Si parla di infertilità maschile quando ci si trova di fronte ad una ridotta capacità riproduttiva dell’uomo, che può avere diverse cause ma, per fortuna, anche qualche rimedio. Noi di BlaBlaMamma vorremmo spiegarvi qualche aspetto di questa situazione non sempre facile da affrontare, soprattutto quando si desidera un bambino.
- Cos’è l’infertilità maschile?
- Le cause dell’infertilità maschile
- Come si arriva ad una diagnosi?
- Trattamenti e terapie per l’infertilità maschile
- Come preservare e aumentare la fertilità negli uomini?
Cos’è l’infertilità maschile?
Fino a qualche tempo fa, se una coppia non riusciva ad avere figli se ne attribuiva più o meno consapevolmente la “responsabilità” ad un problema relativo all’apparato riproduttivo femminile. In realtà l’infertilità maschile è più diffusa di quello che si pensa: si ritiene che il 5-10% degli uomini abbia problemi legati alla fertilità.
L’infertilità maschile consiste in una ridotta capacità riproduttiva dell’uomo, che impedisce alla coppia di cominciare una gravidanza dopo oltre un anno di rapporti non protetti. Si definisce infertilità primaria se l’uomo non ha mai indotto una gravidanza, mentre si parla di infertilità secondaria se il problema si presenta dopo aver indotto almeno una gravidanza in precedenza.[ 1 ]
In cosa si distingue l’infertilità dalla sterilità? Nel caso maschile, la sterilità comporta una totale assenza o una quantità drasticamente insufficiente di spermatozoi nel liquidi seminale oppure una assenza di eiaculazione.
Le cause dell’infertilità maschile
Ci sono dati che provengono sia dall’Europa che dagli Stati Uniti che dimostrano un progressivo peggioramento della qualità del liquido seminale negli ultimi 50 anni. Cinquanta anni fa, infatti, almeno la metà degli uomini intorno ai 30 anni aveva circa 100 milioni di spermatozoi per millilitro di liquido seminale; 30 anni più tardi questa caratteristica era propria solo del 20% degli uomini della stessa fascia d’età. Cosa è successo? Sicuramente è mutato molto lo stile di vita, che è diventato più stressante; inoltre fumo e alcool paiono essere maggiormente diffusi. Per non parlare dell’inquinamento ambientale, aumentato drasticamente! Non bisogna trascurare il fatto, poi, che si cerca di avere il primo figlio sempre più tardi e, anche se per l’uomo non c’è un brusco arresto delle funzioni riproduttive come accade per la donna, la qualità del liquido seminale decade con l’età.[ 2 ]
Al di là del generale peggioramento della situazione, vediamo quali sono le principali cause dell’infertilità maschile individuate finora:
– cause genetiche;
– criptorchidismo, cioè la mancata discesa dei testicoli nella loro sede, che avviene di norma nel primo anno di vita;
– varicocele, cioè una dilatazione delle vene testicolari che può danneggiare il dna degli spermatozoi e ridurre la fertilità maschile;
– epididimite, un’infiammazione acuta o cronica dell’epididimo, l’organo posto dietro al testicolo e importante per la produzione di liquido seminale;
– infezioni uro – seminali che possono danneggiare gli spermatozoi;
– disfunzione erettile;
– malattie a trasmissione sessuale;
– alcuni tipi di farmaci;
– trattamenti chirurgici dell’apparato genito-urinario;
– traumi e torsioni testicolari, che possono influire sulla fertilità;
– pantaloni in materiali sintetici o troppo stretti, che possono aumentare la temperatura nella zona dei genitali e influenzare negativamente la fertilità;
Come si arriva ad una diagnosi?
Ci sono alcuni esami a cui il medico potrà sottoporre chi ritiene di poter soffrire di questo tipo di problema. Tra questi ci sono:
- spermiogramma, quasi sicuramente il principale esame per valutare sperma e spermatozoi. Consente infatti di esaminarne volume, concentrazione, morfologia, motilità e molti altri fattori importanti ai fini di una diagnosi. È necessario valutare almeno due eiaculati, a distanza di almeno 2-3 mesi l’uno dall’altro;
- test di funzionalità spermatica: ce ne sono di diverso tipo, ma in generale consentono di individuare eventuali alterazioni del dna degli spermatozoi. È utile particolarmente quando ciò che viene rilevato dallo spermiogramma risulta normale o quasi.
Si possono poi effettuare esami batteriologici, analisi genetiche, ecografie prostato-vescicolari, ecocolordoppler scrotali e biopsie testicolari.
Trattamenti e terapie per l’infertilità maschile
Ci sono due tipologie di trattamento dell’infertilità maschile: quello eziologico e quello empirico. È possibile mettere in campo il primo quando si è riusciti ad individuare la causa del problema ed è quindi possibile procedere ad un trattamento mirato, come ad esempio la disostruzione delle vie seminali se il problema riscontrato è l’azoospermia ostruttiva, cioè la mancanza di spermatozoi nel liquido seminale dovuta appunto ad una ostruzione.
Per il 30% degli uomini infertili, però, non è possibile giungere ad una diagnosi certa e pertanto il trattamento dovrà essere empirico: si cercherà quindi di migliorare in generale la quantità e la qualità degli spermatozoi, aumentando così le probabilità di fecondazione e gravidanza.[ 3 ]
Nei casi più seri, infine, ci si potrà rivolgere alle principali tecniche di Procreazione Medicalmente Assistita per giungere al concepimento. Tra queste possiamo ricordare:
- l’iniezione intracitoplasmatica dello spermatozoo (Icsi), che consente di introdurre un singolo spermatozoo nell’ovocita;
- la fecondazione in vitro con embryo transfer (Fivet) che mette a contatto spermatozoi e ovociti in modo che l’ovocita venga fecondato;
- il prelievo degli spermatozoi in altri punti dell’apparato riproduttivo se non sono presenti nel liquido seminale; è quindi possibile prelevarli chirurgicamente per utilizzarli o crioconservarli.
Come preservare la fertilità negli uomini?
Spesso gli uomini si rivolgono al proprio medico o ad uno specialista in presenza di un problema ormai conclamato, ma non tutti sanno che ci sono dei piccoli consigli utili per preservare la fertilità maschile. Tra le prime indicazioni c’è quella di non fumare, dal momento che il fumo causa danni agli spermatozoi, oltre ad una loro riduzione: si calcola che nei forti fumatori il calo degli spermatozoi sia di oltre il 20%. Attenzione anche all’alcool, che danneggia quantità e qualità degli spermatozoi; inutile dire che la combinazione di fumo e alcool non può che peggiorare la situazione.
Bisogna stare attenti anche alla scelta dei pantaloni, che non devono essere troppo stretti o in un materiale sintetico che potrebbe scaldare troppo i testicoli: questi due fattori potrebbero avere un’influenza negativa sulla fertilità.
Quando si sospetta un problema, poi, è importante agire in maniera tempestiva, chiedendo subito aiuto ad uno specialista e cominciando il prima possibile le terapie ritenute più adeguate.
Speriamo di avervi dato qualche indicazione in più su questo delicato problema: se avete dubbi o domande potete farcelo sapere sui nostri canali social.
NOTE
1. Humanitas, Infertilità maschile
2. Centro Demetra, Infertilità maschile: le cause
3. Ministero della Salute, Terapia dell’infertilità maschile