Avete già fatto i conti? Arrivate alla trentaduesima settimana di gravidanza, dovrebbero mancare solo 9 settimane al momento del parto, a patto che il vostro bimbo non abbia fretta di nascere… Noi di BlaBlaMamma vogliamo spiegarvi tutto quello che c’è da sapere su questa settimana di gestazione.
- I sintomi della trentaduesima settimana di gravidanza
- Attenzione al rischio di preeclampsia
- Il feto nella trentaduesima settimana di gravidanza
- Gli esami da fare: la flussimetria fetale
I sintomi della trentaduesima settimana di gravidanza
In questo periodo la futura mamma potrebbe notare un aumento di secrezioni vaginali: se sono inodori e di colore biancastro non rappresentano un problema, ma sono semplicemente dovute ad una maggiore circolazione sanguigna in questa zona. Attenzione invece se si presentano insieme a prurito, bruciore o cattivo odore: in questo caso è meglio consultare il proprio medico.
Si possono poi continuare ad avere le contrazioni di Braxton Hicks, chiamate anche false contrazioni, che fanno indurire il pancione per 20 o 30 secondi in maniera non dolorosa e ad intervalli irregolari. Anche in questo caso non bisogna preoccuparsi: è solo il corpo che si prepara al momento del parto. Il discorso è diverso se le contrazioni sono dolorose e regolari: meglio consultare il proprio medico o recarsi in ospedale.
Attenzione al rischio di preeclampsia
La preeclampsia, chiamata anche gestosi, può presentarsi a partire da metà gravidanza circa e poi risolversi spontaneamente dopo il parto. È una malattia caratterizzata da un aumento della pressione sanguigna della mamma e dalla presenza di proteine nelle urine. È necessario tenere la situazione sotto controllo perché, nelle forme più gravi, può comportare malessere, vomito, nausea e alterazioni della vista per quanto riguarda la mamma, ma anche un rallentamento o un arresto della crescita del feto oppure un distacco della placenta. In alcuni casi si rende necessario il ricovero in ospedale per monitorare la situazione, somministrare i farmaci necessari e in caso di pericolo per mamma e bambino intervenire con un parto cesareo.
Il feto nella trentaduesima settimana di gravidanza
Il bimbo nel pancione cresce sempre più rapidamente: ormai dovrebbe aver raggiunto i 45-46 centimetri di lunghezza e i 1.700 grammi di peso circa. Ormai tutti i suoi organi sono pronti per affrontare la vita fuori dal pancione: comincia ad essere in grado di regolare la temperatura corporea, i polmoni cominciano a fare pratica e i suoi sensi sono ormai completamente sviluppati.
Lo spazio a sua disposizione nell’utero si fa sempre più stretto, ma ciò non vuol dire che il bimbo si muove meno: per questo motivo è bene continuare a tenere monitorati i movimenti fetali e avvertire il medico se si avvertissero delle variazioni rispetto al solito.
La maggior parte dei bimbi in questo periodo si gira nella posizione più favorevole per venire al mondo, ma non preoccupatevi troppo se non lo fa: c’è ancora molto tempo!
Gli esami da fare: la flussimetria fetale
La flussimetria fetale o doppler è un esame non obbligatorio a cui ci si può sottoporre proprio a partire dalla trentaduesima settimana di gravidanza. Si tratta di un esame non invasivo che, tramite l’uso di ultrasuoni, verifica il buon funzionamento della placenta e della circolazione fetale. Si può effettuare nel caso in cui il medico sospetti un malfunzionamento del flusso sanguigno, che potrebbe portare a complicazioni al momento del parto.
Tutto ciò che riguarda la trentaduesima settimana di gravidanza dovrebbe ora essere più chiaro: se avete dubbi o domande potete farcelo sapere sui nostri canali social!