Il vostro bambino appena nato ha delle piccole cisti in bocca e più precisamente sul palato? Potrebbe trattarsi delle perle di Epstein, chiamate così in onore del pediatra Alois Epstein, che per primo le descrisse del 1880. Noi di BlaBlaMamma vogliamo spiegarvi tutto quello che c’è da sapere sull’argomento.
- Cosa sono le perle di Epstein?
- Quando compaiono?
- Perle di Epstein, le cause
- Cosa fare in questi casi?
Cosa sono le perle di Epstein?
Tutti i neo genitori sono piuttosto apprensivi nei confronti dei loro bimbi e li scrutano attentamente per individuare particolarità e anomalie. Può quindi essere che notino delle piccole cisti sul palato dei loro piccoli: le perle di Epstein, infatti, interessano circa il 35% dei neonati, senza particolari distinzioni tra maschi e femmine. Si tratta di piccole cisti di sebo e cheratina, di colore bianco-giallastro e opaco; le loro dimensioni vanno da 1 a 3 millimetri circa, ma non si ingrandiscono nel tempo. Le possiamo trovare isolate oppure a gruppi che vanno da 2 a 6 cisti sulla linea mediana del palato.
Quando compaiono?
Le perle di Epstein dei neonati si formano già nell’utero materno, quindi sono già presenti alla nascita. Tendono poi a regredire in maniera spontanea fino a sparire nel corso dei primi tre mesi di vita del bimbo. Le cisti non sono dolorose o fastidiose per il bimbo e non interferiscono con l’allattamento. In alcuni casi, però, possono rompersi proprio a causa dell’allattamento, liberando il loro contenuto nella bocca del bimbo. Questo non è pericoloso o doloroso e l’unica conseguenza è la scomparsa definitiva dell’escrescenza.
Perle di Epstein, le cause
Le cause delle perle di Epstein non sono ancora del tutto note, ma ci sono diverse ipotesi sulle loro origini. La principale suppone che la formazione di queste cisti sia legata allo sviluppo della bocca del feto: durante questo processo alcuni frammenti di pelle rimangono intrappolati nella cavità orale in formazione e si riempiono di cheratina, dando origine a queste cisti. Un’altra teoria ipotizza invece che le perle di Epstein siano dei resti epiteliali della formazione delle ghiandole salivali minori del palato. In ogni caso, non è possibile prevenirle o evitare che si formino.
Cosa fare in questi casi?
Le perle di Epstein scompaiono spontaneamente, senza bisogno di trattamenti o di interventi per rimuoverle. Non bisogna quindi cercare di grattarle o di raschiarle: si rischia unicamente di irritare la bocca del bambino senza motivo, anzi, rischiando di provocare disagi maggiori al piccolo, come ad esempio infezioni o lesioni della mucosa.
Speriamo che questo argomento sia ora più chiaro. Se avete dubbi o domande potete farcelo sapere sui nostri canali social.