Ci sono diversi tipi di allergie che possono colpire i nostri bimbi, causando semplici fastidi oppure problemi più seri. Noi di BlaBlaMamma vogliamo aiutarvi a scoprire tutto ciò che c’è da sapere sulle allergie dei bambini e in particolare come riconoscerle e cosa si può fare.
- Allergie dei bambini, un fenomeno in crescita
- Allergie, di cosa stiamo parlando?
- Come si manifestano le allergie?
- Le più comuni tipologie di allergie dei bambini
- Come effettuare la diagnosi
- Cosa fare se il bimbo è allergico
Allergie dei bambini, un fenomeno in crescita
Stando ai dati della Società Italiana di allergologia e immunologia pediatrica, quello delle allergie dei bambini è un fenomeno in crescita, anche a causa del riscaldamento globale che ha allungato il periodo in cui i pollini circolano nell’aria. Nello specifico, un terzo dei bimbi italiani soffre di malattie allergiche, la maggior parte delle quali sono respiratorie, seguite da quelle alimentari.
Allergie, di cosa stiamo parlando?
Le allergie sono reazioni anomale del sistema immunitario, causate dall’esposizione a sostanze estranee a cui l’organismo reagisce con una sensibilizzazione anziché ad una immunizzazione. In questo caso l’allergia si scatena ogni volta che il bimbo entra in contatto con quantità anche minime di quella sostanza (detta allergene), con diversi tipi di manifestazione. Da cosa dipende la maggiore o minore predisposizione a sviluppare allergie? Non c’è una risposta certa, ma si ritiene che in buona parte dipenda da fattori ereditari e costituzionali.
Come si manifestano le allergie?
I modi in cui si può manifestare un’allergia sono diversi e dipendono dall’organo interessato. Si avrà una rinite se è interessata la mucosa nasale, una congiuntivite se sono coinvolti gli occhi, asma se viene colpito il sistema respiratorio, eczema e orticaria se è interessata la cute e, infine, vomito, nausea e diarrea in caso di allergie di tipo alimentare. Come si può vedere, i sintomi delle allergie sono diversi e quindi non è sempre facile individuarne la causa certa, soprattutto se si sommano più sintomi o se questi si sviluppano ore dopo essere stati a contatto con l’allergene. In caso di dubbio, quindi, chiedere il parere del pediatra è la cosa migliore da fare.
In alcuni casi, per fortuna abbastanza rari, si verifica uno shock anafilattico (o anafilassi), cioè una reazione estrema alla sostanza incriminata, che compare in maniera rapidissima e si diffonde a tutto il corpo. I sintomi sono seri: abbassamento della pressione, aumento dei battiti cardiaci, difficoltà respiratoria, pallore e perdita di coscienza. Questa situazione va affrontata tempestivamente, portando il piccolo al pronto soccorso.
Le più comuni tipologie di allergie dei bambini
Non c’è un solo tipo di allergia che può colpire i nostri bambini e anche le manifestazioni possono essere molto diverse.[ 1 ]
Allergie respiratorie
Questo tipo di allergia colpisce le vie respiratorie e si manifesta con secrezione nasale, starnuti, rinite e difficoltà respiratorie. Può trattarsi di:
- allergie ai pollini: si tratta di allergie stagionali che si verificano prevalentemente in primavera, anche se il periodo in cui i pollini sono dispersi nell’aria si è allungato negli ultimi tempi. Ne soffre circa il 10% dei bambini, che manifestano starnuti, scolo nasale, ostruzione del naso, prurito e pizzicore del naso, bruciore agli occhi e la tendenza a respirare con la bocca aperta;
- allergia agli acari della polvere, che vivono nelle nostre case, soprattutto in ambienti caldi e umidi. L’allergia si può manifestare con occhi che lacrimano, starnuti, gonfiori, prurito, arrossamento e pomfi sulla pelle. Qualche attenzione potrà limitare la presenza degli acari in casa: la stanza del bimbo dovrà essere il più possibile privo di arredi, tende, moquette, libri e pelouche, il letto dovrebbe essere privo di cassettiere sottostanti, con un materasso in schiuma di lattice o in poliuretano denso; anche le coperte dovranno essere sintetiche e non di lana o piume, mentre le lenzuola potranno essere di lino o cotone non felpato. Tutta la biancheria da letto dovrà essere lavata spesso e con cura, passata con l’aspirapolvere nelle cuciture ed esposta al sole quotidianamente;
- allergia al pelo di gatto o di cane, che dà tutte le manifestazioni dell’allergia agli acari della polvere e che può causare anche asma.
Allergie alimentari
Queste allergie si scatenano dopo l’ingestione di determinati tipi di alimenti a cui il bimbo è sensibile. Possono causare prurito in bocca, nausea, vomito, diarrea, prurito, orticaria, gonfiori e arrossamenti. Gli alimenti maggiormente allergizzanti sono il latte, le uova, il pesce, i crostacei e la frutta secca con guscio, la soia e alcuni tipi di frutta e verdura come ad esempio pomodori e fragole. Le reazioni possono essere più o meno gravi e variano da un bimbo all’altro; possono inoltre manifestarsi immediatamente oppure a distanza di minuti o addirittura di ore rispetto al momento dell’ingestione.
Allergie ai farmaci
Le allergie ai farmaci sono abbastanza rare e danno come manifestazioni principalmente orticaria durante il periodo di utilizzo del farmaco in questione.
Come effettuare la diagnosi
Come si diagnosticano le allergie? Per prima cosa, è necessario consultare il proprio pediatra, che attraverso una semplice visita può formulare una diagnosi, da confermare poi con degli appositi esami. I test per le allergie sono principalmente due:
- prove cutanee o Prick Test. Questo test consiste nell’applicare sulla pelle del braccio una minima quantità dell’allergene da testare, per poi pungere la cute con una lancetta e osservare la reazione. Se il soggetto è sensibilizzato in breve si svilupperà un piccolo pomfo arrossato e pruriginoso in corrispondenza della puntura, tanto più grande quanto più il soggetto è sensibile. Il test non è doloroso, tanto che può essere effettuato anche sui bimbi, mentre l’eventuale reazione scompare da sola nel giro di poche ore senza lasciare conseguenze;
- test sul sangue o RAST test, che viene eseguito quando c’è una estrema sensibilità cutanea. In entrambi i casi il test deve essere prescritto dal pediatra.
Cosa fare se il bimbo è allergico
A seconda del tipo di allergia c’è una diversa strategia da seguire, che dovrà essere indicata dal pediatra oppure dall’allergologo. In generale per le allergie respiratorie si procede con una terapia antistaminica, mentre per le allergie alimentari bisognerà eliminare il cibo allergizzante dalla dieta per un certo periodo di tempo. I rimedi naturali non hanno un’efficacia dimostrata, anzi, in alcuni casi potrebbero rivelarsi addirittura controproducenti.[ 1 ]
Speriamo che questo delicato argomento sia ora un po’ più chiaro: se avete dubbi o domande potete farcelo sapere sui nostri canali social.
NOTE
1. Santagostino Bimbi, Allergie nei bambini: come riconoscerle e curarle