Cos’è la stimolazione ovarica e come funziona Cos'è la stimolazione ovarica e come si svolge? Vediamo di fare qualche chiarezza su questa procedura che spesso costituisce uno dei primi passi di un percorso di procreazione assistita.

tecniche di procreazione assistita

Quando si riscontrano problemi legati alla fertilità di una coppia, non è raro che venga proposta la stimolazione ovarica per tentare di favorire l’instaurarsi di una gravidanza. Noi di BlaBlaMamma vogliamo aiutarvi a capire meglio di cosa si tratta, come viene eseguita, quali sono i suoi benefici e i suoi effetti collaterali.

Cos’è la stimolazione ovarica

La stimolazione ovarica rientra tra i metodi che gli specialisti possono proporre per favorire una gravidanza quando si riscontrano problemi di fertilità e spesso costituisce uno dei primi passaggi delle procedure di procreazione medicalmente assistita. Tramite la stimolazione ovarica si vuole “forzare” l’ovulazione tramite la somministrazione di ormoni, in modo che venga prodotto un ovocita di almeno 16-18 millimetri di diametro, pronto ad essere fecondato.

Come funziona la stimolazione ovarica?

La stimolazione ovarica è una procedura medica che può precedere una tecnica di procreazione assistita. È infatti possibile procedere a metodiche di Pma anche con un ciclo di ovulazione spontaneo, ma molti studi dimostrano che la stimolazione ovarica, chiamata anche induzione follicolare, offre una maggiore possibilità di rimanere incinta grazie al numero più alto di follicoli del diametro di almeno 16 millimetri prodotti e ad una maggiore qualità degli ovociti.

Prima di sottoporsi alla stimolazione ovarica è necessario procedere ad una serie di test e di analisi, che daranno allo specialista che vi segue un quadro generale della situazione. In genere si segue questo percorso:

  • esami clinici generici prescritti dal medico di base;
  • misurazione della curva della temperatura basale per alcuni mesi per capire se l’ovulazione si verifica con frequenza ridotta oppure non avviene del tutto;
  • analisi del muco cervicale dopo un rapporto sessuale (test di Hühner);
  • dosaggio ormonale;
  • ecografia pelvica per accertare eventuali anomalie a livello di utero, tube e ovaie;

A questo punto il medico, se non ci sono controindicazioni, può prescrivere dei farmaci che inducano o stimolino l’ovulazione, da assumere tramite iniezioni sottocutanee o (più raramente) intramuscolari. In questo modo si cerca di indurre la multi ovulazione, cioè la maturazione contemporanea di più follicoli, per prelevarne almeno 3 o 4 e procedere così agli step successivi delle procedure di procreazione assistita. Fisiologicamente, in genere, viene portato a maturazione un solo follicolo, ottenendo così un solo ovocita.[ 1 ]

stimolazione ovarica

Quali sono i farmaci usati per stimolare l’ovulazione?

I farmaci da utilizzare vengono scelti dal medico in base alle caratteristiche della donna. Si utilizzano in genere gonadotropine, come hMG (gonadotropina menopausale umana), uFSh (FSh di origine urinaria), rFSh (FSh ottenuto in laboratorio con la tecnica del DNA ricombinante), rLh (Lh di origine laboratoristica). Vengono poi somministrati gonadotropina corionica e choriongonadotopin alfa.

La stimolazione ovarica vera e propria può essere eseguita solo in maniera farmacologica, ma ci sono alcuni piccoli consigli da seguire per migliorare lo stato di salute psicofisico di ogni donna che sta cercando di rimanere incinta. È ad esempio molto importante mantenere uno stile di vita sano, tenere sotto controllo il proprio peso corporeo, non bere e non fumare.

Il monitoraggio ecografico e ormonale

I cicli di stimolazione ovarica devono essere attentamente monitorati, in modo che il ginecologo possa seguire lo sviluppo dei follicoli e il rilascio degli ovociti. Questo normalmente avviene tramite una serie di ecografie, ma il medico può anche decidere di effettuare un prelievo di sangue per misurare il livello degli estrogeni che vengono prodotti dall’evoluzione dei follicoli, in modo da poter dosare meglio gli ormoni da somministrare.

Il controllo periodico dei livelli degli ormoni e del diametro raggiunto dai follicoli comincia a circa 5/6 giorni dall’inizio della stimolazione, per accertarsi che tutto vada per il meglio e per decidere il momento più adatto per il prelievo degli ovociti.

Gli effetti collaterali della stimolazione ovarica

I trattamenti di stimolazione ovarica sono in genere ben tollerati ma non totalmente privi di effetti collaterali. Tra questi possono esserci nausea, vomito, diarrea, stitichezza, dolori addominali, insonnia, vampate di calore, aumento della tensione mammaria, emicrania, disturbi della vista e stordimento. Questi sintomi spariscono spontaneamente una volta sospesa l’assunzione del farmaco. Più raramente possono verificarsi problemi come torsione dell’ovaio, da risolvere tempestivamente con una operazione chirurgica, e iperstimolazione ovarica, che rappresenta una vera e propria urgenza medica.

fertilità

Stimolazione ovarica e procreazione assistita

Come abbiamo visto, la stimolazione ovarica serve ad avere maggiori possibilità che tecniche di procreazione assistita come Fivet o Icsi vadano a buon fine dato che generalmente, senza stimolazione, la donna produce un solo ovulo per ogni ciclo mestruale. La stimolazione, in caso di fecondazione in vitro (Fivet) è un passaggio obbligato anche per le donne che ovulano regolarmente, proprio per ottenere un maggior numero di ovuli.

Speriamo di avervi chiarito le idee su questo delicato argomento: se avete dubbi, domande o esperienze da condividere potete farcelo sapere sui nostri canali social.

NOTE


1. Humanitas, Induzione e monitoraggio dell’ovulazione