
Avete notato una patina bianca sulla lingua del vostro bambino? Non è raro che questo accada nei primi mesi di vita e, nella maggior parte dei casi, non deve destare preoccupazione. Può trattarsi infatti di semplici residui di latte, legati all’alimentazione quasi esclusivamente lattea del neonato, ma in alcuni casi potrebbe essere il segnale di un’infezione micotica conosciuta come mughetto neonato. Comprendere la differenza è fondamentale per affrontare la situazione con serenità e sapere quando è necessario rivolgersi al pediatra. Noi di BlaBlaMamma vi accompagniamo alla scoperta di tutte le possibili cause della lingua bianca neonato, dei rimedi più efficaci e dei casi in cui è solo una condizione passeggera e del tutto normale.
- Cos’è il mughetto neonato?
- Cause e fattori di rischio
- Come si cura il mughetto nei neonati?
- Mughetto e allattamento: quando colpisce anche la mamma
- Lingua bianca del neonato: a volte è solo latte
- Mughetto o residui di latte? Come distinguerli
- Conclusioni
- FAQ sul mughetto neonato
Cos’è il mughetto neonato?
La candidosi orale, meglio conosciuta come mughetto, è un’infezione micotica causata dal fungo Candida albicans. Si tratta di una condizione piuttosto frequente, che può manifestarsi sia negli adulti sia nei neonati, soprattutto quando le difese immunitarie sono ancora immature o si abbassano a causa di terapie con antibiotici o cortisonici.[ 1 ]
Il mughetto si riconosce dalla comparsa di placche biancastre, singole o confluenti, localizzate sul dorso della lingua, ma talvolta anche su palato, gengive, tonsille e guance interne. Hanno una consistenza che ricorda la ricotta e non si rimuovono facilmente.
Oltre all’aspetto visibile, il piccolo può mostrare fastidio, irritabilità e difficoltà ad alimentarsi, poiché il mughetto può provocare bruciore, arrossamento e alterazione del gusto. Nei casi più estesi, quando l’infezione raggiunge la gola o l’esofago, possono comparire anche difficoltà di deglutizione, rendendo più complicata la poppata.
Cause e fattori di rischio
I funghi del genere Candida sono normalmente presenti nella bocca e in altre parti del corpo, senza causare problemi. In alcune condizioni però, come l’indebolimento del sistema immunitario o l’uso prolungato di farmaci (in particolare antibiotici e cortisonici), la loro proliferazione può diventare incontrollata e trasformarsi in una vera e propria infezione.[ 1 ]
I neonati sono più predisposti al mughetto poiché il loro sistema immunitario è ancora in via di sviluppo. La situazione è ancor più frequente nei bambini prematuri, che hanno difese più fragili. Non sorprende quindi che il mughetto sia molto comune tra i 2 e i 4 mesi di vita e possa ripresentarsi più volte.
Tra i principali fattori di rischio troviamo:
- Candidosi vaginale materna, che può trasmettere l’infezione al neonato durante il parto;
- assunzione di antibiotici, che altera l’equilibrio della flora batterica, sia nel bambino sia nella mamma che allatta;
- disturbi gastrointestinali e problemi di nutrizione del neonato, che possono predisporre a squilibri;
- malattie o deficit immunitari, che rendono il bambino più vulnerabile alle infezioni.
Come si cura il mughetto nei neonati?
Nella maggior parte dei casi il mughetto non è una condizione grave, ma va comunque trattato per evitare fastidi al bambino e possibili recidive. La terapia per la lingua bianca del neonato, una volta accertata la diagnosi di mughetto, dipende dall’intensità e dall’estensione dell’infezione.
Nei casi più lievi possono bastare soluzioni antisettiche o risciacqui delicati prescritti dal pediatra, mentre nelle forme più persistenti è necessario ricorrere a farmaci antimicotici specifici in gocce o gel da applicare direttamente sulle mucose orali.
Come supporto, può rivelarsi utile effettuare lavaggi con acqua e bicarbonato, che contribuiscono a mantenere l’ambiente orale meno favorevole alla proliferazione della candida.
Se il bimbo viene allattato al seno, il trattamento va esteso anche al capezzolo e all’areola della mamma per evitare il continuo passaggio dell’infezione. Allo stesso modo, è importante curare l’igiene quotidiana di ciucci, tettarelle, biberon e tiralatte, sterilizzandoli regolarmente per ridurre il rischio di reinfezione.
