Incontinenza post partum, tutto quello che dovresti sapere Avere piccole perdite di urina dopo il parto può essere imbarazzante ma è normale: vediamo qualche consiglio per affrontare l'incontinenza post partum. Ad esempio, conoscete gli esercizi di Kegel?

post partum

La gravidanza e il parto costituiscono due eventi che comportano grandi cambiamenti nel corpo di una donna, che vede crescere dentro di sé il suo bimbo per nove mesi prima di darlo alla luce. Durante questo percorso straordinario il corpo si adatta, si espande, lavora senza sosta, e al momento del travaglio affronta uno degli sforzi muscolari più intensi in assoluto. È quindi normale che, dopo la nascita, possano presentarsi piccole conseguenze temporanee legate a queste trasformazioni.

Una delle più comuni è l’incontinenza post partum, un disturbo che può comparire nelle settimane successive alla nascita del bambino e che spesso crea imbarazzo, disagio o preoccupazione. Si tratta però di una condizione molto frequente tra le neo mamme e, nella maggior parte dei casi, del tutto reversibile.

Noi di BlaBlaMamma vogliamo spiegare nel dettaglio di cosa si tratta, perché compare e quali sono gli esercizi e i rimedi che gli esperti propongono per affrontarla e ritrovare il giusto equilibrio del pavimento pelvico.

Incontinenza urinaria post parto, di cosa si tratta

L‘incontinenza urinaria post partum è come detto un disturbo molto comune tra le neo mamme e, oltre al fastidio fisico, può generare un certo imbarazzo perché si manifesta con una ridotta capacità di trattenere la pipì. Dopo una risata, un colpo di tosse, uno starnuto, uno sforzo improvviso o un movimento più energico possono verificarsi piccole perdite involontarie di urina, spesso del tutto inaspettate.

La causa principale risiede nel pavimento pelvico, un insieme di muscoli e tessuti che ha il compito di sostenere vescica, utero e intestino. Durante la gravidanza questo complesso muscolare viene progressivamente sollecitato dal peso del bambino e dai cambiamenti ormonali che ne modificano tono ed elasticità. Il parto, soprattutto se naturale, rappresenta poi un ulteriore momento di forte stress, durante il quale i tessuti del pavimento pelvico possono essere stirati, indeboliti o irritati a causa delle spinte prolungate.

Tutto ciò può portare a una temporanea difficoltà nel controllare la vescica. Il disturbo tende a essere più evidente:

  • in caso di parto naturale, soprattutto se accompagnato da spinte molto lunghe o faticose;
  • quando il neonato ha un peso elevato o una circonferenza del capo particolarmente importante;
  • in presenza di lacerazioni, episiotomia o uso di strumenti come forcipe o ventosa.

In alcune situazioni più rare, l’indebolimento dei tessuti può favorire il prolasso dell’utero o della vescica, cioè lo scivolamento verso il basso di uno degli organi pelvici. Anche in questo caso, però, si tratta di condizioni che possono essere affrontate con percorsi riabilitativi mirati e con il supporto di specialisti esperti.

Ci sono donne più predisposte?

Esiste una certa predisposizione a sviluppare l’incontinenza post parto, perché non tutte le donne vivono gli stessi cambiamenti pelvici durante gravidanza e travaglio. Alcuni fattori possono rendere il pavimento pelvico più vulnerabile, aumentando il rischio che questo disturbo si presenti nelle settimane successive al parto.

In generale hanno una maggiore probabilità di soffrirne:

  • donne che hanno avuto uno o più parti naturali, soprattutto se caratterizzati da fasi di spinta prolungate;
  • donne che hanno dato alla luce il loro bambino dopo un travaglio lungo o particolarmente impegnativo;
  • neo mamme che hanno partorito in modo naturale ma con l’aiuto del forcipe o di altri strumenti ostetrici;
  • mamme che hanno avuto neonati di grandi dimensioni, un fattore che incrementa la pressione sul pavimento pelvico;
  • donne che durante la gravidanza hanno sofferto di diabete gestazionale, condizione che può indebolire i tessuti e favorire oscillazioni nel controllo vescicale;
  • donne in sovrappeso sia prima che dopo la gravidanza, poiché il peso in eccesso aumenta la pressione sugli organi pelvici;
  • donne che hanno sofferto di incontinenza da stress prima o durante la gravidanza, segnale di un pavimento pelvico già più fragile.

Oltre a questi fattori, anche predisposizioni genetiche, la qualità del tessuto connettivo e una ridotta tonicità muscolare pre-gravidanza possono contribuire a rendere alcune donne più sensibili a questo disturbo. L’aspetto positivo è che, nella maggior parte dei casi, un percorso mirato di riabilitazione pelvica permette di recuperare pienamente la funzionalità.

Quanto dura l’incontinenza post partum?

Per molte neo mamme le perdite di urina tendono a ridursi spontaneamente già nelle prime settimane dopo il parto, quando i muscoli del pavimento pelvico iniziano a recuperare tono ed elasticità. In altri casi, soprattutto se il travaglio è stato lungo o particolarmente intenso, il recupero può richiedere più tempo e procedere in modo graduale.

La durata dipende da diversi fattori:
la condizione generale del pavimento pelvico, eventuali lacerazioni o interventi ostetrici, il peso del neonato e anche lo stile di vita della mamma nel periodo post partum. Alcune donne notano un miglioramento significativo entro 4 o 6 settimane, mentre altre possono aver bisogno di diversi mesi per tornare alla piena continenza.

