Storie per bambini, le più belle da leggere insieme Leggere storie per bambini è un ottimo modo per trascorrere del tempo insieme e creare un momento di intimità con i nostri bimbi. Vediamo le più belle da leggere insieme!

Storie per bambini, le più belle da leggere insieme

Non c’è mamma, papà, nonno, nonna o zia che non abbia mai letto una fiaba al proprio bimbo, intento ad ascoltare a bocca aperta. Le storie per bambini sono sempre molto apprezzate: i nostri piccoli riescono spesso a calarsi nei panni del protagonista e a vivere così mille splendide avventure. Non solo: fiabe, favole e storie brevi per bambini sono anche un modo per esplorare il mondo, dare una risposta ai mille perché dei piccoli e ad aiutarli a interiorizzare regole e valori. Noi di BlaBlaMamma vogliamo suggerirvi alcune storie per bambini da leggere insieme!

Perché leggere storie per bambini

Che abbiate scelto storie divertenti per bambini oppure storie per bambini per dormire, leggere o raccontare una storiella ai vostri piccoli offrirà tanti benefici di cui forse non siete consapevoli fino in fondo. È innanzitutto un modo per creare un momento di condivisione intimo e rilassante, che può aprire la porta al dialogo nel momento in cui il bimbo avrà domande e curiosità sulla storia che ha appena ascoltato. Il bimbo capirà poi quanto è bello calarsi nei panni dei personaggi e vivere mille avventure, cosa stimolerà immaginazione e creatività e che lo avvicinerà alla lettura quando sarà più grande. Senza contare, infine, che ascoltare una storia letta da un adulto può aiutare a migliorare il vocabolario e invogliare il bimbo a scoprire parole nuove.

Storie per bambini, le più belle da leggere insieme

Storie per bambini

Scopriamo insieme alcune storie per bambini da leggere insieme prima di andare a dormire oppure per passare il tempo in una giornata di pioggia.

Il paese senza punta di Gianni Rodari

Giovannino Perdigiorno era un grande viaggiatore. Viaggia e viaggia, una volta capitò in un paese dove gli spigoli delle case erano rotondi, e i tetti non finivano a punta ma con una gobba dolcissima. Lungo la strada correva una siepe di rose e a Giovannino venne lì per lì l’idea di infilarsene una all’occhiello. Mentre coglieva la rosa faceva molta attenzione a non pungersi con le spine, ma si accorse subito che le spine non pungevano mica, non avevano punta e parevano di gomma, e facevano il solletico alla mano.
“Guarda, guarda” disse Giovannino ad alta voce. Di dietro la siepe si affacciò una guardia municipale, sorridendo.
“Non lo sapeva che è vietato cogliere le rose?”
“Mi dispiace, non ci ho pensato”.
“Allora pagherà soltanto mezza multa,” disse la guardia, che con quel sorriso avrebbe potuto benissimo esser l’omino di burro che portava Pinocchio al Paese dei Balocchi. Giovannino osservò che la guardia scriveva la multa con una matita senza punta, e gli scappò di dire:
“Scusi, mi fa vedere la sua sciabola?”
“Volentieri,” disse la guardia. E naturalmente nemmeno la sciabola aveva la punta. “Ma che paese è questo?” domandò Giovannino.
“Il Paese senza punta,” rispose la guardia, con tanta gentilezza che le sue parole si dovrebbero scrivere tutte con la lettera maiuscola.
“E per i chiodi come fate?”
“Li abbiamo aboliti da un pezzo, facciamo tutto con la colla. E adesso, per favore, mi dia due schiaffi”.
Giovannino spalancò la bocca come se dovesse inghiottire una torta intera.
“Per carità, non voglio mica finire in prigione per oltraggio a pubblico ufficiale. I due schiaffi, semmai, dovrei riceverli, non darli”.
“Ma qui si usa così”, spiegò gentilmente la guardia, “per una multa intera quattro schiaffi, per mezza multa due soli”.
“Alla guardia?”
“Alla guardia”.
“Ma è ingiusto, è terribile”.
“Certo che è ingiusto, certo che è terribile”, disse la guardia. “La cosa è tanto odiosa che la gente, per non essere costretta a schiaffeggiare dei poveretti senza colpa, si guarda bene dal fare niente contro la legge. Su, mi dia quei due schiaffi, e un’altra volta stia più attento”.
“Ma io non le voglio dare nemmeno un buffetto sulla guancia: le farò una carezza, invece”.
“Quand’è così”, concluse la guardia, “dovrò riaccompagnarla alla frontiera”.
E Giovannino, umiliatissimo, fu costretto ad abbandonare il Paese senza punta. Ma ancor oggi sogna di poterci tornare, per viverci nel più gentile dei modi, in una bella casetta col tetto senza punta.

