Durante i nove mesi di gravidanza, il bimbo nel pancione della mamma è protetto dal mondo esterno ma non isolato: è infatti in grado di percepire parte degli stimoli che gli arrivano dal mondo esterno, come ad esempio suoni e sensazioni tattili. Questa è una preziosa opportunità per i futuri genitori, che hanno la possibilità di stabilire un legame con il nascituro già prima della nascita. Noi di BlaBlaMamma vogliamo spiegarvi cosa c’è da sapere sul bonding prenatale e sui modi per stabilire e migliorare questo prezioso legame.
- Perché il bonding prenatale fa bene al bimbo?
- Bonding prenatale e benessere del bambino
- Il ruolo del papà
- Come comunicare con il bimbo nel pancione
Perché il bonding prenatale fa bene al bimbo?
Gli esperti sono concordi nell’affermare che il bimbo nel pancione ha già una netta percezione dei suoni e delle sensazioni che provengono dal mondo esterno. Dalla 26esima settimana in poi, nonostante abbia le palpebre ancora chiuse, è in grado di distinguere le stimolazioni luminose, mentre a partire dalla 24esima settimana circa ha già una buona capacità di udito. Non solo: è addirittura in grado di distinguere le voci di mamma e papà e di riconoscere le proprie canzoncine preferite, cose di cui si ricorderà una volta nato. Questo ci dà la possibilità di cominciare a stabilire una relazione con il nostro piccolo prima ancora che venga al mondo, con una serie di vantaggi, come un legame più forte tra i neo genitori e il bambino dopo la nascita e un migliore sviluppo neurologico del bambino.
Tutti noi sappiamo come gli stimoli giusti possano influire positivamente sullo sviluppo cognitivo di un bambino, ma non tutti sanno che questo può avvenire ancora prima della nascita. Ci sono infatti studi che dimostrano che un bimbo nel pancione, sottoposto a stimoli come musica, conversazioni, attività fisica della mamma e interazione con i genitori, nasce con un sistema nervoso più sviluppato rispetto a quelli di bambini che hanno ricevuto meno stimoli durante i nove mesi di gravidanza.
Bonding prenatale e benessere del bambino
Il feto, ormai lo abbiamo capito, prova sensazioni ed emozioni già dentro alla pancia della mamma e questo avviene in risposta non solo a stimoli sonori e visivi, ma anche alle sensazioni positive che vengono trasmesse da mamma e papà. Questo legame si può instaurare già dalle prime settimane di gravidanza, tramite un insieme di pensieri positivi, di attenzioni e di accudimento. Il piccolo ne trarrà grandi benefici, sia a livello di sviluppo neurologico e cognitivo, sia a livello di benessere emotivo, dal momento che si sentirà circondato da un ambiente ricco di amore e di serenità che contribuirà a farlo sentire al sicuro.
Il ruolo del papà
È vero che il rapporto tra una mamma e il suo bambino è qualcosa di unico e speciale, intensificato proprio dal fatto di essere in assoluta simbiosi per tutti i nove mesi della gravidanza. Il bonding prenatale tra mamma e bambino è quindi particolarmente intenso, ma anche il papà ha un ruolo importante e la possibilità di stabilire un rapporto con il piccolo prima ancora che nasca. Il padre potrà quindi partecipare ad ogni tappa della gestazione, dalla prima ecografia al corso pre parto, ma anche stabilire un coinvolgimento emotivo con il bimbo parlandogli mentre è ancora nel pancione, accarezzandolo e canticchiando per lui, stabilendo così le basi per un ottimo rapporto padre figlio.
Come comunicare con il bimbo nel pancione
Ma come migliorare il bonding prenatale? Quali sono i modi per poter comunicare con il nostro bimbo prima di averlo finalmente tra le braccia? È una domanda che sicuramente si pongono molti futuri genitori alle prese con la bella avventura della gravidanza. La buona notizia è che tutti possono attivare il bonding prenatale in maniera semplice. Potete ad esempio parlare al bambino con voce dolce e rassicurante, accarezzando il pancione, massaggiandolo o dandogli lievi colpetti a cui il bimbo reagirà. Fategli anche ascoltare musica, canzoncine o filastrocche: rimarrete stupiti nel constatare che il bimbo mostrerà di saper riconoscere le sue preferite una volta che sarà nato!
In questo modo il piccolo diventerà già parte integrante e attiva della famiglia; quando sarà finalmente nato questo rapporto si arricchirà tramite l’allattamento, il contatto pelle e pelle, i massaggi neonatali e i mille piccoli gesti d’amore che quotidianamente hanno luogo tra una coppia di genitori e il loro bambino.
Voi quale modalità preferireste per stimolare il bonding prenatale? Avete dubbi, domande o esperienze da raccontare? Fatecelo sapere sui nostri canali social!