Stai per avere un bambino e temi le future notti insonni o hai un neonato che fatica ad addormentarsi?
Un bimbo che per molti mesi non dorme la notte, o lo fa soltanto una volta che la mamma sarà ormai sveglia, può essere un’esperienza molto stressante per i genitori nel medio-lungo periodo.
Noi di BlaBlaMamma cercheremo di fornire dei consigli su come far dormire un neonato di notte, oltre ad alcune accortezze da adottare per far sì che i genitori possano riuscire a riposare durante la notte.
- Controllare per quanto sono stati svegli
- Capire e assecondare (in parte) il ritmo sonno veglia del tuo bimbo
- La presenza della mamma
- Essere dolci ma “autorevoli”
- Calma e stabilità emotiva
- Svolgere attività a bassa energia dal pomeriggio
- Trucchetti veloci
- Meno sonnellini notturni
- Fasciarlo
- La poppata notturna
- Rumore bianco
- Creare una routine per il sonnellino
- Cambiare il pannolino in maniera strategica
- Non avere fretta
- Far ascoltare suoni che ricordino quelli percepiti nell’utero
- Dare al neonato qualcosa da succhiare
Controlla per quanto sono stati svegli
Tenere monitorato per quanto tempo rimane sveglio il bambino, non stupendosi quando ci si rende conto di quanto poco tempo sia sufficiente per stancarlo.
Ricordare che se il bimbo è troppo stanco quando va a letto, fa più fatica ad addormentarsi e la qualità del sonno peggiora. Quindi sarebbe bene fare attenzione a metterlo a dormire un po’ prima che sia completamente esausto.
Il dott. Oliviero Bruni del “Centro del Sonno per l’Età Evolutiva” dell’Università La Sapienza di Roma suggerisce alcune linee guida relative a quanto un bambino dovrebbe stare sveglio tra un sonno e un altro [ 1 ]:
- nei primi 6 mesi compare una periodicità giorno-notte: i momenti di veglia saranno distribuiti nel tardo pomeriggio e nella sera, il bambino andrà incontro a modificazioni progressive dei ritmi circadiani della temperatura, dell’attività cardiaca e respiratoria e delle secrezioni ormonali; il sonno matura sul piano elettroencefalografico e si struttura in maniera simile all’adulto
- tra 4 e 6 mesi il bimbo può anche iniziare a dormire 6 ore continuative di notte, riuscendo a essere più sveglio durante il giorno e cominciando a farsi influenzare dal ciclo luce-buio. La quantità totale di sonno è di 12-14 ore e si distribuisce prevalentemente di notte. I primi segnali di ritmicità circadiana sono la comparsa, fra le 3 e 4 settimane, di una fase di veglia lunga tra le 17 e le 22; può capitare che questo periodo di veglia sia un po’ agitato, con qualche pianto che può indicare fame o qualche colichetta in corso
- dopo i 6 mesi il tempo di sonno si riduce progressivamente fino a 10-12 ore fra sonno notturno e diurno, aumentando la veglia; a 1 anno un bambino può dormire fino a 13 ore, tra 3 e 4 anni 12 ore; si passa da 3-4 sonnellini giornalieri a 6 mesi, a 2 verso i 12 mesi, poi uno solo di pomeriggio, un po’ più lungo, a 18 mesi
Capire e assecondare (in parte) il ritmo sonno veglia del tuo bimbo
Va tenuto presente che un bimbo è, per l’appunto, un bambino, e in quanto tale ha ritmi e esigenze propri. Avrà infatti bisogno di mangiare molto spesso, per i primi tempi anche ogni 2 o 3 ore e, durante l’arco della giornata, dormire di frequente anche se per brevi periodi.
La mamma dovrà imparare a riconoscere i suoi ritmi e, in parte, assecondarli.
Nel primo periodo, l’ora di nascita potrebbe ricoprire un fattore cruciale. Con il passare del tempo ogni neonato maturerà il suo ritmo circadiano e svilupperà un giusto rapporto sonno-veglia, correlato al giorno e alla notte.
La presenza della mamma
Tuo figlio è appena uscito dal tuo grembo, ha vissuto della tua continua presenza per tutta la sua esistenza. Niente lo rassicurerà di più di questo rapporto che continua, ovviamente non in pancia, ma in braccio ad esempio. Anche solo fargli sentire la tua mano sul pancino, il suono della tua voce, il tuo odore… Tutte queste sono esperienze che lo faranno sentire sicuro.
