In estate può capitare di fare un incontro ravvicinato con le meduse, ma cosa fare se una medusa “punge” un bambino? I suoi filamenti sono infatti urticanti e la sensazione di bruciore è immediata. Noi di BlaBlaMamma vogliamo darvi qualche consiglio per non perdere la calma e agire correttamente anche in questa evenienza, tenendo a mente che si tratta di un incidente di poca importanza, ma che ci sono comunque dei segnali che (raramente) potrebbero far scattare un campanello d’allarme. Vediamo cosa c’è da sapere sull’argomento.
- Cosa succede se il bambino viene a contatto con una medusa
- Cosa fare se il bambino viene a contatto con una medusa?
- E cosa non fare?
- Cosa fare nei giorni successivi?
- Quando ci si deve preoccupare?
Cosa succede se il bambino viene a contatto con una medusa
Le meduse sono abitanti del mare dall’aspetto elegante e sinuoso, ma che possono creare qualche fastidio in caso di incontro ravvicinato. I loro filamenti sono infatti urticanti: la medusa, infatti, non punge e non morde, ma i suoi “tentacoli” producono una sostanza urticante che, nel momento in cui viene a contatto con la nostra pelle, provoca irritazione, gonfiore e arrossamento.
Al momento del contatto con la pelle si sente un forte bruciore e la reazione cutanea è quasi immediata: rossore, pomfi, orticaria e gonfiore. La sensazione di bruciore passa dopo circa 15/20 minuti, sostituita da un forte prurito.[ 1 ]
Cosa fare se il bambino viene a contatto con una medusa
Se il bambino viene toccato da una medusa, la prima cosa da fare è farlo uscire dall’acqua, tranquillizzarlo e farlo respirare normalmente; inutile dire che vedere i genitori tranquilli e sicuri sul da farsi aiuterà il bambino a calmarsi. Controllate poi che non ci siano parti della medusa rimaste attaccate alla pelle e, nel caso, staccatele delicatamente.
A questo punto sciacquate abbondantemente la parte urticata con acqua di mare per tentare di diluire la sostanza tossica. Se è possibile, applicate subito un gel astringente al cloruro di alluminio, che blocca la diffusione della sostanza urticante e allevia la sensazione di prurito.[ 2 ] In mancanza di questa potete usare anche una crema al cortisone, anche se avrà risultati minori e non immediati: agisce infatti dopo circa 20 o 30 minuti, cioè quando il picco della reazione si è già esaurito in modo naturale. Evitate di usare altre “medicazioni” come alcol, aceto, succo di limone o altri rimedi fai da te che potrebbero aggravare la situazione.
E cosa non fare?
Ci sono anche azioni che è bene evitare perchè, in caso di puntura di medusa, non solo sono inutili, ma possono risultare anche dannose. Per prima cosa, il prurito una volta passato il dolore sarà intenso, ma cercate di evitare comunque che il bambino si gratti: peggiorerebbe la situazione. Per lo stesso motivo non strofinate la parte con asciugamani o sabbia e non usate “falsi rimedi” come ammoniaca, aceto, succo di limone o cose del genere. Evitate anche di sciacquare la parte con acqua dolce, che favorirebbe la rottura delle cnidocisti (cioè gli organi urticanti della medusa) rimaste attaccate alla pelle, aumentando la sensazione di dolore.
Cosa fare nei giorni successivi?
Dopo la prima forte reazione infiammatoria, lo stato di infiammazione provocato dalla puntura della medusa dura un paio di settimane, durante le quali la pelle sarà particolarmente sensibile ai raggi del sole e tenderà a scurirsi rapidamente. Bisognerà quindi proteggerla con attenzione con una crema solare ad elevato fattore protettivo ed evitare di applicare pomate antistaminiche che favorirebbero la comparsa di macchie.
Quando ci si deve preoccupare?
Se il dolore si attenua a non ci sono altri sintomi normalmente non occorre fare altro, ma ci sono dei casi in cui il veleno può scatenare una reazione di tipo allergico che può richiedere l’osservazione o addirittura il ricovero in ospedale. I segnali a cui prestare attenzione sono dolore intenso che non si attenua, gonfiore in zone diverse da quella colpita, pallore, difficoltà respiratorie e sudorazione intensa. Attenzione anche quando la zona colpita è molto estesa. In questi casi sarebbe meglio chiamare il 118 oppure portare il piccolo al pronto soccorso.
In generale, anche se l’incidente sembra concluso senza complicazioni, evitate di lasciare il bambino da solo: può succedere, anche se raramente, che la condizioni cliniche peggiorino rapidamente dopo il contatto.
Ora dovreste sapere come comportarvi nel caso in cui il vostro bambino entrasse in contatto con una medusa e con i suoi tentacoli urticanti: in caso di dubbi o domande potete farcelo sapere sui nostri canali social.
NOTE
1. Ospedale Bambino Gesù, Attenzione alle meduse!
2. Società Italiana di Pediatria, Bambini e meduse: cosa fare e cosa non fare