Cos’è il rooming-in e quali sono i suoi vantaggi? Il rooming-in è una buona pratica che sta prendendo sempre più piede anche nei nostri ospedali e che consiste nel lasciare il neonato nella stessa camera con la mamma per tutto il tempo che si desidera.

Cos'è il rooming-in e quali sono i suoi vantaggi?

Si sente sempre più spesso parlare di rooming-in, una buona pratica diffusa in un numero sempre maggiore di ospedali. Ma di cosa si tratta esattamente e quali sono i benefici che questa pratica offre alla neo mamma e al suo bambino? Noi di BlaBlaMamma vogliamo aiutarvi a scoprire tutto quello che c’è da sapere su questo argomento.

Il legame unico tra mamma e bambino

Il legame che si instaura tra una mamma e il suo bambino prima ancora della nascita è unico e speciale, tuttavia ci sono dei modi per rafforzarlo immediatamente dopo la nascita. Spesso in passato – purtroppo in alcuni casi ancora oggi – questo legame veniva ostacolato dalle prassi ospedaliere, che interferivano sui primi istanti di intimità tra mamma e bambino subito dopo il parto. Solo fino a sessanta anni fa circa si riteneva ad esempio che fosse addirittura utile separare mamma e bambino dopo la nascita, mettendo i piccoli in un apposito nido dove le mamme li potevano vedere e accudire ad orari prestabiliti; i neonati rimanevano così soli in un ambiente sconosciuto subito dopo essere venuti al mondo. Per fortuna già dagli anni Settanta numerosi studi hanno dimostrato i vantaggi di uno stretto contatto tra mamma e bimbo fin dai primi istanti dopo la nascita. Questo ha in parte contribuito a ridisegnare gli spazi e le prassi dei reparti di maternità, prima rendendo accessibili alle mamme i nidi in qualsiasi orario e poi dando inizio alla pratica del rooming-in.

Cos’è il rooming-in?

Con questo termine si intende la possibilità per una neo mamma di tenere il proprio bambino con sé, nella propria camera d’ospedale, anche per tutte le 24 ore della giornata. Letteralmente rooming-in si può tradurre proprio così: stare tutti insieme in una stanza. Questa pratica prevede quindi che il bimbo appena nato trascorra la maggior parte del tempo insieme ai genitori, senza essere affidato al personale medico per essere accudito lontano dalla mamma. In questo modo per entrambi è più semplice gestire il distacco che avviene nel momento del parto e abituarsi gradualmente e senza stress alla nuova situazione, che soprattutto per il bimbo è del tutto sconosciuta.

In cosa consiste il rooming-in

Il rooming-in comincia subito dopo il parto con il contatto pelle a pelle tra mamma e bambino, momento in cui il piccolo comincia a riconoscere come famigliare l’odore della mamma e inizia a cercare il capezzolo per nutrirsi. Questo consente di prolungare senza traumi il legame che si era creato nel grembo materno. Per poter praticare il rooming-in in maniera davvero efficiente, le stanze degli ospedali dovrebbero essere organizzate in modo da consentire che tutte le esigenze del bambino, compresi tutti i controlli pediatrici, possano essere soddisfatte all’interno della camera della mamma, che quindi dovrebbe essere abbastanza grande e dotata di tutto il necessario.

I vantaggi del rooming-in

La separazione forzata che in alcuni casi segue il parto influisce negativamente sui meccanismi che stanno alla base del rapporto tra mamma e bambino, provocando stress e riducendo la capacità del bimbo di attaccarsi al seno materno.

I vantaggi per il bambino

I vantaggi del rooming-in in per i neonati sono molti, tutti molto importanti:

  • il piccolo si abitua alla vita extrauterina in maniera più graduale e meno traumatica, aiutato dalla voce della mamma e dal calore e dall’odore del corpo materno;
  • il contatto prolungato pelle a pelle favorisce l’instaurarsi di un forte legame tra mamma e neonato;
  • viene favorito l’avviamento dell’allattamento al seno, dal momento che il bimbo può soddisfare il suo bisogno istintivo di attaccarsi al seno della mamma in qualsiasi momento lo desideri. Questo ha ripercussioni positiva anche sulla produzione di latte materno, che viene stimolata.

Cos'è il rooming-in e quali sono i suoi vantaggi2

I benefici per la mamma

Anche la mamma può trarre tanti benefici dalla pratica del rooming-in, primo tra tutti quello di non interrompere il legame emotivo che si è creato con il suo bambino durante i nove mesi di gravidanza. Numerosi studi hanno poi dimostrato che tenere accanto a sé il proprio bambino riduce gli episodi di pianto del bimbo, ma tranquillizza e migliora l’umore anche della mamma, che risulta così meno esposta al rischio di soffrire di depressione post-partum. Infine il rooming-in consente anche alla mamma (e al papà) di imparare a prendersi cura del bambino e a soddisfare i bisogni del proprio neonato con i consigli e il supporto del personale dell’ospedale, che aiuterà i neo genitori a prendere confidenza con l’accudimento del piccolo per essere autonomi una volta tornati a casa.[ 1 ]

Il rooming-in comporta quindi numerosi vantaggi, ma non deve essere una scelta obbligata per le neo mamme, che devono sentirsi libere di scegliere quanto tempo passare con il proprio bambino nei primi giorni di vita senza sentirsi giudicate. Il nido in ospedale, poi, rimane necessario ad esempio in caso di lievi patologie del bimbo che necessitano di monitoraggio e cure particolari oppure in caso di difficoltà della mamma nel prendersi cura del neonato.

Speriamo che l’argomento sia ora più chiaro: se avete dubbi o domande fatecelo sapere sui nostri canali social!

NOTE


1. Gruppo San Donato, Rooming-In: mamme e neonati più sereni