Mughetto e allattamento: quando colpisce anche la mamma
Se il neonato viene allattato al seno, l’infezione micotica può trasmettersi facilmente anche ai capezzoli e alle areole della mamma. I sintomi più comuni sono:
- sensibilità e prurito ai capezzoli;
- pelle arrossata, traslucida o screpolata che tende a non guarire;
- dolore pungente o bruciore durante la poppata o negli intervalli tra una poppata e l’altra;
- fitte profonde al seno, che possono rendere l’allattamento molto fastidioso.
In queste situazioni è fondamentale rivolgersi al medico: per risolvere il problema occorre trattare contemporaneamente sia la mamma che il bambino, altrimenti il rischio è quello di un’infezione continua da “ping pong”. Nella maggior parte dei casi viene prescritta una pomata antimicotica per la mamma e un prodotto specifico per il neonato.
Nel frattempo, l’allattamento può proseguire, purché si faccia attenzione a rimuovere eventuali residui di farmaco dal capezzolo prima della poppata. Per ridurre il fastidio e prevenire ulteriori irritazioni, possono essere utili anche alcuni accorgimenti pratici, come:
- indossare coppette assorbilatte traspiranti per evitare umidità eccessiva;
- evitare detergenti aggressivi nella pulizia del seno;
- curare l’igiene di ciucci, biberon e tiralatte, che vanno sempre sterilizzati.
Lingua bianca nel neonato: a volte è solo latte
Non sempre la lingua bianca neonato è segno di un’infezione micotica. Molto spesso si tratta semplicemente di residui di latte, l’alimento principale nella dieta del bambino nei primi mesi di vita. Questo può lasciare una patina biancastra temporanea sulla lingua, che tende a scomparire gradualmente dopo la poppata o con una delicata pulizia orale.
In questi casi non ci sono altri sintomi associati e il piccolo appare sereno, senza segni di dolore o irritazione. La comparsa della patina, quindi, può generare qualche dubbio nei genitori, ma in realtà è una condizione del tutto normale e transitoria, che non richiede trattamenti specifici.
Mughetto o residui di latte? Come distinguerli
Come distinguere queste due situazioni? La diagnosi spetta sempre al pediatra, ma ci sono alcuni indizi utili per orientarsi.
| Residui di latte | Mughetto neonato |
|---|---|
| La patina bianca si trova solo sulla lingua. | Le placche possono comparire su lingua, palato, gengive e guance interne. |
| Il resto del cavo orale è roseo e non infiammato. | Si osservano arrossamento, irritazione e fastidio nel bambino. |
| Dopo la poppata la patina tende a schiarirsi o scomparire. | Le placche persistono anche dopo le poppate. |
| Si rimuove facilmente con un panno umido o garza bagnata. | Non si riesce a rimuovere del tutto, anzi può provocare sanguinamento o dolore. |
| Il neonato è sereno e non mostra fastidi. | Il bambino può avere difficoltà a succhiare, pianto o irritabilità. |
Conclusioni
La lingua bianca nel neonato può avere origini molto diverse: nella maggior parte dei casi è solo il risultato di residui di latte, ma talvolta può essere la spia del mughetto, un’infezione micotica che va trattata con attenzione. Per evitare dubbi e gestire al meglio la situazione, è sempre consigliato rivolgersi al pediatra, che saprà distinguere le due condizioni e indicare la terapia più adatta.
Nella quotidianità, osservare il piccolo, mantenere una buona igiene orale e curare accessori come ciucci e biberon può fare la differenza nella prevenzione delle recidive. Con le giuste attenzioni, nella maggior parte dei casi il problema si risolve in tempi brevi senza conseguenze.
FAQ sul mughetto neonato
Il mughetto neonato è contagioso?
Sì, può trasmettersi facilmente tra mamma e bambino durante l’allattamento. Per questo motivo è importante che il trattamento venga eseguito su entrambi contemporaneamente, così da evitare un continuo scambio dell’infezione.
Quanto dura il mughetto?
Con la terapia indicata dal pediatra, il mughetto tende a risolversi in pochi giorni. Nei neonati molto piccoli, però, può ripresentarsi più volte, soprattutto se i fattori di rischio non vengono corretti.
Si può prevenire il mughetto neonato?
La prevenzione passa soprattutto da una corretta igiene: sterilizzare regolarmente ciucci, biberon e tiralatte, curare i capezzoli durante l’allattamento e mantenere un ambiente orale pulito riducono la probabilità di recidive.
Il mughetto è pericoloso?
Nella maggior parte dei casi no: è fastidioso ma non grave. Può diventare più problematico solo se l’infezione si estende alla gola o se il bambino mostra difficoltà ad alimentarsi, situazioni in cui è bene rivolgersi subito al pediatra.
NOTE
1. Ospedale Bambino Gesù, Candida e mughetto




























