Tornare al lavoro dopo la maternità è una fase cruciale e complessa nella vita di molte donne. Questo passaggio rappresenta una nuova fase della loro esistenza, segnata dalla sfida di bilanciare la maternità e la professione, un compito che può sembrare schiacciante. Le neo mamme possono trovarsi a navigare in un territorio sconosciuto, affrontando una serie di sfide emotive e pratiche, a volte con l’aggravante di avere un aiuto esterno quasi nullo, sia dal punto di vista pratico che psicologico.
In questo articolo vedremo quali sono queste sfide e condivideremo diversi consigli pratici per aiutare ogni mamma a superare il momento del ritorno al lavoro e tutte le difficoltà che porta con sé questo difficile periodo di transizione.
- Capire le sfide emotive del ritorno al lavoro dopo la maternità
- Affrontare le sfide pratiche
- Creare un ambiente di sostegno
- Conclusioni
Capire le sfide emotive del ritorno al lavoro dopo la maternità
Il conflitto interno
Il ritorno al lavoro dopo la maternità può innescare un conflitto emotivo interno in molte neo mamme. Può nascere un senso di colpa per il fatto di lasciare il bambino con qualcun altro, oppure per non riuscire a dedicare al lavoro lo stesso tempo e la stessa energia di prima, oppure nel peggiore dei casi un senso di colpa totale per entrambi questi motivi.
Queste emozioni, se non gestite correttamente, possono generare stress e ansia. È fondamentale per ogni mamma capire che queste sensazioni sono comuni e assolutamente normali. Parlare di queste emozioni con il partner, un terapeuta o un gruppo di sostegno può aiutare a elaborarle. È importante ricordare che essere una buona madre non significa necessariamente rinunciare alla propria carriera, e viceversa, e che il peso di questa fase così complicata è sicuramente più leggero quando è condiviso con qualcuno di fiducia.
L’adattamento alla nuova routine
La nascita di un bambino comporta un cambiamento radicale della routine quotidiana. Quando si torna al lavoro la neo mamma deve adattarsi a una nuova routine, che può essere estremamente stressante. Questa fase richiede un periodo di adattamento e flessibilità. Per alleviare lo stress, può essere utile stabilire una routine quotidiana ben definita e prevedibile, che incorpori sia il tempo dedicato al lavoro che quello dedicato al bambino. La pianificazione e l’organizzazione possono semplificare il processo di adattamento e ridurre la sensazione di essere sopraffatte. L’importante è quindi cercare di non lasciare tutto “al caso” e per quanto possibile programmare la giornata in anticipo, considerando anche un po’ di tempo extra per gli inevitabili imprevisti (qualcuno ha detto rigurgitino del piccolo?)
Gestire i cambiamenti nei rapporti personali e professionali
Il ritorno al lavoro può comportare cambiamenti nei rapporti personali e professionali. Alcuni colleghi potrebbero non comprendere completamente le nuove sfide che la maternità comporta, mentre amici e familiari possono avere aspettative diverse. È importante comunicare apertamente con colleghi, amici e familiari, spiegando le proprie esigenze e cercando il loro supporto. Allo stesso tempo, è fondamentale ascoltare le loro preoccupazioni e fare del proprio meglio per rispondere in modo costruttivo, ricordando però che non si tratta di dare giustificazioni, ma solo di condividere il proprio punto di vista, che è il solo che alla fine conta veramente quando si tratta di prendere delle decisioni.
Affrontare le sfide pratiche
Gestione del tempo e pianificazione
Una delle sfide più grandi nel ritorno al lavoro dopo la maternità è la gestione del tempo. Ci sono solo 24 ore in un giorno e può sembrare che ci sia sempre qualcosa da fare. Tra nutrire il bambino, cambiare pannolini, dormire, lavorare e cercare di avere un momento per se stesse, può sembrare un compito insormontabile. Tuttavia, con un po’ di pianificazione e organizzazione, è possibile gestire il tempo in modo efficace. Si può iniziare stilando un programma quotidiano, identificando momenti chiave della giornata come l’ora del pasto, il sonnellino del bambino e l’orario di lavoro. Un calendario o un’app di pianificazione possono essere strumenti utili per questo scopo. Non andrà sempre tutto come programmato, il bambino ad esempio non farà sempre il sonnellino in quell’orario, ma una routine sarà utile anche a lui e con il tempo le cose andranno sempre meglio.
