Primo soccorso pediatrico, cosa fare? Capita, purtroppo, che i nostri bambini si facciano male. Cosa fare? Frequentare un corso di primo soccorso pediatrico sarebbe l'ideale, ma ecco alcune indicazioni da mettere in pratica in attesa dei soccorsi.

Primo soccorso pediatrico, cosa fare?

I bambini, fin dalla più tenera età, hanno voglia di esplorare, di scoprire e di giocare. Sono insomma degli avventurosi esploratori del mondo, ma a volte questo loro atteggiamento può avere come effetto collaterale qualche incidente di percorso. Noi genitori sappiamo bene che incidenti, imprevisti e malattie con i bambini sono all’ordine del giorno e che proprio per questo motivo la cosa migliore da fare sarebbe quella di frequentare un corso di Primo Soccorso Pediatrico, che vengono organizzati frequentemente su tutto il territorio. In caso di incidente, poi, la prima cosa da fare è quella di chiamare soccorsi, che sia il proprio pediatra, la Guardia Medica Pediatrica o il numero unico per le emergenze, ovvero il 112. Ma cosa fare immediatamente, intanto che si aspettano i soccorsi? Noi di BlaBlaMamma, senza volerci sostituire in nessun modo alle figure specializzate che si devono occupare della gestione di queste emergenze e che devono sempre essere il vostro principale punto di riferimento, vogliamo provare a darvi qualche consiglio. Ricordate poi che la prevenzione degli infortuni è importante e che quindi dovremmo sorvegliare e proteggere sempre i nostri bambini, pur senza riempirli di paure e di ansie.

Primo soccorso, cosa fare in caso di traumi ed ematomi?

Non è raro che i bambini cadano o urtino contro qualcosa provocandosi un trauma oppure un ematoma. Se lamenta un forte dolore la cosa migliore è quella di recarsi al Pronto Soccorso, mentre se la situazione appare sotto controllo si può provare ad applicare ghiaccio per una decina di minuti, ripetendo questo trattamento per qualche ora. Nei giorni successivi tenete monitorata la situazione e, se il trauma è avvenuto nella zone dell’addome o nella zona lombare, non dimenticate di esaminare le urine per rilevare eventuali tracce di sangue.

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E in caso di trauma cranico?

Per i genitori è sempre un grosso spavento quando il bambino picchia la testa. Non sempre, però, è il caso di correre all’ospedale. Cercate innanzitutto di ripensare alla dinamica dell’incidente, considerando l’altezza da cui è caduto e la superficie d’impatto, poi tenete in considerazione se il piccolo ha perso conoscenza oppure piange ed è facilmente consolabile. In questo caso potete applicare un po’ di ghiaccio sulla zona interessata, cercando di non farlo dormire fino a che non sia tornato tutto nella normalità. Se nelle successive 48 ore compaiono sintomi come vomito, disturbi della vista e sonnolenza fuori dal consueto dovrete però recarvi al Pronto Soccorso.

Cosa fare in caso di tagli o ferite

Quasi tutti i genitori si lasciano prendere dal panico quando vedono sanguinare il proprio bimbo. Anche in questo caso, però, bisognerebbe sforzarsi di mantenere la calma e valutare la situazione in maniera oggettiva. In caso di piccole ferite che smettono subito di sanguinare e che non interessano il viso potete lavarvi le mani, asciugarle bene con un fazzoletto di carta e poi lavare con attenzione la ferita, usando acqua e sapone. Se notate corpi estranei incastrati recatevi subito al Pronto Soccorso. Se la ferita sanguina premetevi contro una garza sterile per qualche minuto, ma se il flusso di sangue non dovesse fermarsi recatevi in ospedale.
In caso di ferite profonde non muovetevi e chiamate un’ambulanza; nell’attesa potete mettere in atto alcuni accorgimenti, che vi verranno probabilmente suggeriti dall’operatore:

  • se la ferita è su un braccio o una gamba tenete l’arto sollevato;
  • se il sangue esce zampillando, legate un laccio alla radice dell’arto interessato;
  • se la ferita interessa torace o schiena, comprimetela con garze pulite;
  • tenete il bambino sdraiato e cercate di farlo rimanere calmo e tranquillo.

Il primo soccorso pediatrico in caso di ustioni

Le ustioni possono essere causate dal fuoco, ma anche da un oggetto incandescente o da un liquido bollente. Se l’ustione interessa un’ampia superficie del corpo, superiore al 10%, è indispensabile il ricovero in ospedale. Bisogna poi tenere conto della profondità dell’ustione e della zona interessata, ricordando che mani, piedi, volto e genitali sono quelle con il maggiore rischio di complicazioni.
Se l’ustione è di entità ridotta, superficiale e non nelle zone del corpo più delicate si può curare a casa, senza però dimenticare di chiedere prima il supporto del proprio pediatra. In caso di ustioni in zone coperte da vestiti ricordate di raffreddare il tessuto prima di staccarlo dalla pelle, ma se l’ustione è estesa o profonda questa operazione deve essere assolutamente svolta in ospedale. Successivamente l’ustione deve essere mantenuta pulita e curata con l’applicazione di garze medicate, ma sarà il pediatra a darvi indicazioni più precise.

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Ingestione di farmaci o sostanze tossiche

I bambini piccoli, si sa, hanno la tendenza a portare alla bocca tutto ciò che vedono: è il loro modo di esplorare il mondo! Cerchiamo quindi di fare attenzione e di non lasciare alla loro portata farmaci, sostanze tossiche o qualsiasi cosa che potrebbe essere dannosa se ingerita. Nel caso in cui ciò avvenisse, però, non perdete la calma e non prendete iniziative come quelle di provocare il vomito del piccolo o di fargli bere latte o altre sostanze. Cercate invece di fare rapidamente il punto della situazione e chiamate il Centro Antiveleni, pronti a riferire in maniera precisa che sostanza è stata ingerita, in che quantità e quali sono le condizioni del bimbo. Vi verranno fornite tutte le informazioni utili per gestire la situazione.

Primo soccorso pediatrico: cosa fare in caso di soffocamento

E se il bimbo porta alla bocca un piccolo oggetto in grado di impedirgli di respirare? Se siete in grado di farlo, effettuate la manovra di disostruzione pediatrica in base all’età del piccolo; ci sono buone probabilità che riusciate a risolvere la situazione. In caso contrario o se l’oggetto non viene rimosso non cercate di prenderlo con le mani: rischiereste di spingerlo ancora più in profondità! Chiamate il 112, sapranno guidarvi nella maniera migliore.

Epistassi, cosa fare?

Al bimbo esce sangue dal naso pur non avendo preso colpi? Allora può trattarsi di epistassi, cioè un’emorragia nasale. Se è occasionale e di lieve entità si può agire in questo modo:

  • tenete il bimbo in piedi e con la testa leggermente china in avanti, in modo da non far scendere il sangue nella faringe;
  • fategli soffiare forte il naso per espellere eventuali coaguli;
  • comprimete con pollice e indice il setto nasale per una decina di minuti.

Se il flusso di sangue non si arresta dovrete recarvi in Pronto Soccorso per effettuare un tamponamento nasale.[ 1 ]

Vi è mai capitato di dover affrontare una di queste situazioni? Raccontatecelo sui nostri canali social!

NOTE


1. Centro medico Santagostino, Consigli di primo soccorso pediatrico