La rabbia è un sentimento che è normale provare di tanto in tanto, ma che può essere tanto violento da spaventare i nostri bambini, che non sanno riconoscere questo stato d’animo né tantomeno gestirlo. Il percorso per imparare a gestire le proprie emozioni, rabbia compresa, è lungo e richiede pazienza, ma può essere facilitato dall’uso di alcuni strumenti come ad esempio il cestino della rabbia. Noi di BlaBlaMamma vogliamo aiutarvi a capire cos’è e a cosa serve.
- Come insegnare ai bambini a gestire la rabbia?
- Cos’è il cestino della rabbia e a cosa serve
- Come realizzare un cestino della rabbia?
Come insegnare ai bambini a gestire la rabbia?
La rabbia è spesso dettata dalla frustrazione per non riuscire a fare qualcosa o perché ci è stato vietato di farlo, quindi per un bambino è un sentimento che può essere abbastanza comune. Nessuno, però, nasce emotivamente competente, quindi i bimbi non solo non sanno gestire la rabbia, ma non sanno nemmeno dare un nome a questa sensazione che per loro può essere violenta e quasi sconvolgente. Genitori e insegnanti hanno il compito di educare i bambini alle emozioni, senza giudicare: non ci sono emozioni “buone” o “cattive” e la rabbia in particolare può essere un’emozione sana, se gestita correttamente. Come svolgere questo percorso? Il primo passo è quello di descrivere al bimbo i sentimenti che sta provando, dando loro gli strumenti per riconoscerli e dare loro un nome. Il secondo step è quello di aiutarli a tirare fuori la rabbia, ma incanalandola in modo che non diventi distruttiva. È proprio a questo scopo che può entrare in gioco il cestino della rabbia.
Cos’è il cestino della rabbia e a cosa serve
Il cestino della rabbia è un semplice contenitore realizzato dal bimbo stesso con l’aiuto dei genitori, spesso usando materiali di riciclo. Il bimbo deve sentirlo “suo”, quindi lasciate che si senta libero di personalizzarlo e posizionatelo in un luogo abbastanza in vista e dove il bimbo possa prenderlo senza fatica. Dovrà essere il suo alleato per sfogare questa emozione così violenta e dovrà essere libero di farlo come vuole: urlando nel cestino, lanciandoci dentro oggetti, strappando fogli di carta e buttandoli nel cestino della rabbia oppure facendo un disegno e gettandolo dentro. Dopo lo sfogo si chiude il cestino e lo si rimette al suo posto. In seguito, quando il bambino sarà tranquillo, si potrà aprire per esaminarne il contenuto e parlare di ciò che è successo e di come si è sentito. In questo modo la rabbia diventa “visibile” e può essere riconosciuta, inoltre il bimbo si sentirà rassicurato dal fatto che è riuscito a contenere la sua arrabbiatura gettandola nel cestino anziché rompere oggetti, picchiare o compiere altre azioni di questo genere. L’ultimo passaggio è quello di far volare via la rabbia dal cestino, che verrà poi rimesso al suo posto. Si può cominciare ad usarlo a partire dai 2 anni circa: il suo funzionamento è davvero molto semplice!
Come realizzare un cestino della rabbia?
Il cestino della rabbia dovrebbe essere realizzato dal bambino, anche con l’aiuto di un genitore: in questo modo riuscirà a sentirlo più “suo” e lo utilizzerà in maniera più spontanea. In realtà si parla di cestino ma può trattarsi di un cesto, di una scatola, di un contenitore, di una sacca o di qualsiasi altra cosa che possa essere usata a questo scopo. Lasciate poi il bimbo libero di decorarlo a proprio piacere con tempere, colori, adesivi o piccole applicazioni che lo renderanno unico e speciale. Ricordatevi di posizionarlo in un luogo facilmente accessibile per il vostro bambino, in modo che lo possa prendere da solo tutte le volte che ne sente il bisogno.
Il vostro bambino si arrabbia spesso? Realizzerete il cestino della rabbia con il vostro bimbo? Cosa ne pensate? Fatecelo sapere sui nostri canali social!
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