Essere dolci ma “autorevoli”
Che il bimbo abbia “i suoi ritmi” non significa che comandi lui. Quando è ora di dormire lo decidi la madre e lo “comunica” al figlio. Sicuramente il piccolo avrà i suoi ritmi e, in maniera sempre dolce e affettuosa, spetterà alla mamma guidarli in modo da farlo crescere serenamente anche dal punto di vista del sonno. Per esempio, decidendo quando è ora di andare a dormire, per evitare che sia esausto prima della nanna. Questo gli darà un senso di sicurezza perché si sentirà guidato e sotto controllo.
Calma e stabilità emotiva
Anche senza volerlo la madre comunicherà in continuazione il suo stato d’animo al piccolo, che si sveglierà quando la percepirà in ansia o nervosa. Quindi, per quanto possibile, sarebbe bene essere sempre tranquilli e rilassati, seguendo e assecondando dolcemente i ritmi del neonato. Così facendo si troverà anche del tempo anche per sé stessi.
Svolgere attività a bassa energia dal pomeriggio
Un altro suggerimento può essere quello di cercare di instaurare un rituale fisso anche per i sonnellini giornalieri, non provando a far stancare il bimbo in modo forzoso. Creare una routine ripetibile, che faccia capire al bambino che è il momento di dormire, costituisce una modo per rassicurarlo e fargli apprendere come comportarsi.
Un possibile schema potrebbe essere: pappa + gioco tranquillo + canzoncina + nanna.
Meno sonnellini notturni
Anche se può sembrare strano, è difficile svegliare un bimbo mentre dorme. Lasciandolo dormire troppo a lungo durante il giorno, i suoi ritmi notturni ne risentiranno.
Se sta dormendo da più di 2 ore, è bene non esitare a svegliarlo, dargli da mangiare e tenerlo attivo per un po’ per poi rimetterlo a dormine. Se la madre dovesse avere la sensazione che il figlio abbia bisogno di sonnellini più lunghi è possibile estenderli a 2 ore e mezza.
Trucchetti veloci
Un trucco efficace può essere quello di passare dolcemente l’indice lungo il nasino del piccolo che, seguendo il movimento del dito, abbasserà le palpebre e piano piano comincerà ad assopirsi. Lo stesso effetto può avere passargli ripetutamente un fazzolettino morbido di stoffa sul viso, meglio se con il profumo del latte della madre.
Fasciarlo
Da quando nasce e per i primi 5 mesi, il bambino potrebbe avere una specie di riflesso che gli darà la sensazione di cadere. Questa sensazione gli farà avere un sobbalzo che lo farà svegliare. Per questo, per i primi 4 mesi di vita, un consiglio può essere quello di avvolgerlo in una fascia, non troppo stretta, che gli toglierà questa sensazione, o perlomeno non lo farà sobbalzare di notte.
La poppata notturna
La poppata notturna è il pasto che riceverà il bimbo prima di andare a dormire. Questo è un ottimo metodo per fare in modo che non si svegli appena la madre si addormenta. Con la poppata notturna si può prolungare un pochino il sonno del bambino.
Rumore bianco
Nessuno vuole stare da solo se sente la presenza di altre persone nelle vicinanze. Se un neonato dovesse sentire del movimento in casa, potrebbe fare più fatica ad addormentarsi. Per evitare questo è possibile usare una fonte di rumore, ovviamente non fastidiosa, nella cameretta. Ad esempio, un ventilatore non puntato sul bimbo e non troppo vicino, in modo tale che il rumore non risulti fastidioso.
Anche in viaggio il rumore di fondo della macchina aiuta il bebè a rilassarsi e dormire.
Online è possibile trovare molte tracce scaricabili che riproducono rumori bianchi di questo tipo.
Creare una routine per il sonnellino
Strutturando bene gli eventi che accadono al bambino lo si farà crescere in maniera più tranquilla e si metterà un po’ di ordine in un mondo che deve ancora avere delle regole. Per questo è importante adottare una routine per il sonnellino, come già accennato in precedenza.
