Scarso accrescimento, cosa fare quando il bambino non cresce Vi sembra che il vostro bimbo non cresca abbastanza? Prima di parlare di scarso accrescimento, però, è necessario chiedere una valutazione del proprio pediatra! Vediamo insieme cosa fare quando il bambino non cresce.

Scarso accrescimento, cosa fare quando il bambino non cresce

Agli occhi dei genitori il proprio bimbo sembra non crescere mai abbastanza. Ad uno sguardo, forse un po’ apprensivo, potrebbe sembrare che il proprio figlio cresca poco, troppo lentamente e che sia sempre più piccino dei propri coetanei. A volte è solo un dubbio di noi genitori, altre volte invece potrebbe trattarsi di scarso accrescimento. Noi di BlaBlaMamma vogliamo spiegarvi cosa si intende con questo termine e cosa fare quando il bambino cresce poco, anche se il vostro punto di riferimento dovrà sempre essere il pediatra.

Cosa si intende per scarso accrescimento?

In termini molto tecnici, si può definire scarso l’accrescimento di un bimbo quando la sua crescita è inferiore al 3° – 5° centile di crescita in altezza, in peso o in entrambi sulle curve dei percentili di crescita. Molto probabilmente ad accorgersene sarà proprio il pediatra, dal momento che ogni visita prevede anche la misurazione di peso e altezza (oltre alla circonferenza cranica per bambini con meno di due anni di età). Tuttavia per parlare di scarso accrescimento non basta riferirsi ad un singolo valore, ma all’intero andamento della curva di crescita. Cosa significa? Semplicemente che se un bimbo nei suoi primi anni di vita è sempre stato intorno ad un dato percentile, significa che quella è la sua personale curva di crescita; se improvvisamente se ne discosta molto questo può essere un campanello d’allarme che merita qualche approfondimento.[ 1 ] Oltre che in questo caso, si può parlare di scarso accrescimento quando:

  • dopo i 2 anni si registra un valore inferiore al 5° usando il BMI (Body Mass Index) per la valutazione del rapporto peso/altezza;
  • la curva di crescita scende di due percentili;
  • la velocità di crescita è inferiore a quella normale per l’età.

Scarso accrescimento, cosa fare quando il bambino non cresce

Quali sono i fattori che possono influire sulla crescita dei bambini?

La crescita regolare in peso e in altezza di un bambino è segno di salute e benessere ed è proprio per questo motivo che viene monitorata costantemente nel corso delle visita pediatriche. Una buona crescita è dovuta a fattori genetici, nutrizionali, ambientali e ormonali. Vediamo nel dettaglio alcuni di questi fattori:

  • genetica: l’altezza e il peso dei genitori può dare un’idea della statura che il bimbo potrebbe raggiugere. Questa previsione è significativa e abbastanza attendibile solo dopo il secondo anno di vita;
  • fattori nutrizionali: è quasi inutile sottolineare che una buona alimentazione influenza l’accrescimento. Attenzione, però: un apporto di calorie non adeguato può essere dovuto ad una scarsa assunzione di alimenti, ma anche al fatto che il piccolo non assorba correttamente le sostanze nutritive. A volte, infatti, lo scarso accrescimento è sintomo di altri disturbi, come ad esempio celiachia e intolleranza al glutine (anche se ci sono bimbi celiaci con una crescita regolare) oppure malattie croniche intestinali come ad esempio il morbo di Crohn;[ 1 ]
  • fasi di crescita: il nostro bambino attraversa diverse fasi della crescita. Si passa da essere lattante, con ritmi di crescita elevati, a bambino, in cui questo ritmo un po’ rallenta; si arriva infine alla pubertà, in cui la crescita può nuovamente accelerare;
  • fattori psicologici, sociali e relazionali: alcuni problemi psicologici o famigliari possono essere così importanti da condizionare la crescita del bambino. Possono essere cambiamenti o situazioni stressanti, ma anche alimentazione estremamente selettiva e inadeguata all’età, pasti incompleti e continui spuntini, anoressia o una inadeguata relazione tra genitori e figli;
  • fattori medici cronici come ad esempio malattie genetiche o endocrinologiche, malattie croniche renali, cardiache e polmonari, malattie croniche infettive o tumorali.

Le cause dello scarso accrescimento nei primi mesi di vita

Nei primi mesi di vita ci sono altre cause, più specifiche, che possono spiegare perché il neonato non cresce con il giusto ritmo, che nel primo trimestre di vita dovrebbe essere di circa 150 grammi a settimana. Tra i fattori che possono entrare in gioco ci sono:

  • nascita pretermine, cioè prima della 38esima settimana di gravidanza. Questo è vero in particolare per i bambini che vengono definiti SGA, ovvero Small for Gestational Age: si tratta di bimbi più piccoli rispetto alla media dei neonati della stessa età gestazionale. Questo fattore può influenzare la crescita per i successivi 2 o 3 anni, anche se la maggior parte dei bimbi ha poi una crescita normale;
  • non ricevere abbastanza latte, ad esempio per problemi di suzione;
  • reflusso gastro esofageo che interferisce con l’allattamento;
  • vomito e diarrea;
  • allergia alle proteine del latte;
  • assunzione di troppa acqua e bevande in sostituzione del latte;
  • patologie infettive;
  • fibrosi cistica, che viene rilevata tramite appositi screening.[ 1 ]

Scarso accrescimento, cosa fare quando il bambino non cresce3

Cosa fare se si sospetta lo scarso accrescimento del bambino

Solo il pediatra può diagnosticare un problema di scarso accrescimento tramite una serie di rilevazioni e di esami. Se quindi pensate che il vostro bimbo cresca troppo lentamente è proprio a lui che vi dovrete rivolgere con fiducia. Il pediatra potrà quindi stabilire se i valori di altezza e peso del vostro bimbo sono normali, pur discostandosi dalla media, oppure se è necessario qualche approfondimento. Potrebbe ad esempio prescrivere delle visite specialistiche oppure una radiografia del polso, un esame che si richiede in caso di bassa statura per stabilire se la maturazione delle ossa corrisponde all’età del bambino. In caso di ritardo lieve nella maturazione ossea ci si orienterà verso un ritardo costituzionale di crescita, mentre un ritardo marcato può far pensare a malattie genetiche o endocrinologiche.
In molti casi, però, lo scarso accrescimento – qualora fosse accertato – non è una diagnosi, ma viene considerato un segno clinico. In molti casi basterà rivedere (con l’aiuto di uno specialista) le abitudini alimentari del bambino, adottando un’alimentazioni completa, sana ed equilibrata, per vedere i primi risultati.

Avevate mai sentito parlare di scarso accrescimento? Se avete dubbi o domande potete farcelo sapere sui nostri canali social!

NOTE


1. Ospedale Bambino Gesù, Scarso accrescimento