Equilibrio tra il lavoro e l’assistenza ai figli
Conciliare le esigenze del lavoro con l’assistenza ai figli è un’altra sfida notevole. Può essere utile ricordare che non si è sole in questa situazione. Esplorare diverse opzioni di assistenza all’infanzia, come l’asilo nido, una tata o l’assistenza familiare, può fornire un sostegno prezioso. Inoltre, è importante discutere con il proprio datore di lavoro le possibilità di flessibilità sul lavoro, come orari di lavoro flessibili o la possibilità di lavorare da casa. Ci sono tanti tipi di datori di lavoro, e sicuramente i più intelligenti saranno in grado di capire che è meglio avere una dipendente felice che una dipendente stressata.
Quando si discute di queste cose è importante inoltre farlo sempre con un atteggiamento positivo, al datore di lavoro difficilmente importerà dei problemi della neo mamma, per cui è fondamentale non partire con una frase del tipo “Ho un problema di gestione del tempo…” ma con una frase come ad esempio “Ho pensato che potrei essere più produttiva organizzandomi in questo modo…”.
Mantenere la produttività sul lavoro
Il mantenimento della produttività sul lavoro può essere complicato da gestire con le nuove responsabilità familiari. Qui, la chiave può essere la gestione del tempo e l’organizzazione. È utile stabilire priorità chiare sul lavoro e a casa, per concentrarsi sulle attività più importanti. Inoltre, è importante prendersi delle pause, anche brevi, per rilassarsi e ricaricare le batterie. Infine, potrebbe essere utile parlare con il proprio datore di lavoro o con i colleghi delle proprie esigenze per poter lavorare nel modo più produttivo possibile. Come detto nel punto precedente ogni capo o datore di lavoro è differente, l’importante è dialogare facendo capire che si ha a cuore riuscire a continuare a fare un buon lavoro.
Creare un ambiente di sostegno
Preparazione di un piano di lavoro post-maternità
Un passo cruciale per affrontare il ritorno al lavoro dopo la maternità è l’elaborazione di un piano ben pensato. Questo dovrebbe comprendere una serie di fattori, tra cui il riadattamento o la ricalibrazione del ruolo, il ritmo di lavoro, l’orario e l’ambiente.
Il riadattamento del ruolo potrebbe comportare una ridefinizione delle responsabilità per adattarle alle nuove esigenze e capacità. Non c’è alcun obbligo di dover ritornare esattamente al ritmo e alla carica di lavoro precedenti alla maternità, ed è meglio avere attività che si possono gestire al meglio invece di fare male o comunque non bene quello che si faceva prima.
Anche il ritmo di lavoro è fondamentale. Potrebbe essere utile pianificare il ritorno al lavoro dopo la maternità in modo graduale, piuttosto che riprendere immediatamente a tempo pieno. Questo permetterà di adattarsi meglio al nuovo equilibrio tra vita lavorativa e vita familiare.
Inoltre, ogni neo mamma dovrebbe considerare attentamente l’ambiente di lavoro e, se possibile, cercare di creare un ambiente che favorisca sia la produttività che il benessere. Questo potrebbe includere l’organizzazione di uno spazio tranquillo e confortevole per lavorare, o come detto in precedenza la negoziazione di opzioni di lavoro da casa o flessibili con il proprio datore di lavoro.
Bisogno sempre ricordare che il proprio benessere è tanto importante quanto la produttività, e anzi a lungo andare è un aiuto concreto per quest’ultima. Un piano di lavoro post-maternità ben pensato può essere molto utile per gestire meglio questa transizione e a mantenere un equilibrio sano tra lavoro e vita privata.
Ricerca di supporto all’esterno del posto di lavoro
È molto importante trovare inoltre un sistema di sostegno fuori dall’ufficio. Questo potrebbe includere ad esempio gruppi di sostegno per le mamme che lavorano, sia online che nel mondo reale, amici, familiari o un terapista. Parlare delle proprie preoccupazioni e delle proprie emozioni con queste persone di fiducia in libertà, ricordando sempre che è una fase normale ed è quasi naturale sentirsi in difficoltà. Aprirsi e confidarsi non solo potrà aiutare a sentirsi meno sole, ma permetterà anche di ottenere consigli preziosi da chi ha vissuto esperienze simili.
Conclusioni
Il ritorno al lavoro dopo la maternità è una fase ricca di sfide, sia dal punto di vista emotivo che pratico. Tuttavia, con la giusta comprensione, pianificazione e supporto, ogni neo mamma può affrontare con successo questa transizione e trovare un equilibrio tra il ruolo di madre e quello professionale.
L’ultimo consiglio, forse il più importante, è quello di non mirare alla perfezione, perché la prima cosa che ogni neo mamma impara è che la perfezione non esiste, e pensare di raggiungerla porta solo frustrazione e stress. L’importante è fare del proprio meglio, organizzarsi al meglio e mettere tutto il proprio impegno, tutto il resto sarà solo una piacevole conseguenza.