Dopo aver portato a termine tutti gli esami del primo trimestre di gravidanza i futuri genitori saranno di sicuro più sereni e rilassati, ma non per questo bisogna smettere di monitorare la crescita e lo stato di salute del nascituro. Noi di BlaBlaMamma vogliamo quindi indicarvi quali sono gli esami del secondo trimestre di gravidanza consigliati alle gestanti, da svolgere tra la 14° e la 28° settimana.
- Le visite ginecologiche di controllo
- Gli esami del sangue e delle urine del secondo trimestre
- L’ecografia morfologica
- Ecografia di I e di II livello, cosa c’è da sapere
- La misurazione del collo dell’utero
- Amniocentesi e villocentesi
Le visite ginecologiche di controllo
Anche se basterebbero da quattro a sei visite ginecologiche durante la gravidanza, moltissime donne fanno una visita ogni mese. Nel corso di questi appuntamenti il ginecologo controllerà gli esiti degli esami fatti, commenterà i risultati dei test di screening e misurerà attentamente la pressione arteriosa della gestante per accorgersi tempestivamente di un rischio di preeclampsia, una malattia che colpisce la donne in dolce attesa e che se trascurata può provocare problemi anche gravi.
Verrà controllato anche il peso, che va tenuto sotto controllo anche con una corretta alimentazione.
Gli esami del sangue e delle urine del secondo trimestre
Anche nel secondo trimestre di gravidanza bisogna sottoporsi a qualche esame del sangue e delle urine per controllare in particolar modo:
- emocromo;
- toxotest e rubeotest (per la rosolia) se la donna non risulta protetta dagli anticorpi specifici;
- esame delle urine chimico, fisico e microscopico.
Tra gli esami del secondo trimestre di gravidanza non va trascurata la curva glicemica, un esame che serve ad escludere il rischio di diabete gestazionale. È consigliato soprattutto alle donne a rischio di diabete in gravidanza, che in genere presentano alcuni fattori di rischio. Viene fatto a 16-18 settimane in questi casi:
- obesità grave;
- aver già sofferto di diabete gestazionale in occasione di una precedente gravidanza;
- glicemia a digiuno alterata.
Viene invece effettuato tra la 24° e la 28° settimana in caso di:
- famigliari di primo grado affetti da diabete;
- obesità o sovrappeso;
- la nascita di un bimbo molto grande in una gravidanza precedente;
- età superiore ai 35 anni;
- appartenenza ad una etnia ad alto rischio.
L’ecografia morfologica
Per i futuri genitori uno degli esami del secondo trimestre di gravidanza più emozionanti è l’ecografia morfologica, che innanzitutto conferma la corretta formazione del feto, ma che è anche in grado di svelare il sesso del neonato. Va eseguita tra la 19° e la 21° settimana; sarebbe meglio affidarsi ad un ecografista molto esperto in modo da poter cogliere immediatamente eventuali malformazioni presenti relative a tutti gli organi del feto. Durante questo esame, infatti, si passa in rassegna il neonato letteralmente dalla testa ai piedi, seguendo le linee guida della Società italiana di ecografia ostetrica e ginecologica.[ 1 ] Ci sono comunque alcuni fattori che possono rendere questo compito difficoltoso, come ad esempio le dimensioni e la posizione del feto e la quantità di liquido amniotico presente. Alcune malformazioni, inoltre, si manifestano più tardi del corso della gravidanza.
Ecografia di I e di II livello, cosa c’è da sapere
L’ecografia morfologica di routine è definita anche “di I livello” e se risulta nella norma i futuri genitori possono attendere serenamente l’ecografia del terzo trimestre. Se invece emergesse qualche anomalia, è meglio approfondire la situazione con una ecografia di II livello, da eseguire in un centro specializzato. In questo caso gli organi del feto possono essere esaminati in maniera più precisa e accurata grazie a strumenti più avanzati e ad operatori più esperti. Grazie ad un approccio multidisciplinare è possibile arrivare rapidamente ad una eventuale diagnosi di malattia.
La misurazione del collo dell’utero
Questo è un esame del secondo trimestre di gravidanza non viene proposto a tutte le gestanti, ma solo a quelle che presentano fattori di rischio per un parto pretermine. Si effettua nel corso della morfologica e si esegue misurando la lunghezza del collo dell’utero, dato che si sta rivelando importante per l’individuazione del rischio di un parto pretermine.
Amniocentesi e villocentesi
In alcuni caso vengono proposti test più invasivi per individuare eventuali anomalie nel feto. Si tratta dell’amniocentesi, che viene in genere eseguita tra le 15° e la 18° settimana, e della villocentesi, che può invece essere effettuata già nel primo trimestre, tra la 10° e l’11° settimana.
L’amniocentesi consiste nel prelievo ambulatoriale di alcuni cc di liquido amniotico, dove si trovano cellule fetali che potranno essere analizzate.
Sono consigliati per le donne:
- con più di 35 anni;
- con un figlio affetto da anomalie;
- portatrici di anomalie cromatiche.
Vengono inoltre effettuati in caso di aumentato spessore della traslucenza nucale oppure in presenza di malattie infettive.
Grazie a queste informazioni dovreste essere pronte ad affrontare il secondo trimestre di gravidanza con serenità, almeno per quanto riguarda gli esami da effettuare; se avete dubbi o domande non esitate a farcelo sapere sui nostri canali social.
NOTE
1. Dipartimento di Salute della Donna e Del Bambino, Linee guida Sieog