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La cicala e la formica

Durante l’estate, una cicala cantava posata su un filo d’erba mentre sotto di lei, una formica faticava per trasportare al sicuro nel suo formicaio i chicchi di grano.
Ogni tanto, la cicala, chiedeva alle formiche: “Perché mai lavorate tutto il giorno? Venite qui con me, all’ombra dell’erba: starete al fresco e potremo cantare insieme”.
Ma la formica, continuavano a lavorare: “Devo preparare le provviste per l’inverno; quando la neve avrà ricoperto la terra, non resterà più nulla da mangiare.”
La cicala non riusciva proprio a capire la formica. Del resto, l’estate era ancora lunga e di tempo per mettere da parte le provviste ce ne sarebbe stato fin troppo. Così continuò a cantare e l’estate finì.
Venne l’autunno: non c’erano più frutti in giro e la cicala vagava di qua e di là, sgranocchiando gli steli ingialliti dell’erba e qualche foglia ormai essiccata. Ma anche l’autunno finì: arrivò l’inverno e la neve coprì la terra. Non era rimasto più nulla da mettere sotto i denti.
La cicala batteva i denti dal freddo e aveva una gran fame.
Un giorno, sotto la neve, raggiunse una casetta piccina; guardò dentro, passando accanto alla finestra e vide la formica che stava al calduccio riparata dalla neve, sgranocchiando i chicchi di grano che aveva messo da parte.
Infreddolita, la cicala bussò alla porta.
“Chi bussa?”
“Sono la cicala; sto morendo di freddo e non ho più niente da mangiare”.
“Mi ricordo di te: quest’estate, mentre io lavoravo duramente per prepararmi all’inverno, tu cosa facevi?”
“Ho cantato!”
“Hai cantato?” rispose la formica “E allora adesso balla!”
Poi chiuse la porta e lasciò al freddo la cicala.

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Fiaba africana – La giraffa vanitosa

In Africa viveva una giraffa bellissima, elegante, snella e la più alta fra tutte. La giraffa era consapevole della sua bellezza e, vanitosa com’era, andava in giro per la savana tutto il giorno dicendo: “Guardatemi, sono la più bella!”. Non aiutava mai gli altri animali e non si preoccupava per loro, presa com’era da se stessa. Un giorno però, una scimmia decise di darle una lezione. Consigliò alla giraffa di prendere dei datteri che si trovavano molto in alto su un albero, dicendole che erano i più dolci che avesse mai provato. La giraffa provò e riprovò ma non ci riuscì, erano troppo in alto. Allora la scimmia salì sulla sua schiena e si arrampicò sulla sua testa fino ad arrivare a cogliere i datteri. Quando scese a terra la scimmia disse alla giraffa: “Vedi, cara mia, sarai anche la più bella e alta di tutti, ma non puoi fare a meno degli altri animali, devi imparare a rispettarli”. Da quel giorno la giraffa imparò la lezione e non mancò più di rispetto agli altri animali.

Fiaba degli indiani d’America – Perché i corvi sono neri

Molto tempo fa, nelle praterie del Nord America, gli uomini vivevano in tribù e cacciavano i bufali, grazie ai quali potevano nutrirsi e fabbricare vestiti e coperte per proteggersi dal freddo. C’era però un problema: i corvi, che al tempo erano bianchi e non neri, erano molto amici dei bufali. Ogni volta che gli uomini tentavano di avvicinarsi ai bufali per catturarli, i corvi dall’alto li vedevano arrivare e avvisavano i loro amici del pericolo, facendoli scappare.
Allora, il capo della tribù gli uomini ebbe un’idea: diede a suo nipote una grande pelle di bufalo e lo mandò a nascondersi tra gli altri bufali nella prateria. Quando i corvi mandarono l’allarme per l’arrivo degli uomini, tutti i bufali scapparono tranne ovviamente il “finto bufalo”. Un corvo si avvicinò a lui per dirgli di scappare e, in quel momento, il nipote del capo tribù si tolse la pelle di bufalo, afferrò il corvo per le gambe e lo catturò. Gli uomini della tribù cercarono di bruciare il corvo, ma lui riuscì a liberarsi e a scappare. Le sue piume però, bruciate dal fuoco, divennero nere e così anche quelle dei suoi figli e di tutti i corvi da quel giorno in poi.

