L’Epifania si celebra il 6 gennaio e tradizionalmente “tutte le feste si porta via”: è infatti l’ultima delle festività del periodo di Natale. Questa festa ha radici antiche, che traggono origine da antichi culti pagani, ma che nella tradizione cristiana ricorda la visita dei Re Magi a Gesù Bambino appena nato. Il 6 gennaio, però, si festeggia anche la Befana, una simpatica vecchietta che durante la notte vola sulla sua scopa lasciando piccoli doni nelle calze dei bambini che sono stati buoni e carbone a quelli che invece hanno combinato qualche marachella. Negli ultimi tempi si usa molto rivolgere simpatici auguri alle donne, paragonandole alla arzilla vecchietta. Noi di BlaBlaMamma abbiamo raccolto alcune delle più belle frasi sull’Epifania.
- Frasi sull’Epifania e sulla Befana
- Frasi di auguri spiritose per la festa della Befana
- Le più belle frasi sui Re Magi
Frasi sull’Epifania e sulla Befana
La Befana vien di notte con le scarpe tutte rotte con le toppe alla sottana: Viva, viva la Befana!
Tanti calorosi auguri per una Buona Epifania, sperando che la Befana porti solo dolcetti, amore e felicità.
Le storie sulla Befana sono senza tempo, ed è bello sapere che c’è una vecchietta che fa sognare i bambini… Buona Epifania!
C’è chi la chiama strega, c’è chi la chiama pazza… lei è semplicemente una vecchietta con un cuore d’oro che premia i bambini più bravi. Viva la Befana!
È bello pensare che le storie sulla Befana siano senza tempo, ed è bello sapere che qualcuno ti porti balocchi, ma anche sogni… Buona Epifania!
La Befana a volte tarda perché ormai è vecchia e sorda, ma a coloro che son buoni lascia sempre tanti doni, tra la cenere e il carbone ecco a te un suo bacione!
Viene viene la Befana
da una terra assai lontana,
così lontana che non c’è…
a Befana, sai chi è?
La Befana viene viene,
se stai zitto la senti bene:
se stai zitto ti addormenti,
la Befana più non senti.
La Befana, poveretta,
si confonde per la fretta:
invece del treno che avevo ordinato
un po’ di carbone mi ha lasciato.
(Gianni Rodari)
Quant’è cara, quant’è buona,
la Befana di Piazza Navona.
Sono piene di cose belle
le sue mille bancarelle,
gonfi di dolci e di biscotti
i suoi diecimila calzerotti.
Se allunghi la mano puoi toccare
tutti i giocattoli che ti pare,
quelli vecchi del tempo che fu
e quelli nuovi che piaccion di più:
l’orso di pezza bonaccione
e l’aeroplano a reazione,
il treno elettrico e la trombetta,
il pellirossa e la bamboletta.
La Befana, siamo giusti,
sa stare alla moda e cambia i gusti.
Per fare i conti, difatti, si dice,
ha comperato la calcolatrice.
(Gianni Rodari)
Frasi di auguri spiritose per la festa della Befana
Ti prego mandami una cartolina dai posti che visiti durante la tua ronda notturna. Buon lavoro!
Scusa, ma ho urgentemente bisogno di un favore. Mi potresti inviare una tua foto? I miei amici non credono che io conosca la Befana. A proposito… tanti auguri e buon lavoro!
Buongiorno, abbiamo ricevuto il suo Curriculum ed è stata selezionata tra molte candidate per aspetto e presenza. Passi pure a ritirare la scopa: è assunta!
Le sue grazie le hanno permesso di vincere tra milioni e milioni di altre modelle. Ormai è deciso: la eleggiamo ufficialmente nuova Miss Befana dell’anno. Nei prossimi giorni può passare a ritirare la Sua meritatissima scopa!
Babbo Natale non esiste, ma di befane è pieno il mondo. Tanti auguri a tutte
Oggi è la Befana volevo farti gli auguri, sperando di non scontrarci di nuovo con le scope! Tanti auguri amica mia.
Auguri a tutte quelle donne che, anche solo con una semplice scopa, sanno spazzare via tutti i problemi!
Promemoria: ci vediamo il pomeriggio del 5 Gennaio per i preparativi, per dividerci le zone e per la consueta revisione della scopa dal meccanico… poi attacchiamo a lavorare a mezzanotte in punto. Avvisa anche le altre!
Le più belle frasi sui Re Magi
I Re Magi arrivino dinanzi al tuo cuore portando con loro: un minerale che sia speranza, un profumo di gioia e uno scrigno di serenità. Felice Epifania!
I Magi ci indicano la strada sulla quale camminare nella nostra vita. Essi cercavano la vera Luce: “Lumen requirunt lumine”, dice un inno liturgico dell’Epifania, riferendosi proprio all’esperienza dei Magi; “Lumen requirunt lumine”. Seguendo una luce essi ricercano la luce. Andavano alla ricerca di Dio. Visto il segno della stella, lo hanno interpretato e si sono messi in cammino.
(Papa Francesco)
I Magi rappresentano gli uomini di ogni parte della terra che vengono accolti nella casa di Dio. Davanti a Gesù non esiste più divisione alcuna di razza, di lingua e di cultura: in quel Bambino, tutta l’umanità trova la sua unità.