Se entro due o tre mesi dal parto la situazione non mostra segni di miglioramento, è consigliabile rivolgersi a uno specialista, come un ginecologo o un urologo. Il professionista potrà valutare la funzionalità del pavimento pelvico, escludere la presenza di infezioni o altre patologie e proporre un percorso mirato, che spesso include esercizi specifici o sedute di riabilitazione pelvica.

In molti casi, un intervento tempestivo permette di accorciare notevolmente i tempi di recupero e di tornare a una gestione serena della vescica.

incontinenza in gravidazna
Portrait of the young pregnant woman

Si può prevenire?

Fare prevenzione è possibile, anche se non sempre sufficiente a evitare completamente il problema. L’obiettivo principale è mantenere il pavimento pelvico elastico, tonico e reattivo già durante la gravidanza, in modo da ridurre il rischio di indebolimento dopo il parto.

Già a partire dai primi mesi di gravidanza è possibile introdurre degli esercizi per rafforzare il pavimento pelvico. I più consigliati sono i celebri esercizi di Kegel[ 1 ], utili sia in gravidanza che nel periodo post partum per alleviare o prevenire l’incontinenza. Si tratta di esercizi semplici, che non richiedono attrezzature particolari e possono essere eseguiti comodamente a casa, anche mentre si svolgono altre attività quotidiane.

Tuttavia, è importante eseguirli nel modo corretto. Se effettuati senza guida, i Kegel possono risultare poco efficaci o, in alcuni casi, addirittura peggiorare la tensione muscolare della zona pelvica. Per questo motivo le prime sessioni dovrebbero ideally essere svolte con la supervisione di una figura esperta, come un’ostetrica o un fisioterapista specializzato in riabilitazione pelvi-perineale, che possa insegnare come riconoscere e attivare correttamente i muscoli coinvolti.

La prevenzione, quindi, non si limita agli esercizi, ma passa anche da:

  • una corretta postura durante la gravidanza;
  • un aumento di peso equilibrato;
  • l’attenzione alla respirazione e al rilassamento del diaframma, che ha un ruolo diretto sul pavimento pelvico;
  • una regolare attività fisica dolce, come camminate, yoga prenatale o nuoto leggero.

Tutte queste accortezze contribuiscono a mantenere un pavimento pelvico più forte e preparato al momento del parto.

I rimedi per l’incontinenza post parto

Se questa condizione tarda a risolversi spontaneamente è importante rivolgersi a un medico, che valuterà la situazione ed escluderà la presenza di altre patologie o di eventuali infezioni del tratto urinario, spesso responsabili di sintomi molto simili. Una volta escluse possibili complicazioni, lo specialista potrà indicare il percorso più adatto, quasi sempre basato sulla riattivazione e sul rinforzo del pavimento pelvico.

Il trattamento più comune prevede un programma di esercizi mirati per migliorare la capacità dei muscoli pelvici di sostenere la vescica e controllarne lo svuotamento. Anche in questa fase risultano particolarmente utili gli esercizi di Kegel, che, se eseguiti correttamente, possono essere iniziati a qualsiasi età e rappresentano un valido supporto nel recupero della continenza. L’aspetto fondamentale è imparare la tecnica giusta e riconoscere i muscoli coinvolti: un esercizio base consiste nel contrarre i muscoli del pavimento pelvico per circa 5 secondi, come se si volesse sollevare la muscolatura verso l’alto, per poi rilasciare lentamente espirando. La sequenza va ripetuta più volte al giorno, evitando di contrarre glutei, addome o cosce.

In alcuni casi il medico può consigliare un ciclo di riabilitazione pelvi-perineale con un fisioterapista specializzato, che aiuta a eseguire gli esercizi in modo corretto e ad adottare una postura e una respirazione adeguate. Tecniche come il biofeedback o l’elettrostimolazione possono rappresentare un ulteriore supporto quando il pavimento pelvico è molto indebolito.

Anche lo stile di vita gioca un ruolo importante nel migliorare l’incontinenza:

  • una riduzione del peso corporeo in caso di sovrappeso può diminuire la pressione sulla vescica;
  • limitare bevande alcoliche e contenenti caffeina aiuta a ridurre l’urgenza minzionale;
  • evitare cibi piccanti e agrumi può ridurre irritazioni e stimoli eccessivi;
  • bere molta acqua favorisce un corretto funzionamento delle vie urinarie e contribuisce a prevenire cistiti;
  • consumare cibi ricchi di fibre aiuta a combattere la stitichezza, che può peggiorare i sintomi compressivi sul pavimento pelvico.

Integrare queste buone abitudini nella routine quotidiana può accelerare il recupero e restituire un maggiore controllo della vescica, migliorando sensibilmente la qualità della vita nella delicata fase del post partum.

Conclusioni

L’incontinenza urinaria post parto è un disturbo molto comune e, nella maggior parte dei casi, del tutto temporaneo. La gravidanza e il parto rappresentano eventi intensi per il pavimento pelvico, che ha bisogno di tempo e di esercizi mirati per recuperare tono e funzionalità. Con il supporto di uno specialista, la pratica costante degli esercizi di Kegel e alcune modifiche allo stile di vita, il miglioramento arriva gradualmente e spesso in modo significativo.

Ascoltare il proprio corpo, non sottovalutare i sintomi e chiedere aiuto quando necessario permette di affrontare questo periodo con maggiore consapevolezza e serenità. Ogni mamma ha i suoi tempi, e un percorso personalizzato può davvero fare la differenza nel ritrovare il pieno benessere dopo il parto.

NOTE


1. Humanitas Salute, Cosa sono gli esercizi di Kegel?