Sonnambulismo nei bambini: sintomi, cause e rimedi Il sonnambulismo nei bambini spesso preoccupa molto i genitori, che vedono il figlio addormentato svolgere diverse azioni senza poi ricordarsene. Cosa c'è da sapere e cosa fare nel corso di questi episodi?

Cosa sapere sul sonnambulismo nei bambini?

Tutti noi abbiamo in mente l’immagine di un sonnambulo che si aggira per casa con gli occhi chiusi e le braccia protese in avanti. Ma è davvero così? E cosa bisogna sapere sul sonnambulismo bambini? Noi di BlaBlaMamma vogliamo spiegarvi quello che c’è da sapere per affrontare al meglio questi episodi che si possono verificare durante il sonno dei nostri bimbi.
Il sonnambulismo è un fenomeno più comune di quanto si possa pensare, soprattutto tra i più piccoli. Infatti, si stima che circa il 15-30% dei bambini abbia almeno un episodio di sonnambulismo durante l’infanzia. Questa condizione, che può suscitare preoccupazione nei genitori, è in realtà un disturbo del sonno che nella maggior parte dei casi si risolve spontaneamente con la crescita.
Contrariamente all’immagine stereotipata, i sonnambuli spesso hanno gli occhi aperti, anche se appaiono vitrei o assenti. Possono muoversi con una certa agilità, evitando ostacoli familiari, e talvolta compiere azioni sorprendentemente complesse. Tuttavia, non sono pienamente consapevoli del loro ambiente circostante e generalmente non ricordano nulla al risveglio.
Nel corso di questo articolo, esploreremo le cause, i sintomi e le migliori strategie per gestire il sonnambulismo nei bambini. Forniremo consigli pratici per garantire la sicurezza del vostro piccolo sonnambulo e vi aiuteremo a capire quando potrebbe essere necessario consultare un medico. Il nostro obiettivo è darvi gli strumenti per affrontare con serenità questa fase del sonno dei vostri bambini, senza allarmismi ma con la giusta consapevolezza.

Cos’è il sonnambulismo?

Il sonnambulismo è un disturbo del sonno che causa movimenti o attività inaspettate durante il sonno. Questo disturbo è classificato come una parasonnia, ovvero un comportamento indesiderato o un evento che si verifica durante il sonno.
Il sonnambulismo si manifesta durante la fase N3 del sonno, che è lo stadio più profondo del sonno non-REM (non-rapid eye movement). Questa fase del sonno si verifica principalmente nelle prime ore della notte, solitamente entro 1-2 ore dall’addormentamento.
Circa il 7% delle persone sperimenta almeno un episodio di sonnambulismo nella vita[ 1 ]. È più comune nei bambini, con una prevalenza stimata tra il 5% e il 15% nei bambini di età compresa tra i 4 e gli 8 anni. Con l’età, la frequenza degli episodi tende a diminuire: solo l’1-1,5% degli adulti soffre di sonnambulismo.[ 1 ]
Il sonnambulismo ha una forte componente genetica. I bambini hanno una probabilità del 47% di essere sonnambuli se uno dei genitori ha una storia di sonnambulismo, e questa probabilità sale al 62% se entrambi i genitori sono stati sonnambuli.[ 1 ]
Nella maggior parte dei casi, i bambini superano questa condizione con la crescita, in particolare con l’arrivo della pubertà. Tuttavia, in alcuni casi, il sonnambulismo può persistere anche in età adulta.

Come si manifesta?

Gli episodi di sonnambulismo si manifestano in vari modi e possono includere una grande varietà di comportamenti. Contrariamente alla credenza popolare, i sonnambuli spesso hanno gli occhi aperti, anche se possono avere uno sguardo vitreo o assente.
Durante un episodio di sonnambulismo, una persona può:

  • Sedersi sul letto e guardare intorno con aria confusa
  • Alzarsi e camminare per la casa
  • Compiere azioni di routine come vestirsi, parlare o mangiare
  • Svolgere attività più complesse come accendere la TV, aprire il frigorifero o addirittura uscire di casa
  • Emettere suoni, parlare o cantare, spesso in modo incoerente