(Papa Francesco)
Magi, voi siete i santi più nostri,
i pellegrini del cielo, gli eletti,
l’anima eterna dell’uomo che cerca.
(David Maria Turoldo)
Vedere la stella. È il punto di partenza. Ma perché, potremmo chiederci, solo i Magi hanno visto la stella? Forse perché in pochi avevano alzato lo sguardo al cielo. Spesso, infatti, nella vita ci si accontenta di guardare per terra: bastano la salute, qualche soldo e un po’ di divertimento. E mi domando: noi, sappiamo ancora alzare lo sguardo al cielo? Sappiamo sognare, desiderare Dio, attendere la sua novità, o ci lasciamo trasportare dalla vita come un ramo secco dal vento? I Magi non si sono accontentati di vivacchiare, di galleggiare. Hanno intuito che, per vivere davvero, serve una meta alta e perciò bisogna tenere alto lo sguardo.
(Papa Francesco)
I magi non si misero in cammino perché avevano visto la stella ma videro la stella perché si erano messi in cammino
(San Giovanni Crisostomo)
Tutti a Natale siamo un poco Magi.
(Iosif Brodskij)
Oggi tutti sanno che i misteriosi saggi venuti dall’Oriente secondo il vangelo di Matteo erano tre, ch’erano re, che i loro doni al Bambino erano oro, incenso e mirra, che erano di età diversa. Queste cose le sanno anche i bambini: anzi, cerchiamo di fare in modo che non le scordino. Il fatto è tuttavia che l’evangelista Matteo, tutte queste notizie, mica ce le dà. Egli si limita ad affermare, nel suo testo greco (quello aramaico non ci è pervenuto), che di trattava di màgoi (sacerdoti persiani? O semplicemente indovini, ciarlatani?) venuti ef’anatolè (da oriente) e che portarono i tre tipi di doni che sappiamo. Ma non che fossero re, né quanti fossero, né come si chiamassero, né che età avessero. Tutte queste notizie ci pervengono dai vangeli apocrifi, di dubbia tradizione
(Franco Cardini)
Il cammino dei Magi d’Oriente è per la liturgia soltanto l’inizio di una grande processione che continua lungo tutta la storia. Con questi uomini comincia il pellegrinaggio dell’umanità verso Gesù Cristo – verso quel Dio che è nato in una stalla; che è morto sulla croce e che, da Risorto, rimane con noi tutti i giorni, fino alla fine del mondo.
(Papa Benedetto XVI)
I tre santi Re Magi d’Oriente
chiedevano fermandosi in ogni città:
“O donne, o fanciulle, sapreste dirci
la strada per Betlemme dove va?”
Né giovani né vecchi lo sapevano
e essi riprendevano il tragitto,
ma una cometa dalla chioma d’oro
or li guidava come una lanterna.
La stella sulla capanna di Giuseppe
alfine si fermò e i santi tre re Magi
alla soglia si poterono affacciar;
muggiva il bue, piangeva il bambinello,
e i Re Magi cominciarono a cantar.
(Heinrich Heine)
Una luce vermiglia
risplende ne la pia notte
e si spande via
per miglia e miglia.
“O nova meraviglia!
O fiore di Maria!”.
Passa la melodia
e la terra s’ingiglia.
Cantano, tra il fischiare del vento
per le forre,
i biondi angeli in coro:
ed ecco Baldassarre
e Gaspare e Melchiorre
con mirra, incenso e oro.
(Gabriele D’Annunzio)
Natale. Guardo il presepe scolpito,
dove sono i pastori appena giunti
alla povera stalla di Betlemme.
Anche i Re Magi nelle lunghe vesti
salutano il potente Re del mondo.
Pace nella finzione e nel silenzio
delle figure di legno: ecco i vecchi
del villaggio e la stella che risplende,
e l’asinello di colore azzurro.
Pace nel cuore di Cristo in eterno;
ma non v’è pace nel cuore dell’uomo.
Anche con Cristo e sono venti secoli
il fratello si scaglia sul fratello.
Ma c’è chi ascolta il pianto del bambino
che morirà poi in croce fra due ladri?
(Salvatore Quasimodo)
Persero un giorno la stella.
Com’è possibile perdere la stella?
Per averla fissata troppo a lungo…
I due re bianchi,
ch’erano due sapienti di Caldea,
col bastone tracciarono sul suolo grandi cerchi.
Si misero a far calcoli, si grattarono il mento…
Ma la stella era scomparsa
come scompare un’idea,
e quegli uomini, l’anima dei quali
aveva sete di essere guidata,
piansero drizzando le tende di cotone.
Ma il povero re nero, disprezzato dagli altri,
disse a se stesso: “Pensiamo alla sete
che non è la nostra.
Occorre dar da bere, lo stesso, agli animali”.
E mentre reggeva il suo secchio,
nello spicchio di cielo
in cui si abbeveravano i cammelli
egli scorse la stella d’oro che danzava silente.
(Edmond Rostand)
Quale di queste frasi sull’Epifania vi piace di più? Ne conoscete altre? Fatecelo sapere sui nostri canali social!
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