Pressione bassa in gravidanza, cosa fare? Soffrire di pressione bassa in gravidanza, soprattutto durante i mesi caldi, non è così raro. Quali sono i rischi che possono correre mamma e bambino? Vediamo cosa sapere.

Pressione bassa in gravidanza, cosa fare

Durante la dolce attesa il corpo della futura mamma va incontro a tantissimi cambiamenti e tra questi può capitare di sperimentare episodi di pressione bassa gravidanza. Si tratta di una condizione piuttosto comune, che tende a manifestarsi soprattutto nei mesi più caldi o nelle prime settimane di gestazione, quando gli ormoni e le trasformazioni fisiche incidono sull’apparato circolatorio.

Capogiri, stanchezza improvvisa, vista offuscata o una sensazione di debolezza possono spaventare, ma nella maggior parte dei casi non rappresentano un pericolo serio. La domanda che sorge spontanea è: la pressione bassa in gravidanza può essere rischiosa per la mamma e per il bambino?

In questo articolo noi di BlaBlaMamma abbiamo raccolto tutte le informazioni utili: dalle cause ai sintomi più frequenti, dai valori da monitorare ai possibili rischi, fino ai rimedi pratici e a cosa mangiare per sentirsi meglio.

Le cause della pressione bassa in gravidanza

L’abbassamento della pressione durante la gravidanza è una condizione piuttosto comune e legata a cambiamenti fisiologici tipici della dolce attesa. Non è di per sé pericolosa, ma va sempre monitorata, soprattutto se provoca sintomi frequenti o intensi. La pressione tende ad abbassarsi in modo più evidente nelle prime 24 settimane di gestazione, quando il corpo della futura mamma si adatta ai mutamenti in corso e agli ormoni che sostengono la gravidanza. Le principali cause sono:

  • Aumento del progesterone: questo ormone, fondamentale per l’impianto dell’embrione e per il buon andamento della gravidanza, provoca un rilassamento della muscolatura dei vasi sanguigni. Il risultato è una dilatazione che favorisce la circolazione ma riduce la pressione arteriosa;
  • Maggior afflusso di sangue all’utero: durante la gravidanza si verifica un rapido e costante passaggio di sangue tra arterie e vene dell’utero, necessario per nutrire correttamente la placenta e il feto. Questo meccanismo può determinare un calo pressorio fisiologico;
  • Aumento del volume sanguigno: nei mesi di gestazione il sangue circolante cresce fino al 40-50% in più rispetto al normale. Questa variazione, unita ai cambiamenti ormonali, contribuisce a far scendere i valori di pressione.

Altri fattori che contribuiscono alla pressione bassa in gravidanza

Oltre alle cause fisiologiche, esistono diversi elementi che possono favorire un abbassamento della pressione in gravidanza e che variano molto da donna a donna. Alcuni fattori esterni o condizioni temporanee possono infatti accentuare il calo pressorio già tipico della gestazione:

  • Disidratazione: bere poca acqua o perdere molti liquidi con sudorazione eccessiva può far scendere i valori della pressione;
  • Carenze nutrizionali: una dieta povera di sali minerali e vitamine può influire sul corretto equilibrio della pressione arteriosa;
  • Infezioni: anche un’influenza o una semplice infezione virale possono alterare momentaneamente i valori pressori;
  • Problemi ai reni: eventuali disfunzioni renali possono incidere sulla regolazione della pressione;
  • Reazioni allergiche: in alcuni casi gravi le reazioni possono causare cali improvvisi di pressione;
  • Assunzione di alcuni farmaci: alcuni principi attivi, se assunti in gravidanza, possono avere come effetto collaterale l’ipotensione.

Un fattore da non sottovalutare è il caldo. Le giornate afose, infatti, accentuano i sintomi tipici come capogiri, vertigini, nausea o vista offuscata. Questo accade perché con le alte temperature avviene la vasodilatazione, cioè l’aumento del diametro dei vasi sanguigni che rallenta la circolazione e abbassa ulteriormente la pressione.

