Salute del seno, gli esami che si possono fare in gravidanza e allattamento Molte future mamme si chiedono a quali esami si possono sottoporre durante la gravidanza, in special modo riguardo alla salute del seno. Ecco cosa sapere su questo delicato argomento.

Salute del seno, gli esami che si possono fare in gravidanza e allattamento

Durante i nove mesi di gravidanza ci sono molte cose che, per una futura mamma, passano in secondo piano. Tra queste, però, non dovrebbe esserci la sua salute e nemmeno la prevenzione senologica: piccoli campanelli d’allarme come dolore, noduli e tumefazioni non devono allarmare ma nemmeno essere trascurati. Noi di BlaBlaMamma vogliamo chiarirvi le idee sugli esami che si possono fare in gravidanza e allattamento per tutelare la salute del seno.

Come cambia il seno in gravidanza

Il seno di una donna cambia continuamente o quasi per tutto l’arco della vita e il momento della gravidanza non fa certo eccezione, anzi, i mutamenti saranno davvero tanti in questo periodo! In particolare, potreste notare che il seno aumenta di volume, i capezzoli diventano più sporgenti e l’areola assume una colorazione più scura; in generale potreste avvertire una normale sensazione di tensione e di pesantezza.
Durante il primo trimestre di gravidanza i cambiamenti ormonali determinano la formazione di nuovi dotti e la loro ramificazione, oltre ad un aumento della vascolarizzazione del seno. Nei trimestri successivi questi mutamenti ormonali continuano a determinare i cambiamenti del seno, che apparirà più grande. Si potrebbe avvertire anche una sensazione di nodularità a causa della proliferazione del tessuto ghiandolare mammario; questi mutamenti possono rendere difficile un esame senologico, ma ciò non dovrebbe dissuadere dal sottoporsi ad eventuali accertamenti in casi di dubbi.[ 1 ]

Quali esami per il seno si possono fare in gravidanza?

Una futura mamma si chiede spesso quali esami al seno si possano fare in gravidanza. Si tratta di un argomento delicato perché sappiamo bene che, purtroppo, il carcinoma della mammella è una delle forme tumorali più diffuse tra le donne e quello con il più alto tasso di mortalità. È quindi comprensibile che una donna, già alle prese con le normali ansie legate ad una gravidanza, possa vivere con preoccupazione la scoperta di un nodulo o di una anomalia del seno.
Mentre la mammografia, che usa le radiazioni ionizzanti, è generalmente sconsigliata in gravidanza perché rischiosa per il bimbo, per l’ecografia mammaria non ci sono controindicazioni, in quanto non risulta pericolosa per il feto. C’è però da considerare che proprio le mutazioni della struttura della ghiandola mammaria in questo periodo rendono difficile studiare la situazione, quindi – se le condizioni della donna lo consentono – spesso si preferisce rimandare questo esame a dopo l’allattamento.[ 2 ]

Cosa sapere sulla mammografia in gravidanza

La mammografia consiste in un esame radiografico che serve ad individuare la presenza di noduli al seno dovuti ad una malattia tumorale. È quindi un modo efficace per individuare precocemente i tumori al seno, identificando anche noduli molto piccoli e non percepibili al tatto.[ 3 ]
La gravidanza, sebbene sia considerata un fattore protettivo nei confronti del cancro al seno, da sola non basta ad eliminarne il rischio, quindi potrebbe verificarsi l’eventualità di doversi sottoporsi ad una mammografia in gravidanza, soprattutto considerando che durante la gravidanza il tumore al seno può rivelarsi più rapido e aggressivo. Cosa fare? Non tutti gli esperti e gli specialisti sono d’accordo sulla linea da tenere, anche se la tendenza è quella di posticipare l’esame se questo non si rivela strettamente urgente e necessario. Se però non è possibile rimandare, è possibile effettuare la mammografia in gravidanza schermando la pancia per proteggere il feto, possibilmente aspettando che sia trascorso almeno il primo trimestre di gravidanza.[ 4 ]

Salute del seno, gli esami che si possono fare in gravidanza e allattamento

Si possono effettuare ecografia e mammografia durante l’allattamento?

Non ci sono controindicazioni né per l’ecografia mammaria né per la mammografia durante l’allattamento. Anche in questo caso l’ecografia sarebbe da preferire, non tanto per eventuali effetti collaterali, ma perché l’elevata densità della mammella durante l’allattamento rende difficile valutare i risultati di una mammografia. Dopo questi esami si può tornare ad allattare senza problemi: sia le radiazioni ionizzanti della mammografia sia gli ultrasuoni dell’ecografia attraversano il corpo senza permanervi né alterare il latte materno.[ 2 ]

Salute del seno, quando sottoporsi ad un approfondimento in gravidanza?

Si dovrebbe ricorrere ad una valutazione senologica quando si percepiscono:

  • addensamenti duri, dolenti e dai margini irregolari che permangono per oltre due settimane;
  • noduli che non scompaiono nel giro di due settimane;
  • mammelle rosse, dure, calde, edematose e con la pelle inspessita, tutti sintomi che potrebbero indicare una mastite, rara durante la gravidanza ma abbastanza frequente dopo il parto.

Quando riprendere lo screening per il tumore al seno?

Per riprendere il normale screening per il tumore al seno è indicato aspettare qualche mese dopo il termine dell’allattamento, affinché la ghiandola mammaria smaltisca l’effetto degli ormoni. Si consiglia quindi di aspettare dai 3 ai 6 mesi circa, in modo da passare dall’allattamento esclusivo allo svezzamento.[ 2 ]

Speriamo che questo delicato argomento sia ora più chiaro. Se avete dubbi o domande potete farcelo sapere sui nostri canali social.

NOTE


1. Annalisa Cau, I controllo senologici in gravidanza
2. Humanitas San Pio X, Seno: quali e quando fare gli esami diagnostici in gravidanza e allattamento
3. Ministero della Salute, Screening per il tumore della mammella
4. Aogoi, Ginecologo e diagnostica mammaria