La pelle dei neonati, lo sappiamo bene, è davvero molto delicata e si irrita facilmente: ad esempio può bastare un pannolino bagnato lasciato sulla pelle un po’ più del solito per causare arrossamento e fastidio. Capita anche che il piccolo abbia la pelle secca: può trattarsi di un semplice disturbo transitorio, causato magari da un detergente troppo aggressivo, oppure di una forma di ittiosi neonatale. Noi di BlaBlaMamma vogliamo spiegarvi tutto quello che c’è da sapere su questo disturbo che non è solo estetico, ma può dare anche conseguenze più serie.
- Cosa sono le ittiosi?
- Quali sono le cause?
- I sintomi delle ittiosi
- Quali sono le cure per le ittiosi?
Cosa sono le ittiosi?
Le ittiosi sono un gruppo di malattie cutanee genetiche ancora poco conosciute, che rendono la pelle del bimbo secca, inspessita in maniera anormale, arrossata e tendente alla desquamazione. È proprio da questa caratteristica che prendono il nome, da una parola greca che significa “pesce”. Il primo ad usare questo termine fu Robert Willan nel 1808, proprio per indicare l’aspetto caratteristico di questi piccoli pazienti. Queste malattie, infatti, sono caratterizzate da un difetto del processo di formazione e di distacco delle cellule dallo strato più superficiale della pelle, che a volte si accompagnano anche ad altri sintomi extra cutanei.[ 1 ]
Quali sono le cause?
Alla base di queste problematiche c’è un difetto genetico della corneificazione, cioè del processo di formazione e distacco delle cellule dello strato corneo: in pratica la pelle nuova si forma troppo velocemente oppure le cellule morte non si distaccano completamente.
I sintomi delle ittiosi
I sintomi di queste patologie variano molto caso per caso: in alcuni casi possono essere poco o per nulla visibili, in altri essere molto accentuati, tanto da compromettere la qualità della vita del piccolo. In genere si manifestano sin dal primo anno di vita e tra i sintomi principali si possono notare secchezza della pelle e desquamazione continua. Si tratta comunque di un gruppo di malattie complesse e con diverse forme, che quindi possono avere sintomi e manifestazioni differenti. Seguendo la classificazione clinica della ittiosi possiamo individuare due gruppi:
- ittiosi non sindromiche, che si manifestano solo a livello cutaneo. Comprendono le ittiosi comuni (come l’ittiosi volgare), le ittiosi autosomiche recessive congenite (ARCI) come le ittiosi arlecchino, l’ittiosi lamellare e altre varianti, e le ittiosi cheratinopatiche (ad esempio l’ittiosi epidermolitica e l’ittiosi epidermolitica superficiale);
- ittiosi sindromiche, che colpiscono anche altri organi. Di questo gruppo fanno parte le ittiosi sindromiche x-linked e le ittiosi sindromiche autosomiche, che danno anomalie dei capelli, segni neurologici e svariati altri problemi, a volte fatali.[ 1 ]
Quali sono le cure per le ittiosi?
La brutta notizia è che attualmente non ci sono cure specifiche per questo problema, anche a causa del fatto che si tratta di patologie complesse e con una grande quantità di sfaccettature e manifestazioni. Si possono però attuare delle cure finalizzate ad alleviare i sintomi, aiutando a ripristinare la barriera cutanea con creme e unguenti e trattando le complicanze sistemiche. Nemmeno arrivare ad una diagnosi specifica è così semplice: sono infatti necessari molti esami come biopsie cutanee, test biochimici e molecolari per fare chiarezza.
Speriamo che l’argomento sia ora più chiaro; se avete dubbi o domande potete farcelo sapere sui nostri canali social.
NOTE
1. Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, Ittiosi