Pressione bassa in gravidanza, cosa fare

Pressione bassa in gravidanza sintomi

I segnali che accompagnano la pressione bassa in gravidanza possono variare da donna a donna e cambiare anche nel corso dei mesi. Riconoscerli è importante per imparare a gestirli e parlarne con il ginecologo in caso diventino frequenti o fastidiosi. I sintomi più comuni sono:

  • Capogiri e vertigini, spesso al momento di alzarsi in piedi troppo rapidamente;
  • Senso di stanchezza e debolezza, che rende difficile affrontare le normali attività quotidiane;
  • Nausea o sensazione di malessere generale, in particolare nelle giornate molto calde;
  • Visione offuscata o annebbiata, che può comparire improvvisamente;
  • Pallore e sudorazione fredda, legati al calo della pressione arteriosa;
  • Svenimenti nei casi più intensi, soprattutto se la futura mamma resta a lungo in piedi o in ambienti poco ventilati.

In generale questi sintomi sono temporanei e non rappresentano un rischio grave, ma possono risultare molto fastidiosi e limitare la qualità della vita quotidiana. Tenerli sotto controllo e riferirli al proprio medico aiuta a valutare se la pressione bassa è semplicemente fisiologica o se necessita di ulteriori accertamenti.

Pressione bassa in gravidanza valori

In condizioni normali i valori della pressione arteriosa si aggirano intorno ai 120/80 mmHg. Durante la gravidanza, però, è fisiologico osservare una riduzione, soprattutto nel primo e secondo trimestre, quando gli ormoni e l’aumento del volume sanguigno modificano la circolazione.

Si parla di pressione bassa in gravidanza quando i valori scendono intorno a 90/60 mmHg o meno. Non sempre questo comporta rischi immediati, ma è importante monitorare con regolarità la pressione per capire se il calo rientra nella normalità o se richiede un approfondimento medico.

Ogni futura mamma può avere valori leggermente diversi, per questo il ginecologo valuta l’andamento nel tempo più che il singolo dato. L’attenzione deve aumentare se ai numeri bassi si associano sintomi come svenimenti, forte spossatezza o difficoltà di concentrazione.

Pressione bassa in gravidanza: i rischi per mamma e bambino

Nella maggior parte dei casi la pressione bassa in gravidanza non comporta conseguenze gravi né per la mamma né per il bambino. Al contrario, è spesso la pressione alta a destare maggiori preoccupazioni. Tuttavia, alcuni rischi indiretti vanno considerati e monitorati con attenzione.

Il pericolo principale riguarda la futura mamma: vertigini e svenimenti possono infatti causare cadute o piccoli traumi che, di riflesso, possono coinvolgere anche il feto. Inoltre, valori troppo bassi e protratti nel tempo possono ridurre l’afflusso di sangue agli organi materni e, in rarissimi casi, alla placenta, influenzando l’ossigenazione del bambino.

Si tratta comunque di situazioni poco frequenti: nella maggioranza dei casi l’ipotensione in gravidanza resta un fastidio temporaneo, che si gestisce con piccoli accorgimenti quotidiani e un monitoraggio regolare.

Pressione bassa in gravidanza cosa fare

Quando si manifestano episodi di pressione bassa in gravidanza non bisogna allarmarsi, ma adottare piccoli accorgimenti che aiutano a ridurre i sintomi e prevenire cali improvvisi. Alcuni consigli utili da mettere in pratica ogni giorno sono:

  • Evitare di alzarsi bruscamente: passare dalla posizione sdraiata o seduta a quella in piedi lentamente, per dare tempo alla circolazione di stabilizzarsi;
  • Riprendersi in caso di capogiro: se compaiono vertigini, sdraiarsi su un fianco con le gambe leggermente sollevate o sedersi in un luogo fresco e ventilato;
  • Idratarsi regolarmente: bere acqua a piccoli sorsi nell’arco della giornata per mantenere un buon equilibrio dei liquidi;
  • Fare pasti leggeri e frequenti: evitare abbuffate e preferire più spuntini durante la giornata per mantenere costanti i livelli di energia;
  • Evitare esposizione prolungata al caldo: cercare ambienti freschi e ben ventilati, soprattutto nelle ore centrali della giornata;
  • Indossare abiti comodi: meglio preferire tessuti leggeri e non troppo stretti che non ostacolino la circolazione.

In ogni caso è fondamentale riferire i sintomi al proprio ginecologo, che valuterà se i valori pressori rientrano nella normalità o se servono ulteriori controlli.

