Fase edipica del bambino, di cosa si tratta e quando finisce? C'è un periodo della vita in cui i bambini sono innamorati della mamma e le bimbe del papà. Si tratta della fase edipica: vediamo insieme di cosa si tratta, come affrontarla e quando finisce.

Fase edipica del bambino, di cosa si tratta e quando finisce?

Si parla spesso di fase edipica del bambino, a volte con un po’ di preoccupazione da parte dei genitori. Niente paura: si tratta di una tappa assolutamente normale dello sviluppo di ogni bambino, che verso i tre anni di età si ritroverà attratto dal genitore del sesso opposto. Noi di BlaBlaMamma vogliamo spiegarvi cosa c’è da sapere sulla fase edipica del bambino, come affrontarla e quando finisce.

Complesso di Edipo e complesso di Elettra

Viene per tutti il momento in cui i bimbi cominciano a sviluppare il complesso di Edipo, teorizzato da Freud. Si tratta in beve dell’attrazione che un bambino di sesso maschile inizia a sviluppare nei confronti della mamma e della conseguente rivalità con il papà. Questo termine in origine si usava solo per i maschietti, anche se ora viene usato indifferentemente per bambini e bambine. Il termine più corretto per indicare questo fenomeno al femminile, cioè quando le bimbe si innamorano del papà entrando in conflitto con la mamma, sarebbe però complesso di Elettra.
Vi siete mai chiesti da dove derivano questi nomi? Le loro origini sono nella mitologia! Edipo, infatti, è il protagonista di una tragedia di Sofocle. Abbandonato alla nascita, nel corso della sua vita uccide il padre e sposa la madre, senza però conoscerne le vera identità. Elettra era invece un’eroina greca che uccise la madre per vendicare il padre, Agamennone.

Quando comincia la fase edipica del bambino e quando si conclude?

La fase edipica comincia in genere verso i due o tre anni, quando il piccolo comincia a prendere coscienza del mondo esterno e ad interagire con esso. Proprio in questo periodo il bambino comincia a sviluppare un forte attaccamento possessivo per il genitore del sesso opposto, insieme ad una grande gelosia e ad un rifiuto inconscio del genitore dello stesso sesso. I maschietti diventano possessivi nei confronti delle mamme e richiedono coccole e attenzioni, le bambine vorrebbero tutta per loro l’attenzione del papà. È anche il momento della presa di coscienza della propria sessualità e della “scoperta” dei genitali: i bimbi si scoprono simili al papà, le bambine alla mamma; preparatevi a mille domande sull’argomento! Si tratta di una fase molto delicata e da non sottovalutare perché potrebbe portare a disturbi e fobie: i genitori dovranno quindi essere molto presenti e pazienti.
In genere si esce dal complesso di Edipo tra i 5 e i 7 anni, quando il bambino o la bambina rinunceranno all’idea di prendere il posto del genitore dello stesso sesso e comincia la fase in cui vogliono invece imitarlo, condividendo attività e adottando comportamenti simili. Questa nuova fase inaugurerà un sereno periodo di crescita e darà l’avvio ad un approccio psicologico corretto nei confronti delle figure dei genitori.

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Quale deve essere il comportamento dei genitori?

La fase edipica è assolutamente normale e risulta molto importante per costruire la personalità di ogni individuo. I genitori hanno, come sempre, un ruolo molto importante: dovranno essere molto chiari e fermi nello spiegare al bambino o alla bambina che non potrà sposarsi con il genitore, ma che potrà farlo con un’altra persona di cui si innamorerà da grande. Questo permetterà di chiarire il tipo di relazione corretto che dovrà avere con i genitori, anche a rischio di provocare una reazione aggressiva. Limiti e confini in questo momento sono necessari, quindi non vi dovete sentire in colpa nei confronti del vostro piccolo! Se siete in dubbio su come interagire e come affrontare al meglio questa situazione potete fare affidamento sul vostro pediatra, che potrà darvi qualche primo consiglio e indirizzarvi verso un aiuto più specializzato nel caso in cui ne sentiate il bisogno.

Cosa succede in caso di complesso di Edipo non superato?

Un complesso di Edipo non risolto, sempre secondo Freud, sarebbe alla base di molti disordini psichici in età adulta, come ad esempio la ricerca difficoltosa di un partner e relazioni problematiche con il sesso opposto. Non solo: anche rabbia repressa, tensioni e incapacità di comunicare possono nascere da un rapporto irrisolto con la madre o con il padre.

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Il complesso di Edipo oggi

Lo scenario famigliare al giorno d’oggi è molto cambiato, visto l’emergere di famiglie di tipo diverso dalla classica famiglia nucleare. In poche parole, non esistono più solo le famiglie composte da mamma, papà e bambini, ma anche famiglie con un genitore solo o con genitori dello stesso sesso oppure nelle quali una delle due figure genitoriali è assente. Il complesso di Edipo sembra potersi sviluppare solo nelle classiche famiglie nucleari: il dibattito su questo punto, tra gli addetti ai lavori, è ancora aperto.

Voi cosa ne pensate? I vostri bambini stanno vivendo o hanno già attraversato la fase edipica? Fatecelo sapere sui nostri canali social!