Non è raro che i neonati soffrano di disturbi al pancino: occasionalmente, infatti, possono soffrire di mal di pancia, diarrea oppure, al contrario, difficoltà ad evacuare. Si tratta spesso di piccoli disagi legati all’immaturità del loro sistema digerente, che nella maggior parte dei casi si risolvono spontaneamente nel giro di poco tempo, senza bisogno di interventi particolari.
Tuttavia, anche i disturbi più comuni possono diventare motivo di ansia per mamma e papà, soprattutto quando il piccolo appare infastidito, piange più del solito o il pannolino rimane pulito troppo a lungo.
Cosa fare, ad esempio, in caso di stitichezza del neonato? Quando è davvero il caso di preoccuparsi? E come aiutare il piccolo in modo delicato e sicuro? Vediamo insieme quali possono essere le cause e i rimedi più adatti.
- Stitichezza neonato, di cosa si tratta?
- Neonato stitico: le cause
- Stitichezza neonati e latte, cosa sapere?
- Neonato stitico, i rimedi per stimolarlo
- Quando chiamare il pediatra per la stitichezza del neonato?
- Domande frequenti sulla stitichezza del neonato
Stitichezza neonato, di cosa si tratta?
Ai genitori può capitare di non trovare feci nel pannolino per un paio di giorni di seguito, ma questo non è sufficiente per parlare di stipsi neonato. Nei primi mesi di vita, infatti, il ritmo intestinale può variare molto da un bambino all’altro, ed è perfettamente normale che alcuni neonati evacuino anche ogni 2-3 giorni senza che vi sia nulla di preoccupante.
Si definisce un neonato stitico quando si verificano meno di due evacuazioni alla settimana nei bimbi con meno di 4 anni e, contemporaneamente, il piccolo mostra segni di irritabilità o dolore durante la scarica. In questi casi, le feci espulse sono solitamente piccole, secche e di colore scuro.
Tutto questo accade quando il transito intestinale rallenta eccessivamente nella parte finale dell’intestino, il colon, che finisce per assorbire troppa acqua dalle feci, rendendole più dure e difficili da espellere.[ 1 ]
Tuttavia, non tutti i neonati che evacuano raramente sono realmente stitici. I pediatri, infatti, non parlano di stitichezza neonati se il piccolo evacua senza sforzo e con feci di aspetto normale.
In questi casi, potrebbe trattarsi invece di dischezia del neonato, un disturbo benigno legato all’immaturità del riflesso di evacuazione, in cui il bambino non riesce a rilasciare correttamente lo sfintere anale. Anche se può sembrare preoccupante, è una condizione passeggera e del tutto fisiologica. Il pediatra potrà spiegare come aiutare il piccolo con tecniche dolci e appropriate per stimolare il retto e facilitare l’evacuazione.
Neonato stitico: le cause
La stitichezza non è una malattia, ma un disturbo funzionale che si verifica quando, per diversi motivi, il bambino fatica ad evacuare con regolarità. Tra le cause più comuni, soprattutto nei primi mesi di vita, c’è l’alimentazione.
Questo accade in particolare durante la fase di svezzamento, quando vengono introdotti nuovi alimenti e il sistema digerente del bambino si trova ad affrontare nuove consistenze e combinazioni. Se la causa è questa, la stitichezza può essere risolta con piccoli accorgimenti nella dieta: più frutta, verdura, fibre e una corretta idratazione sono spesso sufficienti per riportare l’intestino al suo ritmo naturale.
Nonostante la causa principale della stipsi nei neonati sia quasi sempre legata a ciò che mangiano, è importante sapere che, più raramente, la stitichezza può essere sintomo di alcune condizioni mediche. Tra queste rientrano la fibrosi cistica, la malattia di Hirschsprung, il morbo di Crohn, alcune malattie neuromuscolari, e patologie come la celiachia, l’ipotiroidismo o alcune forme di allergie alimentari.
Si tratta di casi poco frequenti, ma che è giusto conoscere. In ogni situazione di dubbio, sarà il pediatra a valutare il quadro generale e a rassicurare i genitori con indicazioni personalizzate.[ 1 ]
Stitichezza del neonato e latte, cosa sapere?
Nel neonato l’intestino è ancora immaturo e il suo funzionamento non sempre è regolare, soprattutto nei primi mesi di vita. Per questo motivo, può capitare di osservare episodi di stitichezza, spesso transitori e influenzati anche dal tipo di alimentazione.
Nel caso della stitichezza neonati latte materno, un ruolo importante è svolto dalla dieta della mamma: seguire un’alimentazione varia, ricca di fibre e ben bilanciata può favorire indirettamente la regolarità intestinale del neonato. Il latte materno, infatti, contiene naturalmente il lattulosio, uno zucchero con effetto prebiotico che stimola i movimenti intestinali. Inoltre, è più digeribile e lascia meno residui solidi, motivo per cui le evacuazioni possono essere meno frequenti ma comunque normali, se le feci sono morbide e il neonato sereno.
Diverso è il caso della stitichezza neonati latte artificiale. Le formule, pur essendo bilanciate e sicure, non contengono lattulosio e possono rendere le feci più compatte. Di conseguenza, la stitichezza può presentarsi più facilmente nei bimbi alimentati con latte in formula. Anche in questo caso, però, è importante osservare il comportamento generale del neonato e non solo la frequenza delle scariche: se il piccolo è tranquillo, le feci non sono dure e non c’è dolore, difficilmente si tratta di un problema reale.
