Fecondazione in vitro fallita, cosa sapere? Può darsi che, nonostante il forte desiderio di avere un bambino, si possa andare incontro ad un tentativo di fecondazione in vitro fallita. Cosa bisogna fare e come possiamo accorgercene?

Fecondazione in vitro fallita, cosa sapere?

Le tecniche di procreazione medicalmente assistita sono molto efficaci nell’aiutare tante coppie ad avere il bimbo tanto desiderato che però, per diversi motivi, fatica ad arrivare. C’è però anche la possibilità che queste procedure si concludano con un insuccesso. Noi di BlaBlaMamma vogliamo spiegarvi tutto quello che c’è da sapere sulla fecondazione in vitro fallita. Cosa fare in questo caso?

Le principali cause di fallimento della FIV

Cosa può esserci alla base di una fecondazione in vitro fallita? Se state provando ad avere un bimbo grazie a queste tecniche ve lo sarete sicuramente chiesti. Le cause di infertilità sono molte e spesso entrano in gioco diversi fattori, quindi è davvero difficile individuare delle cause precise, se non esaminandole caso per caso. Possiamo comunque individuarne alcune, che possono entrare in gioco sia prima che dopo il trattamento.

Le cause pre-trattamento di una possibile FIV fallita

Tra le cause pre-trattamento che possono compromettere la buona riuscita di una fecondazione in vitro possiamo individuare:

  • l’età della mamma, che più risulta avanzata e più determina un deterioramento della qualità degli ovociti;
  • un indice di massa corporea della donna al di fuori dei valori considerati ideali: il range di IMC ideale varia da 19 a 30. Un indice di massa corporea superiore a 30, in particolare, può dare problemi ovulatori. Anche l’obesità maschile, in ogni caso, contribuisce a influenzare negativamente la fertilità;
  • endometriosi o anomaliae anatomiche dell’apparato riproduttore;
  • un fattore maschile alterato;
  • consumo abituale di sostanza come alcol, tabacco e sostanze stupefacenti.

Ci sono poi altre cause legate maggiormente al processo di fecondazione assistita, che possono essere:

  • una terapia di stimolazione ovarica non adeguata, che ha portato alla formazione di pochi ovociti di scarsa qualità;
  • terapie non eseguite in maniera corretta;
  • spermatozoi non adeguati a portare alla formazione di un embrione;
  • un pick-up o un transfer non eseguiti in maniera perfetta.

In tutto ciò può giocare un ruolo rilevante anche una situazione di tensione e di stress eccessivo.[ 1 ]

Ci sono sintomi che possono indicare una fecondazione in vitro fallita?

L’unico modo sicuro per stabilire il successo o il fallimento del trattamento di fecondazione assistita è il livello dell’ormone Beta hCG, da rilevare nelle urine oppure nel sangue. La comparsa di alcuni sintomi che possono assomigliare a quelli che si manifestano in genere all’inizio di una gravidanza non danno delle certezze. Nausea, stanchezza e fastidio a livello dell’addome possono essere correlati all’uso di alcuni tipi di farmaci e non all’inizio di una gravidanza. All’opposto, però, nemmeno una totale assenza di sintomi può escludere l’inizio di una gravidanza.
Nemmeno il sanguinamento vaginale, un sintomo che può preoccupare molto, indica per forza una fecondazione in vitro fallita; potrebbe al contrario essere il segnale che si sta verificando l’impianto dell’embrione. La cosa migliore è comunque avvisare lo specialista che si sta seguendo, in modo che possa fare i necessari approfondimenti.

Fecondazione in vitro fallita, cosa sapere

Quando fare un nuovo tentativo dopo una FIV negativa?

Dopo un trattamento di fecondazione in vitro che purtroppo ha avuto un esito negativo, per una nuova stimolazione ovarica si consiglia di aspettare almeno 2 o 3 mesi. Questo periodo di tempo, che può apparire lungo, può dare all’organismo il tempo di riposare e ai medici l’opportunità di studiare a fondo quali possono essere le cause del tentativo andato a vuoto, in modo che si possa procedere ad un nuovo tentativo con maggiore consapevolezza.
Se invece la procedura prevede un criotrasfer non sarà necessario procedere ad una nuova stimolazione ovarica e il transfer potrà essere eseguito in tempi più rapidi.

Come reagire ad una fecondazione in vitro fallita?

Ogni donna è diversa dall’altra e ha il suo modo per reagire, anche ad una notizia come quella della fecondazione in vitro fallita. C’è chi la vive come un piccolo lutto e sente un grande dolore e un senso di vuoto e chi invece è subito pronto a reagire: non c’è una reazione giusta o sbagliata!
Cercate quindi di ottenere tutto il supporto emotivo di cui avete bisogno e non abbiate paura di apparire anche un po’ egoiste prendendovi cura di voi stesse prima di tutto il resto. Se il vostro carattere vi spinge a pianificare subito un nuovo tentativo cominciate pure a muovervi in questo senso, altrimenti prendetevi tutto il tempo che vi serve e ascoltate principalmente il vostro corpo.

Tutto ciò che succede dopo una fecondazione in vitro fallita dovrebbe essere più chiaro. Avete dubbi o domande? Fatecelo sapere sui nostri canali social!

NOTE


1. Biofertility Centro per l’Infertilità e la Riproduzione Assistita, Perché fallisce un tentativo di Fecondazione Assistita FIVET o ICSI?