Pressione bassa in gravidanza cosa mangiare

Anche l’alimentazione può aiutare ad attenuare i fastidi legati alla pressione bassa in gravidanza. Non si tratta di seguire una dieta particolare, ma di adottare alcune scelte mirate che sostengano i valori pressori e mantengano costanti i livelli di energia. Tra i consigli più utili:

  • Frazionare i pasti: meglio fare più spuntini durante la giornata invece di pochi pasti abbondanti, così da evitare i cali di pressione dopo la digestione;
  • Bere molta acqua: mantenere una buona idratazione è fondamentale per sostenere la circolazione e ridurre il rischio di capogiri;
  • Integrare frutta e verdura fresca: ricche di vitamine e sali minerali, aiutano a reintegrare ciò che si perde con la sudorazione;
  • Consumare cibi ricchi di ferro, come legumi, carne magra e verdure a foglia verde, utili per prevenire l’anemia che può accentuare i sintomi dell’ipotensione;
  • Non eliminare completamente il sale: salvo diverse indicazioni mediche, una quantità moderata di sale aiuta a mantenere più stabili i valori pressori;
  • Prediligere alimenti energizzanti come frutta secca, cereali integrali e yogurt, che forniscono energia a lento rilascio.

Ogni scelta alimentare deve comunque essere concordata con il ginecologo o con un nutrizionista, soprattutto se la futura mamma soffre di altre condizioni che richiedono una dieta specifica.

Rimedi per la pressione bassa in gravidanza

La pressione in gravidanza va monitorata regolarmente, anche quando non si presentano sintomi evidenti. Non esistono vere e proprie cure per la pressione bassa in gravidanza, perché nella maggior parte dei casi non si tratta di una patologia, ma di una condizione fisiologica. È comunque importante evitare rimedi fai da te e rivolgersi sempre al proprio medico o ginecologo.

Alcuni accorgimenti quotidiani possono però aiutare a ridurre i fastidi e gestire meglio i cali di pressione:

  • Evitare il sole eccessivo: esporsi a lungo al caldo aumenta la vasodilatazione e favorisce i capogiri;
  • Evitare bagni troppo caldi, che possono peggiorare l’ipotensione;
  • Alzarsi lentamente da letto o da una sedia, per prevenire vertigini e svenimenti;
  • Fare pasti leggeri e frequenti, per mantenere stabili i livelli di energia senza sovraccaricare la digestione;
  • Mantenere una buona idratazione, bevendo acqua a piccoli sorsi durante tutta la giornata;
  • Prendersi pause di riposo, soprattutto se la stanchezza diventa intensa;
  • Indossare calze elastiche a compressione graduata (se consigliate dal medico), utili per migliorare la circolazione e prevenire ristagni venosi.

Piccoli gesti quotidiani, uniti a un monitoraggio costante e al confronto con il ginecologo, possono rendere la pressione bassa molto più gestibile e limitare i disagi legati a questa condizione.

Conclusioni

La pressione bassa in gravidanza è una condizione molto frequente e nella maggior parte dei casi non rappresenta un pericolo né per la mamma né per il bambino. Si tratta spesso di un fastidio passeggero, legato ai cambiamenti ormonali e circolatori tipici della dolce attesa.

Con piccoli accorgimenti quotidiani, una corretta alimentazione e un costante monitoraggio, i sintomi possono essere ridotti e gestiti senza particolari difficoltà. Il punto di riferimento resta sempre il ginecologo, che valuterà la situazione individuale e fornirà indicazioni personalizzate.

Affrontare con consapevolezza e serenità la pressione bassa permette di vivere la gravidanza con maggiore tranquillità, concentrandosi su ciò che conta davvero: il benessere della mamma e la crescita del bambino.

FAQ sulla pressione bassa in gravidanza

Quando preoccuparsi per la pressione bassa in gravidanza?

In generale la pressione bassa gravidanza è fisiologica, ma è bene contattare il medico se i valori scendono sotto i 90/60 mmHg accompagnati da sintomi frequenti come svenimenti, forte spossatezza o difficoltà respiratorie.

La pressione bassa in gravidanza fa male al bambino?

Nella maggior parte dei casi no: si tratta di un disturbo fastidioso per la mamma, ma non pericoloso per il feto. Solo raramente valori molto bassi e persistenti possono ridurre l’afflusso di sangue alla placenta.

Cosa fare subito se ci si sente svenire?

È consigliato sdraiarsi su un fianco, sollevare leggermente le gambe e bere qualche sorso d’acqua. Meglio restare a riposo fino a quando il malessere non passa.

Si può prevenire la pressione bassa in gravidanza?

Non sempre, ma mantenere una buona idratazione, fare pasti piccoli e frequenti, evitare il caldo e alzarsi lentamente possono ridurre la comparsa dei sintomi.