In casi estremi, sebbene rari, le persone possono compiere azioni più elaborate come guidare un’auto, ma si tratta di casi limite non frequenti.
È importante sottolineare che durante questi episodi, la persona non è sveglia nonostante possa sembrare che lo sia. Il sonnambulo ha una consapevolezza e una reattività limitate all’ambiente circostante. Potrebbe non rispondere se gli si parla o rispondere in modo parziale e incoerente.
Gli episodi di sonnambulismo generalmente durano da pochi minuti fino a mezz’ora. Al risveglio, la persona non avrà alcun ricordo di ciò che è accaduto durante l’episodio o potrà avere solo ricordi frammentari.
È comune che il sonnambulo appaia confuso se svegliato durante un episodio, e potrebbe impiegare alcuni minuti per orientarsi completamente. In rari casi, potrebbero reagire con agitazione se svegliati bruscamente.

Cosa sapere sul sonnambulismo nei bambini2

Sonnambulismo bambini: cause?

Tra le cause del sonnambulismo infantile, il fattore genetico gioca un ruolo significativo. Come detto in precedenza secondo gli studi più recenti, un bambino ha una probabilità del 47% di essere sonnambulo se uno dei genitori ha una storia di sonnambulismo. Questa probabilità aumenta al 62% se entrambi i genitori sono stati sonnambuli. La ricerca ha anche identificato una specifica mutazione genetica, HLA-DQB1*05, associata a un maggior rischio di sonnambulismo nelle persone di origine caucasica.[ 1 ]
Oltre alla predisposizione genetica, diversi altri fattori possono facilitare la comparsa di episodi di sonnambulismo:

  • Privazione del sonno: La mancanza di sonno adeguato può aumentare significativamente la probabilità di episodi di sonnambulismo.
  • Stress e condizioni di disagio psicologico: L’ansia, lo stress e i traumi infantili sono stati collegati a un aumento del rischio di sonnambulismo.
  • Altri disturbi del sonno: Condizioni come le apnee notturne possono influenzare il ciclo del sonno e rendere più probabile il sonnambulismo.
  • Febbre e infezioni: Queste condizioni possono prolungare la fase di sonno profondo, durante la quale si verificano gli episodi di sonnambulismo.
  • Consumo di alcol: Bere alcolici prima di andare a letto può influenzare il sonno e potenzialmente innescare episodi di sonnambulismo.
  • Alcuni farmaci: Certi medicinali, come lo zolpidem (Ambien), la quetiapina (Seroquel) e il metoprololo (Lopressor), sono stati associati a un aumento del rischio di sonnambulismo.

È importante notare che anche fattori ambientali come un cambiamento nella routine del sonno, viaggi o interruzioni del sonno possono contribuire all’insorgenza di episodi di sonnambulismo, specialmente in individui già predisposti.
In rari casi, il sonnambulismo può essere associato a condizioni mediche più serie, come l’ipertiroidismo, alcune malattie neurodegenerative come il Parkinson, o disturbi dello sviluppo come la sindrome di Smith-Magenis. Tuttavia, questi casi sono molto meno comuni rispetto al sonnambulismo idiopatico (senza una causa specifica identificabile) che si osserva tipicamente nei bambini.

Sonnambulismo bambini: rimedi?

Sebbene il sonnambulismo nei bambini tenda spesso a risolversi spontaneamente con la crescita, esistono diverse strategie che i genitori possono adottare per gestire e potenzialmente ridurre la frequenza degli episodi:

  • Migliorare l’igiene del sonno: Stabilire una routine regolare per il sonno è fondamentale. Ciò include:
    • Andare a letto e svegliarsi sempre alla stessa ora, anche nei fine settimana.
    • Creare un ambiente di sonno confortevole: fresco, buio e silenzioso.
    • Limitare l’uso di dispositivi elettronici prima di andare a letto.
    • Evitare bevande che contengano caffeina e cibi pesanti nelle ore serali.
  • Gestione dello stress: Poiché lo stress può essere un fattore scatenante, è importante aiutare il bambino a gestire l’ansia e lo stress attraverso tecniche di rilassamento o, se necessario, con l’aiuto di un terapista.
  • Risveglio programmato: Una tecnica chiamata “risveglio programmato” può essere efficace. Consiste nel svegliare delicatamente il bambino 15-30 minuti prima del momento in cui solitamente si verifica l’episodio di sonnambulismo, per poi lasciarlo riaddormentare.
  • Trattamento di disturbi del sonno sottostanti: Se il sonnambulismo è associato ad altri disturbi del sonno come le apnee notturne, il trattamento di queste condizioni può aiutare a ridurre gli episodi.
  • Terapie comportamentali: In alcuni casi, tecniche come la terapia cognitivo-comportamentale o l’ipnoterapia possono essere utili.
  • Considerare l’uso di farmaci: In casi gravi o persistenti, un medico potrebbe prescrivere farmaci come benzodiazepine o antidepressivi, ma questo è raro per i bambini e viene considerato solo come ultima risorsa.

È importante notare che non esiste una cura specifica per il sonnambulismo e che i trattamenti mirano principalmente a gestire i sintomi e prevenire potenziali lesioni. Nella maggior parte dei casi, l’approccio migliore è garantire un ambiente sicuro e aspettare che il bambino superi naturalmente questa fase.
Se gli episodi di sonnambulismo persistono o causano preoccupazione, è consigliabile consultare un pediatra o uno specialista del sonno. In alcuni casi, potrebbero raccomandare uno studio del sonno (polisonnografia) per escludere altre condizioni e valutare la gravità del disturbo.

Cosa sapere sul sonnambulismo nei bambini3

Bambini sonnambuli: cosa fare durante un episodio di sonnambulismo?

Il sonnambulismo nei bambini può essere fonte di preoccupazione per i genitori, che spesso si trovano incerti su come agire. La domanda più comune è se svegliare o meno il bambino durante un episodio. Gli esperti concordano sul fatto che non è raccomandato cercare di svegliare un bambino durante un episodio di sonnambulismo. Ecco alcune linee guida su come comportarsi:

  • Non svegliare bruscamente: Svegliare improvvisamente un sonnambulo può causare confusione, disorientamento e, in rari casi, reazioni aggressive.
  • Guidare gentilmente: Il modo più sicuro di gestire la situazione è guidare delicatamente il bambino di nuovo a letto, parlando con voce calma e rassicurante mentre lo si fa.
  • Assicurare la sicurezza: Rimanere con il bambino finché non torna a letto per assicurarsi che non si faccia male.
  • Evitare interazioni complesse: Se il bambino parla, non è necessario rispondere o impegnarsi in una conversazione elaborata.
  • Essere pazienti: Ricordare che il bambino potrebbe apparire sveglio ma non è pienamente cosciente. Potrebbe non rispondere normalmente o sembrare confuso.

Per prevenire potenziali incidenti durante gli episodi di sonnambulismo, è importante adottare misure di sicurezza in casa:

  • Chiudere a chiave porte e finestre che danno sull’esterno o installarvi allarmi per poter essere avvisati.
  • Regolare la temperatura dell’acqua calda a un livello sicuro per prevenire scottature.
  • Installare cancelli di sicurezza in cima alle scale.
  • Rimuovere ostacoli dai pavimenti e riporre oggetti pericolosi o fragili, specialmente in bagno e cucina.
  • Considerare l’uso di un letto basso o posizionare materassi accanto al letto per attutire eventuali cadute.
  • Rimuovere o coprire specchi o superfici riflettenti che potrebbero spaventare il sonnambulo.

È importante ricordare che, sebbene il sonnambulismo possa essere inquietante da osservare, raramente è pericoloso di per sé. La chiave è creare un ambiente sicuro e gestire gli episodi con calma e gentilezza. Se il sonnambulismo persiste o causa preoccupazione significativa, è consigliabile consultare un pediatra o uno specialista del sonno per una valutazione più approfondita e consigli personalizzati.

Tutto quello che c’è da sapere sul sonnambulismo nei bambini dovrebbe ora essere più chiaro. Avete dubbi, domande o esperienze da raccontare? Fatecelo sapere sui nostri canali social!


Fonti utilizzate

1. Cleveland Clinic: Sleepwalking

Mayo Clinic: Sleepwalking – Symptoms and causes
NHS: Sleepwalking