In presenza di stitichezza neonati latte artificiale, sarà il pediatra a valutare se modificare il tipo di formula o consigliare piccoli accorgimenti per migliorare la situazione intestinale del piccolo.
Neonato stitico, i rimedi per stimolarlo
La mamma che allatta al seno può contribuire ad alleviare la stitichezza nel neonato adottando una dieta più ricca di fibre, frutta e verdura, e aumentando l’assunzione di acqua. Spesso questi semplici accorgimenti sono sufficienti per migliorare il transito intestinale del piccolo in modo naturale.
Se il neonato è alimentato con latte artificiale, il pediatra potrà suggerire alcune soluzioni mirate: ad esempio, cambiare tipo di formula, aggiungere una piccola quantità d’acqua al latte, oppure prescrivere la somministrazione di lattulosio, sotto forma di bustine o sciroppo. Questo zucchero non digeribile ha un’azione osmotica e può rendere le feci più morbide, facilitandone l’espulsione.
In casi più difficili, e sempre dopo consulto medico, si può ricorrere a microsupposte o microclismi a base di miele o glicerina. Questi prodotti agiscono localmente, ammorbidendo le feci e stimolando in modo delicato l’evacuazione.
Il pediatra potrà anche insegnare qualche utile massaggio da effettuare sul pancino del neonato per stimolare l’intestino in modo dolce. Anche i movimenti passivi, come far pedalare delicatamente le gambine o portare le ginocchia al petto e poi distenderle, possono aiutare a rimettere in moto il tratto intestinale.
Evitate invece qualsiasi forma di stimolazione rettale con cotton fioc o strumenti non idonei e non somministrate mai purganti o lassativi senza indicazione medica: potrebbero irritare l’intestino del bambino e peggiorare la situazione anziché risolverla.
Quando chiamare il pediatra per la stitichezza del neonato?
Anche se nella maggior parte dei casi la stitichezza nei neonati è una condizione transitoria e benigna, ci sono situazioni in cui è importante consultare il pediatra per escludere eventuali problemi più seri o ricevere indicazioni mirate.
È consigliabile rivolgersi al medico se:
- il neonato non evacua da diversi giorni e appare irritabile o sofferente;
- le feci sono molto dure, secche o contengono tracce di sangue;
- il piccolo mostra dolore evidente durante l’evacuazione o quando viene manipolato il pancino;
- la stitichezza si accompagna ad altri sintomi come vomito, febbre, inappetenza o perdita di peso;
- la stitichezza è presente fin dai primi giorni di vita o c’è il sospetto di una causa organica.
In tutti questi casi, il pediatra potrà valutare la situazione in modo approfondito, escludere eventuali patologie e indicare il trattamento più adatto in base all’età e al quadro clinico del neonato.
Affrontare la stitichezza neonato può generare preoccupazione, ma nella maggior parte dei casi si tratta di un disturbo passeggero che si risolve con piccoli accorgimenti. Restare informati, osservare il proprio bambino e confrontarsi con il pediatra sono i passi migliori per accompagnarlo nella crescita con serenità.
Domande frequenti sulla stitichezza del neonato
Stitichezza neonati: rimedi naturali o farmaci?
Nella maggior parte dei casi si può intervenire con rimedi naturali: massaggiare il pancino, stimolare le gambine con movimenti a bicicletta e, se indicato dal pediatra, utilizzare lattulosio o microclismi. I farmaci veri e propri sono raramente necessari e devono sempre essere prescritti dal medico.
È normale la stitichezza nei neonati durante lo svezzamento?
Sì, la stitichezza neonati svezzamento è piuttosto comune. Il passaggio ai cibi solidi può rallentare temporaneamente il transito intestinale. Introdurre fibre, frutta, verdura e offrire più acqua può aiutare a ristabilire la regolarità.
Stitichezza neonato rimedi della nonna: funzionano davvero?
Alcuni rimedi tradizionali, come i bagnetti caldi o il massaggio circolare sul pancino, possono ancora essere validi. Tuttavia, ogni rimedio della nonna deve essere sicuro e approvato dal pediatra: no a stimolazioni rettali fai-da-te o sostanze non indicate.
Quante volte dovrebbe evacuare un neonato?
Non c’è una regola fissa. Un neonato allattato al seno può evacuare anche una volta ogni 3-4 giorni, mentre uno nutrito con formula potrebbe farlo più spesso. L’importante è che le feci non siano dure e l’espulsione non sia dolorosa.
Come distinguere la stitichezza dalla dischezia neonatale?
La dischezia neonatale si manifesta con pianto e sforzo prima dell’evacuazione, ma le feci sono morbide. Non è una vera stitichezza e non richiede trattamenti: è un disturbo benigno che si risolve spontaneamente con la maturazione del riflesso intestinale.
La stitichezza può essere segnale di qualcosa di più serio?
Raramente, ma può accadere. Se la stitichezza è persistente, si accompagna a vomito, sangue nelle feci o scarso aumento di peso, è bene contattare il pediatra per escludere cause organiche.
Quando si può usare un microclisma per neonati?
Solo dopo aver consultato il pediatra. I microclismi possono essere utili in casi selezionati e se usati correttamente, ma non devono diventare un’abitudine. Stimolare artificialmente troppo spesso l’evacuazione può interferire con il naturale sviluppo del riflesso intestinale.
NOTE
1. Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, Stipsi