Reflusso in gravidanza: sintomi, cause e rimedi Sono molte le donne che soffrono di reflusso in gravidanza, ma di cosa si tratta esattamente? E, soprattutto, quali sono i rimedi contro il reflusso gastroesofageo? Scopriamolo insieme!

reflusso in gravidanza

Nei nove mesi di gravidanza il corpo della futura mamma è travolto da una serie di cambiamenti fisici, psicologici e ormonali davvero notevoli e non stupisce che possano verificarsi anche dei piccoli ma fastidiosi disturbi, come ad esempio il reflusso gastroesofageo in gravidanza, che tende a colpire maggiormente nel primo e nel terzo trimestre di gravidanza. Noi di BlaBlaMamma vogliamo aiutarvi a riconoscere i sintomi, a capire le cause ma soprattutto a conoscere i rimedi.

Cos’è il reflusso in gravidanza e quali sono i sintomi?

Spesso le donne in gravidanza sentono cattivo sapore in bocca e soffrono di rigurgiti e salivazione abbondante con bruciore a bocca, stomaco ed esofago. Sono classici sintomi del reflusso gastroesofageo, che possono comparire dalle prime settimane di gestazione e durare anche tutto il primo trimestre, per poi ripresentarsi nel terzo.
In breve, il reflusso consiste nella risalita dallo stomaco all’esofago del cibo ingerito accompagnato da bile e succhi acidi. Questa condizione non è assolutamente pericolosa per il feto, ma per la futura mamma è di sicuro un fastidio non da poco, soprattutto quando il reflusso si manifesta in maniera intensa e prolungata.

Ai sintomi principali si possono poi aggiungere:

  • alito cattivo;
  • gonfiore addominale;
  • difficoltà e dolore a deglutire
  • mal di gola, raucedine o alterazione del tono di voce;
  • tosse persistente, soprattutto durante la notte;
  • infiammazione delle gengive ed erosione dello smalto dentario;
  • dolore toracico.

Quali sono le cause del reflusso in gravidanza

Perchè anche chi non ne ha mai sentito parlare comincia a soffrire di reflusso in gravidanza? Bisogna sapere che stomaco ed esofago sono in comunicazione tra di loro tramite una valvola, il cardias, che si apre quando il cibo passa dall’esofago allo stomaco e si richiude subito dopo per impedire ai succhi gastrici di risalire, irritando l’esofago. In gravidanza il cardias può non funzionare in maniera ottimale per una serie di ragioni. Tra le principali ci sono i fattori ormonali, che in gravidanza portano ad un rilassamento della muscolatura liscia, compresa quella della stomaco, che quindi si svuota più lentamente, e quella del cardias, che in questo modo ha una tenuta minore e può consentire ai succhi gastrici di risalire verso l’esofago.
Nel corso del terzo trimestre di gravidanza, inoltre, il disturbo sembra aggravarsi per un motivo molto semplice: l’utero comincia ad occupare sempre più spazio nella cavità addominale, spostando lo stomaco verso l’alto e deformando anche la forma del cardias, che non si chiude più alla perfezione.[ 1 ]

Qualche rimedio per il reflusso gastroesofageo in gravidanza

Dopo il parto le condizioni che determinano il reflusso in gravidanza, quindi i livelli di ormoni e l’aumento dell’ampiezza dell’utero, vengono meno; questo significa che anche il problema dovrebbe diminuire fino a sparire.
Tuttavia, per i mesi della gravidanza, ci sono alcuni piccoli accorgimenti legati allo stile di vita che si possono mettere in atto per limitare il fastidio e i disagi. Tra questi possiamo citare:

  • suddividere i pasti in modo che siano leggeri ma frequenti, in modo da non riempire troppo lo stomaco. L’ideale sarebbero cinque pasti al giorno: colazione, pranzo, cena e due spuntini;
  • limitare la quantità di liquidi assunti durante i pasti;
  • evitare il fumo;
  • fare un po’ di attività fisica;
  • dopo cena aspettare almeno tre ore prima di coricarsi perchè la posizione sdraiata dopo un pasto può favorire il reflusso;
  • cercare di dormire sul fianco sinistro, con la testa e la parte superiore del tronco leggermente sollevate.

Reflusso in gravidanza e alimentazione, alcuni consigli

Alcuni consigli per limitare i fastidi provocati dal reflusso gastroesofageo in gravidanza sono legati all’alimentazione. Il primo consiglio, come abbiamo visto, è quello di non avere mai lo stomaco troppo pieno, ma ci sono alcuni cibi che possono migliorare o al contrario peggiorare la situazione. In particolare bisognerebbe:

  • evitare cibi grassi, pesanti e fritti;
  • evitare i cibi troppo speziati oppure acidi come pomodori e agrumi;
  • limitare il consumo di latticini;
  • ridurre i prodotti e le bevande che stimolano l’acidità gastrica come caffè, cioccolato, menta, succhi di frutta, bevande alcoliche o zuccherate;
  • limitare le bevande gassate che aumentano la quantità di gas nello stomaco, favorendo il reflusso.

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I farmaci per il reflusso in gravidanza

Se il disturbo dovesse risultare molto fastidioso, è bene rivolgersi ad uno specialista che potrebbe prescrivere dei rimedi e dei farmaci antiacido per limitare i disturbi. Vietato il fai da te: si correrebbe il rischio di assumere sostanze non adatte ad una donna in gravidanza.

In genere, sono consigliate le formulazioni a base di sodio alginato e di antiacidi come il sodio bicarbonato e il calcio carbonato, che creano una barriera fisica che impedisce la risalita del cibo verso l’esofago. Questi elementi non vengono assorbiti a livello sistemico quindi sono considerati sicuri per la salute del feto, anche se possono ostacolare l’assorbimento di altri farmaci e integratori. Proprio per questo motivo è importante seguire con attenzione le indicazioni del proprio medico. [ 2 ]

Speriamo di avervi dato qualche consiglio utile ad alleviare i fastidi provocati dal reflusso gastroesofageo in gravidanza; se avete dubbi o esperienze da condividere potete farcelo sapere sui nostri canali social.

NOTE


1. Centri Specializzati di Gastroenterologia, Reflusso in gravidanza: come sconfiggerlo
2. Organizzazione Mondiale della Salute, WHO Recommentations on antenatal care for a positive pregnancy experience