Le più belle filastrocche di Gianni Rodari per bambini I bambini amano farsi cullare dai ritmi di poesie e rime, soprattutto se sono belle come quelle di Gianni Rodari! Scopriamo quindi insieme quali sono le più belle filastrocche di Gianni Rodari da leggere insieme!

Le più belle filastrocche di Gianni Rodari per bambini

Gianni Rodari è uno degli scrittori per bambini (e non solo) più conosciuti e amati. Appassionato di politica, musica e lettura, ebbe il suo primo contatto con il mondo dei bambini nel 1941, quando diventò maestro supplente. La sua carriera poi prese una strada diversa, ma continuò a scrivere racconti, poesie e filastrocche, arrivando persino a pubblicare libri e a dirigere un settimanale per bambini. Noi di BlaBlaMamma vogliamo farvi conoscere alcune delle più belle filastrocche di Gianni Rodari per bambini.

Filastrocche di Gianni Rodari su parole, numeri e punteggiatura

Il caso di una parentesi

C’era una volta
una parentesi aperta
e uno scolaro
si scordò di chiuderla.
Per colpa di quel somaro
la poveretta buscò un raffreddore,
e faceva uno starnuto
al minuto.
Passato il malore
fece scrivere da un pittore
il seguente cartello:
Chi mi apre, mi chiuda, per favore.

La famiglia Punto e Virgola

C’era una volta un punto
e c’era anche una virgola:
erano tanto amici,
si sposarono e furono felici.
Di notte e di giorno
andavano intorno
sempre a braccetto:
“Che coppia modello”
la gente diceva
“che vera meraviglia
la famiglia Punto-e-virgola”.
Al loro passaggio
in segno di omaggio
perfino le maiuscole
diventavano minuscole:
e se qualcuna, poi,
a inchinarsi non è lesta
la matita del maestro
le taglia la testa.

L’accento sulla A

“O fattorino in bicicletta
dove corri con tanta fretta?”
“Corro a portare una lettera espresso
arrivata proprio adesso”.
“O fattorino, corri diritto,
nell’espresso cosa c’è scritto?”
“C’è scritto: Mamma non stare in pena
se non rientro per cena,
in prigione mi hanno messo
perché sui muri ho scritto col gesso.
Con un pezzetto di gesso in mano
quel che scrivevo era buon italiano,
ho scritto sui muri della città
“Vogliamo pace e libertà”.
Ma di una cosa mi rammento,
che sull’-a- non ho messo l’accento.
Perciò ti prego per favore,
va’ tu a correggere quell’errore,
e un’altra volta, mammina mia,
studierò meglio l’ortografia”.

Como sul comò

Una volta un accento
per distrazione cascò
sulla città di Como
mutandola in comò.
Figuratevi i cittadini
comaschi, poveretti:
detto e fatto si trovarono
rinchiusi nei cassetti.
Per fortuna uno scolaro
rilesse il componimento
e liberò i prigionieri
cancellando l’accento.
Ora ai giardini pubblici
han dedicato un busto
“A colui che sa mettere
gli accenti al posto giusto”.

B.P.

Tutte le lettere dell’alfabeto
hanno un suono vivace e lieto
tranne l’Acca che, come si sa,
un suono proprio non ce l’ha.
Ci sono lettere importanti:
l’A che a tutte sta davanti,
del suo primato è molto orgogliosa
e porta sempre la Maglia rosa;
la Zeta, con cui si scrive “zero”,
è più temuta dell’Uomo Nero.
Ci sono lettere buone e care
come la G del verbo giocare.
Certe lettere vanno in coppia,
e la T spesso si raddoppia…
Ma la coppia più speciale,
famosa su scala internazionale,
è quella che vedete qui:
una B. con una P.
B.P… Che vuol dire? Pensateci un po’:
forse Buon Pranzo… forse Buon Pro…
Oppure… Buona Passeggiata?
Trovate da soli la … Bella Pensata.

La tragedia di un Dieci

Fuggiva un giorno un Dieci
pieno di trepidazione,
inseguito da un nemico mortale:
la Sottrazione!
Il poverino è raggiunto,
crudelmente mutilato:
ben due unità ha perduto,
un Otto è diventato.
Dalla padella cascando
nella brace,
ecco qua,
incappa nella Divisione
che lo taglia a metà.
Ora è un misero Quattro,
mal visto dagli scolari.
Consolati gli dicono
sei sempre un numero pari.
C’è poco da consolarsi
la mia sorte è ben dura.
O incontro un’Addizione
o sarà… la bocciatura.

