Carico mentale delle mamme, come riconoscerlo e distribuirlo Si sa, nella maggior parte dei casi sono le donne a dover gestire del tutto o quasi la casa e la famiglia. Ma avete mai sentito parlare di carico mentale? Ecco come distribuirlo più equamente.

carico mentale

Sono molte le donne che risentono dello stress di dover gestire tutto o quasi in casa; questo succede soprattutto alle mamme, che si trovano a dover far fronte anche alle esigenze del bambino. Questa sensazione prende il nome di “carico mentale” e può condurre al rischio di soffrire di un accumulo di stress. Noi di BlaBlaMamma vogliamo aiutarvi a capire di cosa si tratta e come fare a ridurlo.

La sindrome del carico mentale

Che siate casalinghe o donne che lavorano, avrete sperimentato quasi di sicuro la sensazione che tutto sia sulle vostre spalle: al lavoro si aggiunge la pianificazione e la gestione di tutte o quasi le attività che riguardano la casa e i figli. Si va dalle pulizie domestiche alla preparazione dei pasti per tutta la famiglia, dal ricordarsi gli appuntamenti medici e scolastici dei figli al pagamento delle bollette e alla spesa. Ma non solo: spesso c’è anche l’assicurazione da pagare, un regalo da acquistare per un parente o un amichetto dei figli, un documento da stampare, una batteria da cambiare, i compiti dei ragazzi, il bucato da lavare e stirare, i biglietti da prenotare per le vacanze e mille altre cose da gestire e organizzare.

E se per le donne (e gli uomini) single e senza figli questo carico mentale è senza dubbio minore[ 1 ], per le mamme a volte raggiunge proporzioni difficili da gestire, portando a soffrire di quella che viene chiamata sindrome del carico mentale.
Il carico mentale, quindi, può essere definito in breve la somma delle responsabilità che una donna si deve assumere per far funzionare al meglio le cose, anche se spesso ha un partner che vive sotto lo stesso tetto.

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Foto Instagram @editorilaterza

Come incide l’arrivo di un bambino

Una donna che diventa mamma si assume ancora prima della nascita del bambino il compito di proteggerlo e di crescerlo nel migliore dei modi, ma questo quasi sempre comporta un notevole aumento del carico mentale a cui è sottoposta. Probabilmente sarà lei a ricordarsi le date di visite e vaccini, a fare le iscrizioni a scuole, corsi e campi estivi, a preparare pasti e merende sani e bilanciati, ad aiutare nei compiti, a curare i piccoli malanni, ad acquistare, lavare e stirare i suoi vestiti e mille altre cose ancora che sono la quotidianità di una mamma.
Anche se i papà ultimamente sono sempre più presenti, partecipi e coinvolti, è quasi inevitabile che l’impegno mentale sia sbilanciato verso la mamma, sia a causa di un diverso approccio alla genitorialità sia per fattori sia biologici che culturali molto spesso inconsci.

Come alleviare il carico mentale delle mamme

Anche se molte donne soffrono di questo tipo di stress mentale, non tutte sanno dargli un nome e non si rendono conto di quanto influisca sulle loro vite. Nel momento in cui se ne prende coscienza, però, si possono cominciare a mettere in atto dei comportamenti per correre ai ripari. Vediamo quindi qualche consiglio per alleviare lo stress mentale delle donne:

  • prendersi una pausa: può sembrare banale, ma lo è davvero? Provate a staccare del tutto dalla vostra quotidianità. Potete cominciare anche solo da una decina di minuti al giorno, per poi arrivare ad un’intera giornata o a qualche giorno: oltre a riposarvi, riuscirete anche a vedere la situazione con un po’ di distacco e a riflettere su come condividere al meglio le attività. Ma attenzione: anche decidere un serie di compiti da affidare al partner fa parte del carico mentale di una donna. Dovrebbe essere quindi lui spontaneamente a condividere le responsabilità di una casa in maniera autonoma, non essere un semplice (e più o meno entusiasta) esecutore di ordini;
  • ridurre le aspettative. Avere una casa da rivista richiede un’enorme quantità di lavoro, ma ne vale davvero la pena? E questo vale per tante altre cose: la casa sarà forse meno in ordine, ma sarete più serene.
  • imparare che delegare è un atto di fiducia possibile. Non vogliate sempre avere il controllo della situazione e imparate anche ad accettare che il partner faccia le cose diversamente da voi, senza precipitarvi a farle al posto suo perché desiderate che tutto sia esattamente come volete voi. Ricordate che è ad una co-conduzione della vostra quotidianità che puntate!
  • non dividere le incombenze in compartimenti stagni: imparate a condividere con il partner anche semplici riflessioni su compiti che sentite come “vostri”, in modo che si senta partecipe e che possa dare il suo contributo.
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Foto Instagram @editorilaterza

“Bastava chiedere”

Il termine “carico mentale” compare già nel 1984 nel libro La gestione ordinaria della vita a due della sociologa Monique Haicault, ma è probabilmente molte di voi lo hanno sentito per la prima volta nel febbraio del 2020 grazie all’uscita del libro Bastava chiedere (Laterza) dell’illustratrice, blogger e femminista francese Emma. Si tratta di un fumetto che in maniera semplice ed efficace spiega cos’è il carico mentale e offre alcuni consigli per dividersi i compiti in famiglia, senza tener conto delle differenze di genere.

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Speriamo che, ora che avete dato un nome ad una sensazione che probabilmente avete provato almeno una volta nella vita, siate pronte a mettere in atto alcune semplici strategie per ridurre il carico mentale. Fateci sapere come è andata sui nostri canali social!

NOTE


1. Insee, Le temps domestique et parental des hommes et des femmes: quels facteurs d’évolutions en 25 ans?