Un possibile schema potrebbe essere:
- portare il piccolo nella cameretta
- chiudere le tende
- metterlo sotto le coperte
- far partire il rumore bianco
- cantare una ninna nanna
- fargli un po’ di coccole
- dirgli: “dormi bene, ti voglio bene”
Si possono aggiungere il bagnetto, la poppata o altro. Trattandosi di una routine, l’importante è che sia sempre la stessa.
Cambiare il pannolino in maniera strategica
Cambiargli il pannolino prima della poppata serale farà in modo che il piccolo non si svegli troppe volte. Quando si sveglia, cambialo di nuovo, fascialo e rimettilo a dormire.
Non avere fretta
Quando il piccolo piange o si muove di notte è bene che la madre non corra subito da lui per abitudine. È normale che i bambini si sveglino di notte, si muovano un po’, facciano qualche verso e si riaddormentino.
La migliore strategia è essere paziente, concedendo al bambino un attimo per riprendere sonno autonomamente e cercare di non disturbare questa fase per aiutarlo a dormire meglio. Questo lo aiuterà a riaddormentarsi da solo quando si sveglierà durante la notte e gli sarà utile anche quando crescerà.
Far ascoltare suoni che ricordino quelli percepiti nell’utero
Sussurrare “Ssshhhh, ssssshhh” all’orecchio del bambino ricorderà il rumore che ha sentito nell’utero materno, perché è un suono molto simile a quello prodotto dal sangue che scorre.
Per lo stesso motivo alcuni bambini si addormentano con il suono di un phon o un aspirapolvere in sottofondo.
Anche in questo caso, Internet può aiutare le mamme: basterà cercare tracce mp3 che riproducano il “suono dell’utero”.
Dare al neonato qualcosa da succhiare
L’azione che tranquillizza di più il neonato è il riflesso di suzione, che è anche il suo modo per nutrirsi. Fin da subito, tutte le neomamme noteranno come il momento dell’allattamento tranquillizzi immediatamente il piccolo, facendolo sentire protetto e coccolato.
Il ciuccio in questo caso può aiutare, perché aiuta a portare il bambino in uno stato emotivo di rilassamento, dandogli un senso di tranquillità. Stando a quanto riporta anche il sito ilpediatraonline.it [ 2 ] però, il consiglio è quello di fare ricorso al ciuccio dopo il primo mese, quando l’allattamento dovrebbe essersi stabilizzato in maniera completa. Il ciuccio dovrebbe essere dato al bimbo quando va a dormire, e tolto dolcemente una volta che ha preso sonno. Non bisogna forzare il bimbo se non lo vuole e non lo si deve inzuppare in sostanze dolci per tutto il primo anno.
Ci sono diversi tipi di ciuccio, disponibili per l’acquisto in farmacia e online, dove c’è l’imbarazzo della scelta.
Un ciuccio si compone da 2 parti: tettarella e scudo. Possono essere in silicone o caucciù, e composti in blocco unico o in 2 parti: tettarella morbida e scudo in plastica rigida [ 3 ].
In generale le forme disponibili sono tre: anatomica, a ciliegia e a goccia. Il ciuccio anatomico è a forma di goccia schiacciata e ricurva verso l’alto; il ciuccio a ciliegia ha l’estremità rotonda mentre il ciuccio a goccia ha una forma allungata e simmetrica.
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Crescendo il bambino avrà sempre meno bisogno di questi strumenti esterni per calmarsi quindi, con il tempo, risulterà possibile essere un po’ più elastici.
Seguendo alcuni di questi consigli, e con il passare dei giorni, il bimbo imparerà ad addormentarsi autonomamente. Si tratta di un processo la cui lunghezza varia da bambino a bambino ma, accompagnato con dolcezza e consapevolezza, porterà a una regolarizzazione del sonno del neonato e, quindi, a una mamma più tranquilla ed energica.
Pensiamo di aver fornito informazioni utili e consigli pratici su come far addormentare un neonato, ma se hai domande o curiosità puoi sempre contattarci sui nostri social.
NOTE
1. Oliviero Bruni, “Il ritmo sonno-veglia del neonato e del bambino”
2. Fonte: Il Pediatra Online, “Usare il ciuccio: si o no?”
3. Antonio Brienza, “Il ciuccio: guida completa alla scelta e all’uso”