I bambini possono essere davvero imprevedibili e pronti a muoversi molto più rapidamente di quanto ci aspettiamo: basta davvero un solo attimo di distrazione da parte nostra! I piccoli possono cadere dal lettino, dal fasciatoio o dal seggiolone oppure, quando cominciano a muovere i primi passi, perdere l’equilibrio e cadere a terra. E se in queste cadute il bimbo picchia la testa? Noi di BlaBlaMamma vogliamo risolvere qualche dubbio su cosa fare quando il bambino prende una botta in testa.
- Cosa fare se il bimbo cade e batte la testa?
- Come comportarsi?
- Cosa succede in caso di trauma cranico del bambino?
- I segnali da non sottovalutare
Cosa fare se il bimbo cade e batte la testa?
Quando i bambini cominciano a muovere i primi passi è facile che perdano l’equilibrio e che cadano, magari battendo la testa. È un’eventualità che spaventa molto i genitori, ma che raramente ha conseguenze gravi: non bisogna sottovalutare la situazione, ma nella maggior parte dei casi la faccenda si risolverà con uno spavento e con un bel bernoccolo. Le ossa craniche dei bambini, infatti, sono molto robuste e molto elastiche, in grado di sopportare piccoli urti senza riportare grossi danni. In questi casi bisognerebbe prima di tutto valutare la reazione del bambino: è facile che in un primo momento pianga in maniera disperata, ma che poi si consoli e riprenda a fare ciò di cui si stava occupando. Potete comunque avvolgere un po’ di ghiaccio in un panno e premerlo delicatamente sulla testina del bambino, per poi tenere monitorato il suo comportamento nelle ore successive.
Come comportarsi?
Probabilmente vi basterà un’occhiata per valutare la situazione. Se il bambino si è già rialzato o sta provando a farlo, incoraggiatelo con voce calma e comprensiva, senza urlare e senza mostrare concitazione. A volte è proprio il tono allarmato dei genitori a spaventare i bambini!
Se invece la botta è stata un po’ più forte potete applicare del ghiaccio sulla zona, avvolgendolo in un panno morbido. Tenete poi conto che il cuoio capelluto è una zona molto irrorata da vasi sanguigni, quindi è facile che per una piccola botta si possa formare un grosso bernoccolo o che un piccolo taglio sanguini copiosamente. In queste eventualità potete provare a premere per qualche minuto sulla ferita una garza imbevuta di disinfettante e poi, quando l’emorragia sarà cessata, a medicarla con un cerotto. Se però la ferita appare profonda o non smette di sanguinare è bene andare subito al Pronto Soccorso, dove verrà valutato se mettere dei punti di sutura. Se avete qualsiasi dubbio o vi sembra di notare un comportamento diverso dal solito, non esitate a recarvi in ospedale per un controllo!
Cosa succede in caso di trauma cranico del bambino?
Purtroppo non ci sono solo botte in testa che lasciano un bernoccolo come unica conseguenza: a volte l’urto avviene da un’altezza superiore ed è più violento. Bisogna purtroppo ricordare che il trauma cranico nei bambini può avere conseguenze anche serie e che costituisce una delle principali cause di mortalità dei bambini sotto i due anni.
Le conseguenze di un trauma cranico lieve possono essere una contusione e un ematoma superficiale nel punto in cui è avvenuto l’impatto, ma c’è anche la possibilità che si formi un ematoma intracranico, cioè all’interno delle meningi, ovvero le membrane che avvolgono il cervello. La formazione di questo tipo di insidioso ematoma può avvenire in tre fasi: una breve perdita di coscienza a cui segue una fase di benessere e infine una fase di rallentamento psicomotorio che può portare al coma.[ 1 ]
I segnali da non sottovalutare
Quando il bambino prende una botta in testa la situazione non va mai sottovalutata. È vero però che le cadute non sono tutte uguali: un bimbo che inciampa e picchia la testa sul pavimento probabilmente non avrà grandi conseguenze, mentre la situazione è completamente diversa se il piccolo cade dal fasciatoio e batte la testa in modo violento. In caso di dubbio la cose migliore da fare è sempre quella di recarsi al Pronto Soccorso oppure di chiamare il proprio pediatra con urgenza. I segnali da tenere monitorati sono:
- una perdita di conoscenza anche di brevissima durata: questo è un campanello d’allarme abbastanza importante;
- se la ripresa è lenta e il bimbo appare per un lungo periodo stordito e assente;
- vomito, vertigini e mal di testa;
- rallentamento psicomotorio.[ 1 ]
Altri segnali preoccupanti sono:
- perdita di sangue dall’orecchio o dal naso;
- stato confusionale;
- comportamento nettamente diverso dal solito, ad esempio molto tranquillo o estremamente agitato;
- difficoltà a parlare o a camminare;
- convulsioni;
- stanchezza o indolenzimento degli arti;
- pallore estremo;
- una pupilla più dilatata dell’altra;
- visione doppia o con macchie;
- forte dolore al collo;
- difficoltà a riconoscere persone famigliari;
- fischi nelle orecchie.
In questi casi bisogna portare immediatamente il piccolo al Pronto Soccorso, dove verrà chiarito ogni dubbio.
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NOTE
1. Humanitas Medical Care, Mio figlio ha sbattuto la testa, cosa faccio?