline se lo desidera.
Il gioco del lanciare a terra cibo e oggetti
Quella di lanciare a terra tutto ciò che hanno in mano è una fase che attraversano tutti i bambini, che in questo modo sperimentano la gravità e in genere imparano anche qual è il limite che non devono superare con i genitori. Per la Montessori piatti e bicchieri dovrebbero comunque essere in ceramica o in vetro (sempre garantendo la sicurezza del bambino) perchè sono materiali che “contengono l’errore”: quando vengono lanciati a terra di rompono e il bambino stabilirà una relazione di causa effetto, capendo che se romperà il piatto o il bicchiere, poi non l’avrà più.
Apparecchiare, sparecchiare e pulire
Un altro caposaldo dello svezzamento con il metodo Montessori, da mettere in pratica non appena il bimbo ne sarà in grado, è quello di rendere autonomo il bimbo anche nell’apparecchiare e sparecchiare la tavola, o almeno il proprio posto. Può venirvi in aiuto una tovaglietta Montessori, che suggerisce al bimbo come disporre la cose sul tavolo: questa operazione in apparenza semplice stimola molto la precisione e la motricità fine dei bambini, che si alleneranno a manipolare oggetti e a stimolare la coordinazione oculo manuale. La stessa cosa vale per lo sparecchiare quando il pasto è terminato; il bimbo sarà ulteriormente facilitato e incoraggiato se i suoi oggetto saranno sistemati alla sua altezza, in modo che possa prenderli e riporli da solo.
Svezzamento con il metodo Montessori: l’importanza di servirsi da soli
Anche in questo caso, bisogna aspettare che il bimbo sia pronto: ogni bambino ha i suoi ritmi, ma in genere sviluppano la capacità di servirsi da soli a tavola verso i due anni. In questo modo imparerà a capire la quantità di cibo di cui necessita e acquisirà la capacità di autoregolarsi, senza avanzare e senza mangiare troppo poco.
In cucina tutti insieme!
Un altro “segreto” dello svezzamento con il metodo Montessori consiste nel coinvolgere il bambino nelle attività in cucina non appena sarà in grado di farlo. Aiutare a preparare e impiattare i cibi li farà sentire importanti e più consapevoli delle proprie capacità, oltre a fargli prendere confidenza con il cibo, rendendoli meno diffidenti al momento di assaggiarli.
Scegliamo attentamente le attività da affidare loro, in modo che non siano troppo difficili, altrimenti di demotiverebbero. Non facciamo nemmeno l’errore opposto, però! I bambini sono straordinari e in genere sono in grado di fare molte più cose di quelle che pensiamo se diamo loro fiducia. Possono contribuire alle attività in cucina a seconda delle proprie capacità e della propria età, ma in genere fin da piccoli possono tagliare frutta e verdura morbida con un coltello poco affilato (ad esempio la banana), spalmare marmellata o salse sul pane, spremere gli agrumi, aiutare a impastare la pizza, pesare e mescolare ingredienti.
Voi seguirete i consigli per lo svezzamento con il metodo Montessori? Se avete dubbi o domande fatecelo sapere sui nostri canali social!
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