La pelle dei bambini piccoli è davvero delicata! Basta veramente poco per irritarla, farla arrossare o portarla a desquamarsi. Ci sono però diversi tipi di dermatite del neonato: noi di BlaBlaMamma vogliamo aiutarvi a riconoscere le più comuni e suggerirvi qualche rimedio, anche se il vostro principale punto di riferimento dovrà sempre essere il pediatra.
- Cos’è la dermatite da pannolino
- Cos’è la dermatite atopica?
- Cos’è la crosta lattea (o dermatite seborroica)?
- Ittiosi dei neonati, di cosa si tratta?
Cos’è la dermatite da pannolino
La dermatite da pannolino, chiamata anche eritema da pannolino, è di sicuro una delle infiammazioni cutanee più comuni per i bambini nel loro primi due anni di vita e a volte anche oltre. Come è facile intuire dal nome, si tratta di una infiammazione nella zona genitale dovuta allo sfregamento con il pannolino in una zona molto delicata e resa umida da sudore e inevitabili ristagni di urina.
Le cause e i sintomi della dermatite da pannolino
La causa principale di questa dermatite irritativa è proprio dovuta al contatto continuo e allo sfregamento con il pannolino, ma ci possono essere altre cause che possono contribuire o aggravare il problema (che rimane comunque fastidioso ma non pericoloso per la salute del neonato):
- la macerazione della pelle a causa dell’ambiente umido creato dal pannolino;
- il contatto con urina e feci, ad esempio durante episodi di diarrea;
- la reazione della pelle a detergenti, profumi o creme usate localmente;
- infezioni causate da funghi, batteri e lieviti che si creano nell’ambiente umido del pannolino e si annidano nelle pieghe della pelle;
- l’introduzione di nuovi alimenti nella dieta del bambino, che possono cambiare l’acidità e la consistenza delle feci.
Questo disturbo si manifesta principalmente con un arrossamento della pelle nella zona del pannolino, che può apparire anche calda e gonfia.
I rimedi
Il principale rimedio per la dermatite da pannolino è quello di mantenere l’area il più possibile asciutta e pulita, cambiando spesso il pannolino e, quando è possibile, lasciando il bimbo senza per permettere alla pelle di “respirare”. Dopo il lavaggio, poi, fate attenzione ad asciugare il sederino piccolo tamponandolo con un asciugamano morbido, senza sfregare. Il vostro pediatra vi potrà consigliare una crema idratante e lenitiva da usare ad ogni cambio.
Cos’è la dermatite atopica?
La dermatite atopica del bambino è una malattia benigna che si manifesta nel 20-30% dei bambini nei primi mesi di vita. Non è infettiva o contagiosa e il suo principale sintomo è un fastidioso prurito intenso e costante. Si tratta di una malattia cronica recidivante, cioè i cui sintomi tendono a ripresentarsi nel tempo.
Quali sono le sue cause?
La dermatite atopica è considerata una malattia multifattoriale e tra le sue cause troviamo:
- predisposizione genetica;
- alterazioni della barriera della pelle, come ad esempio secchezza e sensibilità;
- allergie e intolleranza alimentari;
- fattori ambientali, basti pensare che questa malattia più diffusa nei Paesi industrializzati;[ 1 ]
- fattori come freddo, esposizione a sostanze irritanti e detergenti aggressivi, contatto con indumenti di tessuti poco confortevoli.
I sintomi della dermatite atopica
I sintomi sono variabili e cambiano in base all’età, ma in generale si presentano con cute secca che tende ad arrossarsi e a diventare umida. Nei neonati e nei bambini piccoli si manifesta soprattutto sul viso, verso i 5 anni si localizza sugli arti e sul tronco mentre nei bimbi più grandi si manifesta nelle pieghe del gomito e delle ginocchia e intorno a occhi e bocca. Il sintomo più fastidioso è un intenso prurito, che a volte impedisce anche un corretto riposo notturno.[ 1 ]
Come si cura?
Non esiste una cura risolutiva, ma il pediatra o il dermatologo potranno indicarvi come gestire al meglio la dermatite, a seconda delle sue caratteristiche specifiche, consigliando anche delle creme idratanti ed emollienti al bisogno. Ci sono alcune accortezze che è possibile mettere in pratica:
- una corretta pulizia della pelle con detergenti non aggressivi e privi di alcol e profumi;
- bagnetti di durata non superiore ai 5 minuti e con acqua non troppo calda per evitare di seccare ulteriormente la pelle;
- prestare attenzione ad asciugare bene la pelle dopo il bagnetto, ma senza strofinare;
- una buona idratazione della pelle con prodotti consigliati dal dermatologo o dal pediatra;
- lavaggio degli indumenti con detersivi delicati, seguito da un accurato risciacquo;
- uso di indumenti in fibra naturale e poco colorati (almeno per quanto riguarda la biancheria intima). Da evitare i tessuti sintetici e la lana, mentre vanno bene cotone, lino e seta.
Cos’è la crosta lattea (o dermatite seborroica)?
La crosta lattea è tipica dei neonati nelle loro prime settimane di vita: si manifesta con delle crosticine giallastre sulla testa (a volte anche su collo, ascelle e zona del pannolino) che tendono a sparire da sole. Per favorire l’eliminazione di queste squame è possibile usare prodotti oleosi ed emollienti, osservare un‘attenta igiene del piccolo e, soprattutto, resistere alla tentazione di grattarle o sfregarle per farle staccare: non fareste altro che irritare la pelle.
Ittiosi dei neonati, di cosa si tratta?
Le ittiosi sono delle malattie genetiche che portano la pelle a desquamarsi. Le forme più comuni sono:
- ittiosi volgare, che si manifesta nel corso degli anni con desquamazioni sugli arti;
- ittiosi X-linked, derivata da genitori portatori sani, che si manifesta già a partire nel primo mese di vita nei neonati di sesso maschile.
Come si curano?
Non ci sono terapie risolutive, ma si possono curare i sintomi e ripristinare il normale funzionamento della barriera cutanea grazie a creme ad azione cherolitica ed emolliente e tramite cure sistemiche. Queste terapie andranno intraprese e seguite sotto stretto controllo dermatologico.
Speriamo che questo argomento sia più chiaro: se avete dubbi o domande potete farcelo sapere sui nostri canali social.
NOTE
1. Ospedale Bambino Gesù, Dermatite atopica del bambino