Fiaba Giapponese – Momotaro

Un giorno, una vecchia contadina giapponese andò al fiume per fare il bucato. Mentre lavava i panni, notò una grande pesca trasportata dalla corrente del fiume, la raccolse e la portò a casa per mostrarla a suo marito. Quando il marito tagliò la pesca, al suo interno trovò un neonato. I vecchietti chiamarono il bambino Momotaro, che significa “figlio della pesca”, e lo tennero con loro. Momotaro crebbe grande e forte, così forte che era in grado di sradicare un albero a mani nude.
La regione in cui viveva Momotaro insieme ai suoi genitori adottivi era spesso presa di mira dagli orchi, che derubavano e spaventavano i poveri contadini. Momotaro non sopportava di vedere i suoi amici maltrattati, decise così di partire per sconfiggere gli orchi una volta per tutte. Portò con sé tre focacce di miglio che gli avevano preparato con amore i suoi genitori.
Lungo il suo viaggio per raggiungere il castello degli orchi, Momotaro incontrò tre animali: un cane, una scimmia e un fagiano. A ogni animale il ragazzo offrì la metà di una sua focaccia e loro in cambio gli promisero il loro aiuto. Arrivati al castello, Momotaro e i suoi tre amici riuscirono a sconfiggere gli orchi grazie al gioco di squadra: il fagiano beccava gli occhi dei nemici, il cane gli mordeva le gambe e la scimmia li graffiava. Sconfitti gli orchi, Momotaro tornò in paese e restituì ai contadini tutto ciò che gli orchi avevano rubato.

I migliori libri di storie per bambini

Scopriamo insieme alcuni libri di storie per bambini da leggere insieme per un momento di condivisione e di relax per i nostri piccoli!

Fiabe della buonanotte per bambine ribelli

Questo libro per bambine (e per bambini) può essere letto dagli 8 anni in su. Non è il classico libro di fiabe, ma una raccolta di racconti sulle imprese di donne straordinarie, come ad esempio la tennista Serena Williams, la scienziata Rita Levi Montalcini, l’artista Frida Kahlo e tante altre musicista, astronaute, sportive e scienziate che insegneranno con il loro esempio a credere sempre nei propri sogni.

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Favole per bambini

In questo libro non troverete favole classiche, ma oltre 50 storie nuovissime che faranno vivere straordinarie avventure ai vostri bambini e trasmetteranno loro valori e insegnamenti preziosi. La raccolta si divide in tre volumi: storie educative, storie per stimolare la creatività e storie per migliorare l’autostima.

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Piccole storie per bambini di 2 anni

Questo libro di storie per bambini è pensato per i più piccoli. Si tratta di 7 racconti inediti scritti con grande delicatezza e riccamente illustrati, perfetti per essere seguiti da chi ancora non legge da solo ma segue la trama guardando le immagini, stimolando così il piacere dell’ascolto.

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Il grande libro delle fiabe

I protagonisti di queste fiabe sono orchi e principesse, porcellini e capretti, re e maghi, topolini e formiche, streghe e giganti che vivono nel loro mondo magico. Queste fiabe classiche arricchite da illustrazioni incanteranno i vostri bambini, che vi chiederanno di leggerle e rileggerle. Il libro è consigliato a partire dai 5 anni.

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Pollicino

Pollicino è una storia per bambini classica, che viene amata e apprezzata generazione dopo generazione. Si può acquistare in diverse versioni, anche illustrate, per la gioia dei nostri piccoli che scopriranno le simpatiche avventure di questo bimbo di statura minuscola.

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Cappuccetto Rosso

Non si può parlare di fiabe classiche per bambini senza citare Cappuccetto Rosso. Anche in questo caso le versione sono tante, tantissime: il racconto di Cappuccetto Rosso, del lupo cattivo e della nonna ha catturato, spaventato e affascinato generazioni di bimbi! Le versioni più famose sono quella di Perrault del 1697 e quella dei fratelli Grimm del 1857.

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Il piccolo principe

Quella del Piccolo Principe è la storia dell’incontro in mezzo al deserto tra un aviatore e un buffo ometto vestito da principe che è arrivato sulla Terra dallo spazio. È la storia di amicizia e di avventure, che può essere letto come un semplice racconto dai bimbi più piccoli ed essere interpretato in maniera più profonda da ragazzi e adulti.

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Voi quali storie per bambini raccontate di solito ai vostri piccoli? Fatecelo sapere sui nostri canali social!