Fecondazione assistita: cosa sapere sulla classificazione degli embrioni? Quando si affronta una procedura complessa come quella della fecondazione assistita è facile perdersi tra i termini tecnici. Vediamo come sapere sulla classificazione degli embrioni!

Fecondazione assistita: cosa sapere sulla classificazione degli embrioni

Un percorso di fecondazione medicalmente assistita di secondo livello, come la Fivet o l’Icsi, prevedono diversi step e per chi desidera diventare genitore non è sempre facile destreggiarsi tra termini medici e passaggi tecnici. Noi di BlaBlaMamma vogliamo parlarvi della classificazione degli embrioni per rendere un po’ più chiaro questo argomento.

I passaggi della fecondazione assistita

Se si decide di intraprendere un percorso di fecondazione assistita bisogna mettere in conto che ci saranno diversi passaggi da affrontare uno dopo l’altro, sempre assistiti da personale altamente qualificato. Il primo step è sempre quello di diagnosticare la problematica e scegliere quale strada percorrere per arrivare al concepimento di un bimbo. Seguono poi la stimolazione ormonale per la mamma, il prelievo degli ovociti e la fecondazione in vitro. Gli embrioni fecondati vengono tenuti in incubatori e controllati ogni giorno: a questo punto si effettua la scelta degli embrioni da trasferire e/o da criocongelare.

Classificazione degli embrioni: le categorie

Il successo del trasferimento degli embrioni fecondati in vitro nell’utero materno dipende da diversi fattori, ma non si può trascurare la qualità degli embrioni stessi. Uno dei principali criteri di classificazione degli embrioni è chiamato ASEBIR, stabilito proprio dall’Associazione per lo Studio della Biologia Riproduttiva (ASEBIR) nel 2007 e aggiornato nel 2015. Questo metodo suddivide così gli embrioni:

  • Categoria A: Embrione di ottima qualità con massima capacità di annidamento;
  • Categoria B: Embrione di buona qualità con elevata capacità di annidamento;
  • Categoria C: Embrione discreto con poche probabilità di annidamento;
  • Categoria D: Embrione di scarsa qualità con pochissime probabilità di annidamento.

Fecondazione assistita cosa sapere sulla classificazione degli embrioni2

La valutazione degli embrioni in base alla giornata di sviluppo

Gli embrioni vengono subito suddivisi in queste quattro categorie, ma vengono studiati giorno dopo giorno per analizzarne diversi aspetti morfologici. Si considera come giorno 0 quello dell’inseminazione tramite Fiv o Icsi.

Embrioni primo giorno

Durante la prima giornata, circa 16-22 ore dopo l’inseminazione, si controlla se gli ovociti sono stati fecondati. Ci si aspetta in genere di trovare due pronuclei e due corpuscoli polari. Non tutti gli ovociti si fecondano, ma se molti di loro risultano non fecondati, questo potrebbe indicare una scarsa qualità delle cellule uovo.

Embrioni secondo e terzo giorno

In alcune cliniche si evita di controllare gli embrioni il secondo giorno per non esporli a sollecitazioni inutili che potrebbero alterarli. Nel corso della seconda giornata ci si aspetta di osservare da 2 a 4 cellule, chiamate blastomeri, di uguali dimensioni, ognuno con un solo nucleo o una percentuale di frammentazione (cioè di impurità derivanti dalla divisione cellulare) inferiore al 20%. Un embrione sano e vitale il terzo giorno dovrebbe avere almeno 7/8 blastomeri di uguali dimensioni e con una frammentazione inferiore al 20%.

Embrioni quarto giorno

In alcune cliniche viene saltata anche la valutazione della quarta giornata. Se osservato, però, si può notare che l’embrione comincia a trasformarsi in blastocisti e a passare da un accumulo di cellule separate ad una massa compatta, chiamata morula.

Embrione quinto e sesto giorno

Tra la quinta e la sesta giornata gli embrioni concludono la propria trasformazione in blastocisti ed è possibile valutarne alcune parti:

  • il blastocele (cioè la cavità interna);
  • la zona pellucida, ovvero lo strato esterno che avvolge l’embrione;
  • il trofoectoderma, cioè lo strato di cellule esterne che darà origine alla placenta;
  • la massa cellulare interna, da cui nascerà il feto.

Come interpretare la sigla di classificazione delle blastocisti

Nella maggior parte delle cliniche che si occupano di fecondazione assistita le blastocisti vengono classificate con una sigla formata da un numero e due lettere. Come interpretarla?

  • Il numero rappresenta il grado di espansione dell’embrione e va da 3 a 6. Il punteggio considerato migliore è 6;
  • la prima lettera indica la quantità di cellule che formano il polo embrionario, che darà origine al feto. Il punteggio va da A a C, dove C è il punteggio migliore;
  • la seconda lettera indica il trofoectoderma, che darà origine alla placenta. Anche in questo caso si va da A a C, con la A come punteggio massimo.

È evidente che ci sia una correlazione tra punteggi morfologici e probabilità che si instauri una gravidanza, tuttavia non è possibile darla come verità assoluta perché i fattori in gioco sono tanti. Un embrione con un ottimo punteggio non garantisce il successo, così come un embrione di grado inferiore può dare vita ad un bellissimo bimbo.

Speriamo che questo argomento un po’ complesso sia ora più chiaro. Se avete dubbi o domande potete farcelo sapere sui nostri canali social.