Le più belle filastrocche di Gianni Rodari per bambini2

Filastrocche di Gianni Rodari sulla scuola

Il primo giorno di scuola

Suona la campanella;
scopa, scopa la bidella;
viene il bidello ad aprire il portone;
viene il maestro dalla stazione;
viene la mamma, o scolaretto,
a tirarti giù dal letto…
Viene il sole nella stanza:
su, è finita la vacanza.
Metti la penna nell’astuccio,
l’assorbente nel quadernuccio,
fa la punta alla matita
e corri a scrivere la tua vita.
Scrivi bene, senza fretta
ogni giorno una paginetta.
Scrivi parole diritte e chiare:
Amore, lottare, lavorare.

Distrazione interplanetaria

Chissà se a quest’ora su Marte,
su Mercurio o Nettuno,
qualcuno
in un banco di scuola
sta cercando la parola
che gli manca
per cominciare il tema
sulla pagina bianca.
E certo nel cielo di Orione,
dei Gemelli, del Leone,
un altro dimentica
nel calamaio
i segni d’interpunzione …
come faccio io.
Quasi Io sento
lo scricchiolio
di un pennino
in fondo al firmamento:
in un minuscolo puntino
nella Via Lattea
un minuscolo scolaretto
sul suo libro di storia
disegna un pupazzetto.
Lo sa che non sta bene,
e anch’io lo so:
ma rideremo insieme
quando lo incontrerò.

Il paese delle vacanze

Il Paese delle Vacanze
non sta lontano per niente:
se guardate sul calendario
lo trovate facilmente.
Occupa, tra Giugno e Settembre,
la stagione più bella.
Ci si arriva dopo gli esami.
Passaporto, la pagella.
Ogni giorno, qui, è domenica,
però si lavora assai:
tra giochi, tuffi e passeggiate
non si riposa mai.

La scuola dei grandi

Anche i grandi a scuola vanno
tutti i giorni di tutto l’anno.
Una scuola senza banchi,
senza grembiuli né fiocchi bianchi.
E che problemi, quei poveretti,
a risolvere sono costretti:
“In questo stipendio fateci stare
vitto, alloggio e un po’ di mare”.
La lezione è un vero guaio:
“Studiare il conto del calzolaio”.
Che mal di testa il compito in classe:
“C’è l’esattore delle tasse”!

Il calamaio

Che belle parole
se si potesse scrivere
con un raggio di sole.
Che parole d’argento
se si potesse scrivere
con un filo di vento.
Ma in fondo al calamaio
c’è un tesoro nascosto
e chi lo pesca
scriverà parole d’oro
col più nero inchiostro.

Le più belle filastrocche di Gianni Rodari per bambini3

Le più belle filastrocche di Gianni Rodari

La luna al guinzaglio

Con te la luna è buona,
mia savia bambina:
se cammini, cammina
e se ti fermi tu
si ferma anche la luna
ubbidiente lassù.
È un piccolo cane bianco
che tu tieni al guinzaglio,
è un docile palloncino
che tieni per il filo:
andando a dormire lo leghi al cuscino,
la luna tutta notte
sta appesa sul tuo lettino.

Stelle senza nome

I nomi delle stelle sono belli:
Sirio, Andromeda, l’Orsa, i due Gemelli.
Chi mai potrebbe dirli tutti in fila?
Son più di cento volte centomila.
In fondo al cielo, non so dove e come,
c’è un milione di stelle senza nome:
stelle comuni, nessun le cura,
ma per loro la notte è meno scura.

Girotondo in tutto il mondo

Filastrocca per tutti i bambini,
per gli italiani e per gli abissini,
per i russi e per gli inglesi,
gli americani ed i francesi;
per quelli neri come il carbone,
per quelli rossi come il mattone;
per quelli gialli che stanno in Cina
dove è sera se qui è mattina.
Per quelli che stanno in mezzo ai ghiacci
e dormono dentro un sacco di stracci;
per quelli che stanno nella foresta
dove le scimmie fan sempre festa.
Per quelli che stanno di qua o di là,
in campagna od in città,
per i bambini di tutto il mondo
che fanno un grande girotondo,
con le mani nelle mani,
sui paralleli e sui meridiani.

Un treno carico di filastrocche

O che stazione importante:
udite la voce dell’altoparlante?
“Dal marciapiede numero nove
parte il rapido per Ognidove”.
O che stazione di riguardo,
ti chiede scusa se c’è ritardo:
“L’accellerato, sbuffando e fischiando,
arriverà alle Non-si-sa-quando”.
E come infine è giunto il treno
lei si presenta senza meno:
“Mi chiamo stazione Così-e-così,
tutti quanti scendono qui”.

Io vorrei

Io vorrei che nella luna
ci si andasse in bicicletta
per vedere se anche lassù
chi va piano non va in fretta.
Io vorrei che nella luna
ci si andasse in micromotore
per vedere se anche lassù
chi sta zitto non fa rumore.
Io vorrei che nella Luna
ci si andasse in accelerato
per vedere se anche lì
chi non mangia la domenica
ha fame il lunedì.

Quali di queste filastrocche di Gianni Rodari vi piacciono di più? Ne conoscete altre? Fatecelo sapere sui nostri canali social!

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